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M5s, Di Maio: "Ridurre la burocrazia, aboliremo 400 leggi". E lancia un sito ad hoc aperto a tutti

A Milano il candidato premier del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, incontra gli imprenditori, con Davide Casaleggio e Dario Violi, in corsa per i 5s alla Regione Lombardia. Annuncia il portale leggidaabolire.it

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ROMA - "Dopo 5 anni dal mio ingresso in Parlamento ho capito che abbiamo bisogno non di aggiungere ma di togliere le leggi per aiutare le famiglie". Il candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi di Maio, incontrando gli imprenditori lombardi  a Milano, lancia il sito leggidaabolire.it, a cui si possono iscrivere le persone per proporre le leggi da abolire. "Abolire 400 leggi già nei primi giorni di governo". Oggi in Italia gli onesti restano imbrigliati dalla burocrazia mentre i disonesti si muovono benissimo. È inutile continuare a tartassare chi le tasse già le paga e continuare a favorire chi invece evade il fisco. Nel nostro Paese ci sono 187mila leggi, più le leggi regionali, le norme europee, i regolamenti... e sul cittadino piove mediamente una nuova norma al giorno".

Di Maio prende un impegno con gli imprenditori: "Lo spesometro va abolito, ha solo complicato le cose per gli imprenditori  e non serve a nulla". Stessa promessa per il redditometro: "Lo Stato lo ha creato ma non lo usa, però lo lascia lì, non lo abolisce. Aboliremo anche la legge sugli studi di settore: è semplificando che si aumenta il gettito fiscale e si riduce la pressione fiscale perché si riducono i costi per gli adempimenti burocratici, che ammontano a 30 miliardi l'anno per le pmi, e a 130 giorni l'anno in termini di tempo".

Un discorso che vale per il privato ma anche per il pubblico. "Basta parlare con le università che sostengono costi enormi per adempiere ai procedimenti burocratici. Gli altri Paesi si sono già attrezzati per la sburocratizzazione: l'Italia deve solo adottare il modello. E lo deve fare subito. Tra l'altro, la semplificazione per lo Stato non ha costi".

Semplificare la burocrazia vuol dire anche ridurre le ridondanze tecnologiche. "Ci sono oltre 16mila database che monitorano le attività delle aziende", spiega Davide Casaleggio, ideatore della piattaforma Rousseau, a margine della conferenza. "Queste banche dati dovrebbero essere raccordate al massimo in 10, per riuscire a definire ciò che è giusto che le imprese paghino ma nulla di più. La burocrazia si traduce nel 2 per cento stimato di impatto sul pil in termini di inefficienza, che tramite questo progetto e altri che porteremo avanti riusciremo a diminuire".

 
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