Esteri

Dazi, Trump prepara una nuova stretta contro la Cina: su le tariffe per 200 miliardi di import

Secondo l'agenzia Bloomberg il presidente Usa vorrebbe portare dal 10% al 25% le tariffe doganali sui prodotti made in China

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MILANO - La spirale dei dazi minaccia di avvitarsi ulteriormente, per opera dell'amministrazione Trump. Secondo le indiscrezioni filtrate prima dall'agenzia Bloomberg e poi da diversi media americani, il presidente starebbe studiando con i "falchi" del suo staff la proposa di alzare i dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti 'Made in China' importati negli Stati Uniti.

L'obiettivo sarebbe quello di dare una scossa a Pechino, con la speranza di riprendere da una posizione di forza le discussioni che sul tema commerciale sono impantanate. Un mostrare i muscoli, insomma, che sui mercati finanziari riporta tensione dopo qualche seduta di rasserenamento.

La tariffa ipotizzata sarebbe più del doppio di quanto proposto lo scorso giugno (10%), quando fu aperto un periodo di consultazioni pubbliche che terminerà alla fine del mese. Secondo il Wall Street Journal, i progressi nei negoziati tra le maggiori economie mondiali stanno a zero e una decisione finale da parte del presidente Usa non è ancora stata presa, ma non è escluso che l'ala più rigida della Casa Bianca riesca alla fine a imporre la linea dura.

Una ulteriore stretta che finirebbe per fare aumentare a scapito dei consumatori americani i costi di una vasta gamma di prodotti come i televisori, l'abbigliamento, le lenzuola e i condizionatori.

All'inizio di luglio, l'amministrazione Trump aveva identificato il vasto elenco di prodotti cinesi - appunto flussi da 200 miliardi di dollari - che rischiano di subire dazi. La mossa era stata una risposta alle ritorsioni con cui la Cina aveva reagito ai dazi Usa del 25% su 50 miliardi di dollari di esportazioni asiatiche. Di questo pacchetto da 50 miliardi, a inizio luglio sono già scattati dazi su 34 miliardi di dollari di import cinese. Oggi scade il periodo di analisi per i restanti 16 miliardi.

La guerra commerciale inizia a dare segni di sofferenza per l'economia cinese: ieri nel corso di una riunione, il Politburo, potente organo governativo cinese, ha fatto il punto sulle "nuove sfide" affrontate dall'economia cinese in mezzo ai "notevoli cambiamenti nell'ambiente esterno", secondo una dichiarazione dell'agenzia di stampa statale Xinhua. L'indice l'indice dei responsabili degli acquisti Caixin, un indicatore di aspettative sulla produzione manifatturiera, ha toccato il minimo in otto mesi, trascinato giù da un drastico calo della domanda esterna.