Politica

Povertà e immigrazione, Sinistra italiana ribalta i luoghi comuni

Al via una campagna di comunicazione sui social e attraverso volantini e comizi per rovesciare i cavalli di battaglia della propaganda di destra
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ROMA  - Una campagna di comunicazione per rovesciare i luoghi comuni sugli immigrati, che stanno alimentando una inutile guerra fra poveri oltre a determinare una egemonia culturale della destra nel nostro Paese. A promuoverla, a partire da oggi, è Sinistra italiana.

L'iniziativa, che durerà anche nelle prossime settimane anche allo scopo di introdurre i temi della campagna elettorale, verrà diffusa su vari canali. Sia sui social network - in particolare su Facebook e Instagram, dove gli utenti sono invitati a postare le loro storie che ribaltano i luoghi comuni -  che attraverso forme tradizionali: dai volantini, ai manifesti, ai comizi volanti - con tanto sedia e megafono modello Speakers' Corner -  nelle piazze e nei mercati italiani. "La destra fomenta la guerra tra gli ultimi, con argomenti che distolgono l'attenzione dei cittadini dalle vere cause delle disuguaglianze - spiega Claudio Riccio, responsabile comunicazione di Si -. Con questa campagna cerchiamo di far capire a quei milioni di italiani che sono giustamente arrabbiati perché impoveriti che, ad esempio, a rubarci la casa o il lavoro non sono gli immigrati, ma rispettivamente coloro che speculano sul mercato immobiliare e le imprese che licenziano senza giusta causa. Il nostro intento è inserirci anche nella chiacchiera da bar, in modo da ribaltare gli stereotipi diffusi nella quotidianità, che nascondono il volto dei veri responsabili".

"Per noi non è solo una campagna di comunicazione - spiega Nicola Fratoianni, segretario di Si - ma  una sfida a viso aperto alla destra politica che lucra e specula sulla paura. Ecco prendo ad esempio una di quelle frasi fatte che mi sembra particolarmente efficace. Quante volte avrete sentito dire: 'Arrivano e ci portano le malattie'. Ecco noi vogliamo rovesciarli i luoghi comuni: a portarci le malattie sono i tagli alla sanità pubblica. Quei tagli che costringono oggi 12 milioni di italiani a non potersi curare perché non se lo possono permettere".





 
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