Esteri

Dossier Viganò, parla il capo dei vescovi americani DiNardo: "Maggior efficacia e trasparenza"

Il cardinale affronta le questioni messe in luce dall'ex nunzio di Washington. Ribadendo io su sostegno al Papa: "Il nostro affetto fraterno per il Santo Padre in questi giorni difficili"

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Il dossier Viganò mostra la necessità di un “esame rapido e approfondito” delle questioni che circondano l'arcivescovo Theodore McCarrick. Così il presidente dei vescovi americani, il cardinale Daniel DiNardo, esce allo scoperto poche ore dopo la pubblicazione del testo firmato dall’ex nunzio a Washington che chiede al Papa le dimissioni per non aver fatto nulla, nonostante a suo dire fosse informato dal 2013, per fermare la condotta immorale – ebbe rapporti sessuali con più seminaristi – del cardinale americano McCarrick.
 
Il dossier Viganò parla di diversi vescovi americani colpevoli di avere insabbiato i casi di pedofilia e, anche, di essere conniventi con chi vuole stravolgere la dottrina della Chiesa in merito all’omosessualità: il cardinale Donald Wuerl di Washington, il cardinale Blase Cupich di Chicago, il cardinale Joseph Tobin di Newark e il cardinale Edwin O'Brien, arcivescovo emerito di Baltimora. “Le domande sollevate meritano risposte basate su prove. Senza queste risposte, gli innocenti possono essere contaminati da false accuse e il colpevole può essere lasciato a ripetere i peccati del passato”, scrive DiNardo che non dice nulla in merito alla richiesta di dimissioni avanzata al Papa. Ma che tuttavia specifica: “Sono fiducioso che Papa Francesco condivide il nostro desiderio di maggiore efficacia e trasparenza nella questione legata alla disciplina dei vescovi. Il nostro affetto fraterno per il Santo Padre in questi giorni difficili”. La lettera dell’arcivescovo Viganò “porta particolare attenzione e urgenza” alla necessità di un “esame su come i gravi fallimenti morali di un fratello vescovo potrebbero essere stati tollerati per così tanto tempo e non hanno dimostrato alcun impedimento al suo avanzamento”, continua.
 
DiNardo rinnova anche il precedente invito fatto al Vaticano di procedere con una visita apostolica negli Stati Uniti “per cercare la verità”. Il cardinale, a nome di tutto l’episcopato americano, dice che attende con impazienza un'udienza con Papa Francesco per “guadagnarsi il suo sostegno” nel tentativo di “cercare queste risposte, rendere più facile denunciare gli abusi e la condotta scorretta da parte dei vescovi e migliorare le procedure per risolvere i reclami contro i vescovi”. DiNardo si scusa anche direttamente con le vittime: “In altri modi, vi abbiamo deluso. Ciò è particolarmente vero per gli adulti sessualmente molestati da coloro che occupano posizioni di potere, e per ogni abuso o molestia perpetrato da un vescovo. Faremo meglio”. E ancora: “Più la Chiesa viene colpita dalle tempeste, più mi viene in mente che la solida base di essa è Gesù Cristo. I fallimenti degli uomini non possono sminuire la luce del Vangelo”.