Politica

Svolta Mdp, Renzi: "Dialogo, ok se apertura è seria. Ma Rosatellum non cambia". Orlando: "Subito il confronto"

Matteo Renzi e Roberto Speranza in Parlamento (foto d'archivio) 
Il centrosinistra e il nodo delle alleanze: le reazioni dopo il segnale lanciato da Speranza. Il segretario dem: "Pronti a discutere ma non sulla legge elettorale. Su fiducia deciderà governo". Il ministro della Giustizia: "Apertura inedita e importante". Franceschini: "Non spezzare filo del dialogo". Bersani: "Punto di non ritorno se replica Pd arrogante"
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ROMA - Un invito che sa di apertura quello lanciato, in un'intervista a Repubblica, dal leader di Mdp, Roberto Speranza, al segretario dem, Matteo Renzi, per un confronto sui temi caldi come la legge di bilancio e la legge elettorale. Un invito che non viene declinato ma dinanzi al quale Renzi, ospite di Mezz'ora in più, risponde: "Bisogna essere molto chiari: ma come, verrebbe da dire, dopo tutto quello che ci avete detto... come potete pensare di dialogare? Io però voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e guardo all'apertura: se è seria, bene. Discutiamo di cose concrete: sulla legge elettorale e le preferenze si è fatto un accordo con tanti partiti, anche dell'opposizione, e ora rimettere in discussione il Rosatellum è molto difficile. Ci chiedono di non porre la fiducia al Senato dopo quella a Montecitorio? Come alla Camera lo ha deciso Paolo Gentiloni parlando con i capigruppo, così al Senato lo deciderà il premier parlando con i capigruppo".

Parla invece di "apertura inedita e importante" il ministro della Giustizia Andrea Orlando, esponente della minoranza dem e avversario sconfitto da Renzi alle ultime primarie per la segreteria del partito. "Da Roberto Speranza è arrivata una importate e inedita apertura. Sono apprezzabili, infatti, sia i toni, sia il terreno che viene proposto per il confronto. Credo che il Pd, in ottemperanza a quanto deciso nell'ultima direzione nazionale, debba dare immediata disponibilità al confronto, fissando sin dalle prossime ore un incontro dei vertici dei nostri gruppi con quelli di Mdp". Mentre il ministro della Cultura Dario Franceschini interviene via Twitter: "La proposta di Roberto Speranza e la risposta di Matteo Renzi ricostruiscono un filo di dialogo. Nessuno lo spezzi o vincerà la destra".
 

Su Facebook, l'ex segretario Pd oggi dentro Mdp, Pier Luigi Bersani, aveva definito l'invito di Speranza "una iniziativa importante, una proposta seria. C'è da augurarsi - era il monito successivo - che le risposte siano" altrettanto "serie e non arroganti né propagandistiche. Sarebbe un punto di non ritorno". Dopo l'intervista di Renzi a Mezz'ora in più, le reazioni in Mdp non sono delle migliori. Nella "sfida" a Renzi, Speranza aveva inoltrato richieste precise a proposito di legge elettorale: innanzitutto, di abbandonare la strada della fiducia in Parlamento e poi di eliminare le liste bloccate a favore delle preferenze e di introdurre il voto disgiunto. Proprio il "no" del segretario dem a un dialogo condizionato dalle modifiche alla legge elettorale induce Maria Cecilia Guerra, capogruppo al Senato, il deputato Alfredo D'Attorre e Massimo Paolucci, del coordinamento nazionale, a dirsi particolarmente delusi: "Il segretario del Pd è stato desolante - sintetizza Paolucci -: sulla legge elettorale ha ancora una volta confermato la sua miope arroganza, mentre registriamo un incredibile silenzio su questioni fondamentali come lavoro, scuola, pensioni".

Nel Pd, prima di Renzi, a commentare le parole di Speranza era stato il capogruppo del Pd a Montecitorio, Ettore Rosato che sul Rosatellum tira dritto: "Se c'è la volontà di collaborare, e noi l'abbiamo tutta, le condizioni da mettere devono riguardare il futuro. Intanto - spiega il deputato ai microfoni del giornale Radio Rai - approviamo insieme questa legge elettorale, che è un buon modello che ci consentirà di fare la coalizione". Positivo anche il parere di Gianni Cuperlo che in una nota parla dell'invito di Speranza come di "un passo nel verso giusto". E sottolinea: "Se la sinistra si spezza e marcia disunita verso le urne non è che si perde un'occasione. Succede che vince la destra"

E nel dibattito torna sempre il tema del Rosatellum. Sempre da Mdp, il deputato Arturo Scotto fa sapere: "Noi diciamo discutiamo di come battere le destre, pronti a confrontarci con il Pd se si sceglie la strada della discontinuità su lavoro e democrazia. Una proposta di buonsenso che guarda al futuro, mentre Renzi, in Sicilia come nel resto del Paese, guarda a destra. Ovviamente il capogruppo di quel partito, Ettore Rosato, non trova di meglio che rispondere: bevete il Rosatellum così com'è". E aggiunge il deputato Mdp: "Se vogliono confrontarsi con noi, evitino di schierare provocatori seriali, come anche nel caso di Bankitalia. Per noi l'importante sono i contenuti, dal Pd al momento arriva il solito ciaone".
 
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