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Ue, Renzi: "Voto a destra allontana da Europa". Gentiloni: "Progressisti influenzino il destino dell'Unione"

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Il premier sulle testate del gruppo editoriale Redaktions Netzwerk Deutschland, in vista del congresso della Spd, che dovrà esprimersi sul governo di grande coalizione con Merkel: "Nuova fase di speranza per l'Unione Europea". Da Milano il segretario del Pd:: "Il futuro sono gli Stati Uniti d'Europa"
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ROMA - Fari puntati sull'Unione, sull'Europa. Per rafforzarla, ridarle energia, allontanarla da una deriva a destra che la indebolisce. "Dopo gli anni della crisi si è aperta una nuova fase di speranza per l'Unione Europea": dice il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nella prima riga di un intervento pubblicato sulle testate del gruppo editoriale Redaktions Netzwerk Deutschland, in vista del congresso della Spd, che dovrà esprimersi sul governo di grande coalizione con Angela Merkel.

Anche Matteo Renzi guarda all'Europa oggi: "Il futuro sono gli Stati Uniti d'Europa e noi chiediamo agli altri partiti da che parte stanno" dice a Milano il leader del Pd, "in Italia abbiamo i no euro, i boh euro e i sì euro". Concentrato sulla politica interna, Renzi sostiene che "in Italia la destra è guidata dai populisti europei non da popolari. E ogni voto dato a quella destra allontana l'Italia dall'Europa".

"Agli amici del partito popolare europeo dico - aggiunge - che  la coalizione del centrodestra non è guidata dal partito popolare europeo, la maggioranza di quella coalizione ce l'hanno le forze populiste di Salvini e Meloni". "C'è una coalizione vera in Europa - sottolinea - e non è popolare populista ma mette insieme i due populismi che sono il M5S e la Lega. Non lo diciamo noi ma la realtà. Vi chiedo di guardare i fatti: sia Salvini che Di Maio vogliono il referendum sull'Europa, sull'immigrazione".
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"L'alternativa è chiara: da un lato c'è il Pd che vuole rifondare l'Europa, dall'altro chi vede nell'Europa la minaccia dalla quale uscire. Non lo facciamo per i mercati finanziari, per le burocrazie e le cancellerie, ma per i nostri figli. E lo facciamo con il coraggio delle nostre proposte", dice.

Secondo Gentiloni le risorse necessarie "per evitare il declino del continente e per promuovere uno sviluppo sostenibile e equo" ci sono. Il modello europeo di welfare, società aperta e libera può essere un punto di riferimento in un mondo circondato da incognite imprevedibili. "Le crisi sono perlopiù pagate dai più deboli nella società. Quando penso all'incompiutezza della politica europea per la migrazione non penso ai documenti che ci scambiamo tra le capitali europee: penso alle donne e ai bambini che si mettono in strada per disperazione. E so che a loro paesi come l'Italia e la Germania possono dare una risposta".

Renzi pensa alle elezioni e si dice stanco di promesse "mentre noi vogliamo puntare sull'operosità, sul lavoro... Il Pd vuole farla su grandi orizzonti e visioni questa campagna elettorale, perciò parleremo di Europa, ne vedremo delle belle..." incalza in un video in diretta su Instagram,
Gentiloni invece si concentra su Italia e Germania, alla speranza che ci sia un altro governo Merkel. "L'Unione Europea può promuovere riforme e farsi protagonista del cambiamento, piuttosto che subirlo. In questo, Germania e Italia hanno una responsabilità condivisa".
Germania e Italia "unite da un patriottismo costituzionale europeo che ha radici profonde nella storia di questi decenni e nell'impegno di grandi personalità politiche, quali Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli, Konrad Adenauer e Willy Brandt". Per Gentiloni "non ci sono ricette pronte per dotare l'Unione europea di strumenti più efficaci, ma ci sono buone proposte, come molte di quelle della Commissione europea".

"Quando penso alle riforme che dobbiamo compiere per rendere più competitive le nostre economie, per costruire una vera unione dei capitali e per potenziare il mercato interno, penso alle difficoltà di tanti artigiani e imprenditori europei nel trovare fonti solide di finanziamento per le loro piccole imprese. Penso alle diseguaglianze sociali che dobbiamo ridurre", prosegue.

Per Gentiloni, "dobbiamo farci carico non solo delle insoddisfazioni e delle critiche dei cittadini ma anche della diffusa domanda di politiche comuni capaci di risolvere alcune grandi questioni del nostro tempo. La sicurezza e la lotta al terrorismo, la necessità di modernizzare costantemente le nostre economie puntando su ricerca e innovazione, la lotta all'inquinamento e ai cambiamenti climatici, la gestione ordinata della migrazione di migliaia di persone dai continenti a noi vicini, l'Africa per prima, che necessitano di un forte impegno per lo sviluppo e la pace. Politiche e temi che possiamo chiamare beni pubblici europei, e che riguardano il nostro comune futuro".
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"Non ci sono ricette pronte per dotare l'Unione europea di strumenti più efficaci, ma ci sono buone proposte, come molte di quelle della Commissione europea. La presidenza in Francia di Macron ci dà una opportunità nuova. Per le forze progressiste il momento di influenzare il destino dell'Europa è oggi. Il contributo delle forze socialiste e democratiche è indispensabile". Per questi motivi - conclude Gentiloni - guardo con speranza al tentativo della socialdemocrazia tedesca di costruire un programma all'insegna del riformismo europeo nei contatti sulla formazione di un governo con l'Unione guidata da Angela Merkel. È nostra responsabilità alzare lo sguardo verso il futuro e agire insieme per l'unità politica dell'Europa".





 
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