Abu Dhabi, Gentiloni nella grande moschea dello sceicco Zayed: tra vetri di Murano e marmi di Carrara
Nella quinta moschea più grande del mondo, ad Abu Dhabi, Paolo Gentiloni cammina scalzo sul tappeto più esteso del pianeta. L'hanno cucito a mano tremila donne iraniane in 'trasferta' negli Emirati Arabi alcuni anni fa, poco prima di inaugurare nel 2007 questo luogo di culto. Al termine della visita, il capo del governo ha lasciato questo messaggio di saluto: ''Incanto della Moschea che rappresenta la grandezza di Abu Dhabi e della religione islamica. Orgoglio per il contributo dell'Italia a questa meraviglia". Gentiloni fa riferimento al contributo di diverse aziende italiane nella costruzione di quest'opera imponente. Gli immensi lampadari che dominano l'interno della moschea, ad esempio, sono realizzati in vetro di Murano, al pari degli intarsi delle colonne. Il marmo, invece, è di Carrara. In mattinata il premier è ripartito alla volta di Doha, nel Qatar, ultima tappa della missione in Asia che l'ha portato anche in India, Arabia Saudita ed Emirati Arabi. Nella notte un messaggio su Twitter sul ritorno del terrorismo: "Italia abbraccia New York colpita dall'attentato. Vicini alle famiglie e alle autorità contro il terrore"