Politica

Politiche 2018: ecco i sondaggi giorno per giorno

Dall'inizio dell'anno, e fino al momento del silenzio, 14 giorni prima del voto, ripubblichiamo i sondaggi diffusi dai media italiani sulla situazione politica

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I giorni dei paracadute, dei collegi blindati, delle piccole e grandi rivolte sui territori sono alle spalle. Come le notti fatte di trattative estenuanti, di ras di ogni colore politico a bivacco nelle sedi nazionali dei rispettivi partiti, di colpi di bianchetto sulle liste quando e dove meno te lo aspetti. Adesso si parte. La campagna elettorale di fine inverno può cominciare. E a meno di 35 giorni dalla sera del 4 marzo, lo strumento principe su cui elaborare, confermare e cambiare le strategie sono i sondaggi.
 
Da oggi e proprio in vista del voto, Repubblica.it apre una finestra sul mondo delle percentuali applicato alla politica. Iniziamo partendo dall'analisi di cinque sondaggi (EMG Acqua per Rai spa, IndexResearch per Piazzapulita, EMG Acqua per La7 srl, Ipsos per il Corriere della Sera e Lorien Consulting) pubblicati tra il 29 e il 30 gennaio. Nel grafico qui sotto, il testa a testa tra le coalizioni dove emerge il sorpasso del Movimento 5 Stelle sull'intera coalizione di centrosinistra e viene confermata la leadership del centrodestra.
Gran Bazar Pd. Il Partito democratico esce dal Gran Bazar delle candidature con il 23,88% di media. Siamo sotto al 40%, il numero cui Renzi ha legato la propria spinta propulsiva. Siamo sotto anche al 30%, la percentuale che comunque consentirebbe di ritenere "in salute e in sicurezza" il progetto politico del Pd. Ma, soprattutto, siamo sotto al 25,43%. Ovvero: sotto la percentuale della non-vittoria targata Bersani del 2013. 23,88%: un numero che se confermato metterebbe in crisi non solo tutto l'impianto ideologico del renzismo ma tutta la comunità dem.
 
La coalizione di centrosinistra. E gli alleati dei democratici non sono di certo delle macchine raccogli-consenso. Secondo la media dei sondaggi siamo per tutte e tre le formazioni (Civica Popolare della Lorenzin è al 1,07%, Insieme al 1,27%, +Europa al 1,37%) di poco oltre la soglia dell'1% che consente anche alla coalizione di tratte beneficio dai voti dei singoli partiti. L'intera coalizione di centrosinistra è al 27,59%.
 
Il sorpasso dei Cinque Stelle. Qui c'è una delle prime sorprese di questi rilevamenti: il Movimento 5 Stelle non è solo il partito italiano, ma da solo supera l'intera coalizione di centrosinistra. Una delle ipotesi che al quartier generale del Pd temono come l'Armageddon. Intrecciando gli stessi sondaggi, il M5S a trazione Di Maio si ferma infatti al 27,74%. Scenario che decreterebbe un sorpasso simbolico difficilmente digeribile per il centrosinistra. Soprattutto se si pensa alle divisioni in quel campo: i di Liberi e Uguali, il partito guidato da Piero Grasso, è infatti dato al 6,04%.
 
La leadership del centrodestra. Il centrodestra è di gran lunga la prima coalizione italiana. Con la trazione Salvini-Berlusconi e l'apporto di Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia si arriva al 36,65%. La terra promessa del 40% si intravede. E per quanto riguarda le singole percentuali, si piazza in testa Forza Italia con il 16,08%. Seguono Lega (13,54%), Fd'I (4,76%), Noi con l'Italia (2,27%). In questo caso sarebbe Silvio Berlusconi a dover indicare chi potrebbe ricevere da Mattarella l'incarico di formare un nuovo governo.
 
Larghe intese. Ma qui si entra nella partita post-voto. Dopo il quattro marzo tutti gli equilibri della campagna elettorale potrebbero saltare. Tra le ipotesi, quella di un governo di larghe intese. Pd e Forza Italia, più quelli che tra i loro satelliti accetterebbero una loro soluzione (+Europa, Noi con l'Italia, Civica Popolare) sarebbero al 44,67%. E supererebbe la soglia dl 40% anche l'altra Grande Intesa. Quella tra M5S e Lega. I due partiti insieme sono al 41,28%.
 
La media:
 
Pd: 23,88
Insieme: 1,27
+Europa: 1,37
Civica popolare: 1,07
Liberi e uguali: 6,04
Forza Italia: 16,08
Lega: 13,54
Fratelli d'Italia: 4,76
Noi con l'Italia: 2,27
M5S: 27,74
 
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