Politica

Falcone e Montanari: "Pisapia sbaglia, il centrosinistra è finito. Lista unica a sinistra"

Anna Falcone e Tomaso Montanari 
Sì al dialogo con Mdp. Lo storico dell'arte, promotore assieme all'avvocata anti-riforma costituzionale di Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza, su Massimo D'Alema dice: "Ha ragione Cofferati. Il più grande aiuto che la sua generazione può dare è quello di fare un passo di lato"
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ROMA - "Una lista unica della sinistra" che unisca società civile e partiti, 'costituzionalmente' distinta dal Pd renziano e con punti di riferimento espliciti nel Podemos spagnolo e nel nuovo partito Laburista di Corbyn in Gran Bretagna. Via libera da parte degli animatori dell'Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza' al processo che dovrebbe portare al nuovo soggetto politico alla sinistra del Pd. Tomaso Montanari ed Anna Falcone - storico dell'arte e presidente di Libertà e Giustizia lui, avvocata e vicepresidente del Comitato del No al referendum costituzionale lei, entrambi promotori dell'assemblea del giugno scorso al teatro Brancaccio di Roma - all'indomani dello strappo tra Mdp e Pisapia, danno appuntamento ai cronisti, nella sala della Stampa Romana, per fare il punto e porre i propri paletti circa le prossime tappe di questo processo. Dicono no a Pisapia ("Il suo progetto non è il nostro"), no alle primarie. E chiedono un coinvolgimento dal basso ricordando che le sigle esistenti rappresentano una "piccola parte" della sinistra italiana "che va costruita". E, soprattutto, niente accordi con il Pd di Matteo Renzi. "Consideriamo chiusa la stagione del centrosinistra", tagliano corto.

• LO STRAPPO DA PISAPIA E D'ALEMA
Anche per Montanari e Falcone Massimo D'Alema è divisivo? "Stiamo stati troppo mesi a parlare del conducente dell'autobus, Pisapia sì o no, ora non mettiamoci a discutere pure dei passeggeri - risponde Montanari - come ha detto Cofferati in una nostra assemblea a Genova", chi ha già avuto a lungo incarichi "potrebbe fare un passo di lato". E comunque "sull'autobus posto non manca...". Sulla stessa linea Anna Falcone, secondo cui i candidati della lista unica verranno scelti dalle assemblee: "Chi è interessato aderisca e sostenga - sottolinea riferendosi a D'Alema - ma non pretenda di essere il protagonista".

A proposito della Costituente della sinistra demo-progressista annunciata da Articolo1-Mdp convocata per il prossimo 19 novembre, Montanari cade dalle nuvole, a conferma della mancanza di dialogo che c'è in questo momento tra loro e il movimento di D'Alema: "lo so perchè lo abbiamo letto sui giornali".

Quanto all'ex sindaco di Milano, il giudizio non è dei più positivi. "Pare che voglia fare una lista civica ma Pisapia sappia - argomenta Montanari - che il civismo non può essere una ruota di scorta". Del Pd, per esempio.

• L'APPELLO A RIUNIRSI AI MOVIMENTI DI SINISTRA
Montanari e Falcone lanciano un appello a riunirsi, al più presto, per partire con il nuovo soggetto. "Sinistra Italiana, Possibile, Mdp, Rifondazione Comunista, l'Altra Europa e le altre sigle politiche che si uniranno sono solo una piccola parte della sinistra che va costruita - si legge nell'appello presentato oggi - e crediamo che questa nuova Sinistra o sarà civica, larga, democratica e partecipata, nei metodi e nei fini, o non sarà". Per questo insistono sul carattere aperto del percorso, convinti che questi partiti siano solo una piccola parte della sinistra che va costruita". Quindi bocciano ogni ipotesi di primarie per la scelta del leader, definite "un modello mediatico e ambiguo", a favore invece di un modello partecipativo dal basso.

• A NOVEMBRE L'ASSEMBLEA NAZIONALE
Il progetto 'Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza', nato al Brancaccio, dopo il giro nelle assemblee dei comuni italiani tornerà nella Capitale a novembre per l'assemblea nazionale in cui si metteranno sul tavolo programma, calendario e metodo. "È un progetto rivolto a tutti, che mette insieme i cittadini con le forze politiche, non si può aspettare, il momento è ora". Ma entrambi dichiarano di non volersi candidare: "È utile che una forza del movimento rimanga fuori dalle aule parlamentari". Non un'operazione politicista, dunque: "È molto importante - spiega Montanari - chiarirsi sul metodo: no alle tessere, no agli apparati. Ma con il metodo 'una testa, un voto' si elegga un'assemblea che decida democraticamente sul programma finale e sui candidati".

• UNA SINISTRA VICINA A PODEMOS E AL LABOUR PARTY DI CORBYN
L'appello di Montanari e Falcone è di ritornare al testo costituzionale mettendo al centro delle politiche la riduzione delle disuguaglianze attraverso la garanzia dei diritti al lavoro, alla sanità e all'istruzione. Una sinistra vicina al movimento spagnolo di Podemos e al Labour Party di Jeremy Corbyn. "Il popolo c'è ed è unito". Lo stesso popolo da cui è nato il movimento attraverso i Comitati del No al referendum costituzionale del 4 dicembre contro la riforma voluta da Matteo Renzi. "Quel giorno abbiamo vinto" ricorda Montanari. "Anche allora dicevano che non ce l'avremmo fatta, ma i risultati ci hanno dato ragione" aggiunge Falcone, "quando si offre un'alternativa credibile i cittadini rispondono".
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