Esteri

Gaza, dalla Striscia 180 razzi. Israele risponde con i raid, muoiono una donna incinta e figlia di un anno e mezzo

Tra le vittime anche un uomo di 30 anni. La nuova escalation mentre Egitto e Onu mediano per una tregua

1 minuti di lettura
Gaza - Una mamma palestinese di 23 anni incinta e la sua bambina di un anno e mezzo sono rimaste uccise a Gaza nei bombardamenti dell'esercito israeliano in risposta agli oltre 100 lanci di razzi dalla Striscia. Lo riferisce il ministero della Sanità. La donna è stata indentificata come Enas Khammash, la piccola come Bayan. Entrambe sono morte sotto le bombe a Jafarawi, nella parte centrale dell'enclave palestinese. Poco prima era morto un altro palestinese di 30 anni, Ali Ghandour.

L'esercito israeliano ha bombardato 150 obiettivi di Hamas in risposta al lancio di 180 razzi dalla Striscia. Le sirene di allarme antimissili sono risuonate 125 volte anche ad Ashkelon, Sdot Negev, Eshkol. Undici i feriti in Israele, tra cui una donna thailandese in gravi condizioni.

Le ultime violenze seguono l'uccisione a Gaza di due esponenti di Hamas in un attacco delle forze armate israeliane contro una postazione del movimento islamista vicino Beit Lahiya, nella zona settentrionale dell'enclave palestinese. Secondo la stampa locale, i miliziani hanno aperto il fuoco sui soldati dello Stato ebraico, provocando la reazione dei militari. Per i palestinesi gli spari sono stati esplosi durante un addestramento e non erano diretti ai militari.

L'escalation avviene in un momento in cui appare possibile una tregua tra Hamas e Israele, con la mediazione dell'Egitto e il sostegno delle Nazioni Unite. Mercoledì scorso una delegazione di Hamas è andata al Cairo per discutere con gli egiziani la tregua con Israele. Il vicecapo del Movimento islamista, Khalil Al-Hayya, in un'intervista all'emittente televisiva Al Jazeera, ha assicurato che i negoziati indiretti sono a uno "stadio avanzato" e si spera che "ne possa venire qualcosa di buono".

"Quello di cui c'è bisogno è che sia riportata la calma lungo il confine tra noi e il nemico sionista", ha aggiunto. Parole rilanciate dal deputato israeliano, Avi Dichter, alla guida della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, che ha predetto una possibile svolta dopo mesi di tensioni e violenze: "Spero veramente che siamo sul punto di un nuovo giorno sulla questione di Gaza".

In ballo, ha riferito un esponente del Movimento islamico in un'intervista ai media turchi, ci sarebbe l'apertura permanente del valico di Rafah con l'Egitto, un allentamento delle condizioni al valico di Kerem Shalom con Israele, il ritorno dei corpi dei soldati israeliani e di altri due israeliani ancora in vita nelle mani di Hamas, e la fine totale del lancio di aquiloni incendiari dalla Striscia in Israele.