Politica

Salvini a Di Maio: "Referendum sull'euro? Una sciocchezza"

Il leader del Carroccio a Circo Massimo su Radio Capital boccia il M5S: "No a un governo Spelacchio. La Lega punta al 20%"

1 minuti di lettura
ROMA - "Il referendum sull'euro? Una sciocchezza". Matteo Salvini, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, condotto da Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, liquida brevemente l'ipotesi di una consultazione sulla moneta unica avanzata dal leader del M5S Luigi Di Maio: "La vera emergenza - afferma il segretario federale della Lega -  è portare il lavoro in Italia: l'euro fa parte delle regole europee che devono cambiare. Da 15 anni ci sentiamo dire che bisogna chiudere gli ospedali per ridurre il debito che invece è aumentato. Quella del referendum è una sciocchezza". E chiarisce: "C'è la possibilità di avere altre soluzioni per pagare il debito mantenendo l'euro. La mia prospettiva - aggiunge - non è uscire dall'euro ma rientrare con nuove regole".

Euro, Salvini: "Referendum è una sciocchezza. Bisogna cambiare le regole Ue"

Salvini inoltre esclude l'appoggio della Lega a un governo Di Maio: "Basta vedere Spelacchio a Roma, come governano le città. Dico no a un 'governo Spelacchio'. Il M5S cambia idea continuamente".

Poi, rivolto al candidato premier pentastellato e al suo appello pubblico alle altre forze politiche presentando programma e squadra grillina, taglia corto: "Di Maio non sa come funziona, qualcuno deve spiegarglielo. Il presidente della Repubblica non gli dirà 'sei simpatico, elegante, vai a letto in giacca e cravatta e ti affido il mandato', ma lo affiderà a chi ha la maggioranza per governare. E l'unica coalizione che può avere il 40% è quella del centrodestra. Mattarella chiamerà noi a formare il governo".

Poi precisa: "Il programma della Lega è pronto, credo lo siano anche quelli degli alleati. Con Altero Matteoli (scomparso il 18 dicembre, ndr) stavamo ragionando di programma, a questo punto si slitterà a dopo Natale. Domani presenteremo il simbolo, la Lega  punta almeno al 20% e credo che ci arriveremo".

Sull'abolizione della legge Fornero Salvini ribadisce: "Non tratto nemmeno un quarto d'ora". Ma ammette che "alcune parti del Jobs Act possono essere mantenute". Così come gli 80 euro: "Li terrei per i redditi medio-bassi".

Esclude, inoltre, un Gentiloni bis: "Abbiamo già dato, basta con governi della sinistra" e "basta con altri governi Gentiloni".

Sul tema delle banche, Salvini sottolinea che "il conflitto di interesse della ministra Maria Elena Boschi è evidente". Il problema però "non è Boschi, ma sono i soldi dei risparmiatori truffati da recuperare in Europa".

L'altra questione è Bankitalia: "7000 dipendenti, l'unica missione è quella di controllare e non l'ha fatto". Quindi la proposta: "Dovrebbe essere il Parlamento a scegliere il governatore".
I commenti dei lettori