Politica

Raid razzista a Macerata, Salvini: "Colpa di chi ci riempie di clandestini". Renzi: "Ora calma e responsabilità"

(ansa)
Il ministro dell'Interno Minniti: "Nessuno pensi di farsi giustizia da solo". Grasso: "Fermare spirale di odio e violenza"
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ROMA - "Non vedo l'ora di andare al governo per riportare sicurezza in tutta Italia, giustizia sociale, serenità. Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle". Matteo Salvini, leader della Lega Nord, partito per il quale l'autore della sparatoria a Macerata, Luca Traini, era candidato alle Comunali di Corridonia nel 2017, commenta così il raid contro gli immigrati. Alla condanna, però, aggiunge che "è chiaro ed evidente che un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale".

Un episodio, quello di Macerata, estremamente grave: subito dopo il raid, il ministro degli Interni, Marco Minniti, ha incontrato a Palazzo Chigi il premier Paolo Gentiloni e nel pomeriggio è arrivato a Macerata per una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza: la sparatoria è un fatto "inaccettabile - ha sottolineato il ministro -, perché in una democrazia non è consentito a nessuno di farsi giustizia da solo, anche se in questo caso non c'è nulla che possa richiamarci ad un'idea di giustizia". Su questo fronte lo Stato "non transige: non è argomento di dibattito politico" ha insistito. Poi ha esortato: "Nessuno cavalchi l'odio, la contrapposizione di fronte ad un fatto grave che poteva essere gravissimo - ha proseguito -. Auspico una risposta ferma e unitaria" da parte di tutti di fronte al gesto che va ricondotto a "un'iniziativa criminale, al momento di carattere individuale. Sicuramente preparata e progettata", ma che non presenta elementi per pensare che "possa esserci un riferimento a un background organizzativo. C'è un background personale di destra certamente, che si rifà al fascismo e al nazismo. Ricorda moltissimo un raid di rappresaglia, armata, del tutto casuale. Non c'è nessun rapporto tra quanto avvenuto e le persone ferite. A legare i feriti è solo il colore della pelle: è quindi un'evidente questione razziale".

Il presidente del Consiglio ha telefonato al sindaco di Macerata, Romano Carancini, per manifestargli apprezzamento per le parole di responsabilità istituzionale con le quali il primo cittadino si è rivolto ai suoi concittadini. "Odio e violenza non riusciranno a dividerci", ha detto il premier. "Delitti efferati e comportamenti criminali saranno perseguiti e puniti, questa è la legge, questo è lo Stato". In un tweet, poi, ha scritto: "Sparatoria contro cittadini inermi in una comunità già colpita dalla barbara uccisione di una ragazza. No a un'escalation di odio e violenza. Fermiamola subito. Fermiamola insieme".
"Le notizie che arrivano da Macerata mi lasciano attonito e inorridito: è una spirale di odio e di violenza che dobbiamo fermare. Ringraziamo le forze dell'ordine che hanno già fermato il folle autore di questo gesto", ha scritto su Twitter Pietro Grasso, presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali, che poi su Fb ha aggiunto dure critiche alla Lega: "Chi, come Salvini, strumentalizza fatti di cronaca e tragedie per scopi elettorali è tra i responsabili di questa spirale di odio e di violenza che dobbiamo fermare al più presto. Odio e violenza che oggi hanno rischiato di trasformarsi in una strage razziale. Il nostro paese ha già conosciuto il fascismo e le sue leggi razziali. Non possiamo più voltarci dall'altra parte, non possiamo più minimizzare".

"Basta odio, Salvini chieda scusa per tutto quello che sta accadendo" è l'invito della presidente della Camera, Laura Boldrini. "Quanto accaduto oggi a Macerata dimostra che incitare all'odio e sdoganare il fascismo, come fa Salvini, ha delle conseguenze: può provocare azioni violente e trasforma le nostre città in un far west seminando panico tra i cittadini". Contro Boldrini era stato pubblicato, alcuni giorni fa, nella pagina Fb della Lega Provincia di Macerata, un comunicato stampa nel quale il responsabile regionale, Paolo Arrigoni, definiva la morte di Pamela "l'ennesima tragedia causata da una 'risorsa' boldriniana".


Ma il leader del carroccio non arretra di un millimetro la sua posizione: "La responsabilità morale di qualunque episodio di violenza che accade in Italia" è di chi "ha trasformato l'Italia in un enorme campo profughi... Al di là degli omicidi, quanti stupri, scippi, furti, rapine, violenze, aggressioni quotidiane - ha detto Salvini a margine di un incontro a San Lazzaro di Savena (Bologna), con i candidati del Carroccio alle prossime elezioni politiche - sono fatti ad opera di immigrati clandestini che non dovrebbero essere in Italia? La reazione deve essere democratica, pacifica, di governo e non di violenza. Però - ha concluso il leader del Carroccio - quelli che hanno riempito l'Italia trasformandola in un enorme capo profughi hanno la responsabilità morale, quello sì, di qualunque episodio di violenza che accade in Italia".

Cerca di placare le polemiche il segretario del Pd, Matteo Renzi che rivolge "un appello a tutti, ma proprio a tutti, alla calma e alla responsabilità. L'uomo che ha sparato, colpendo sei coetanei di colore, è una persona squallida e folle. Ma lo Stato è più forte di lui. Quell'uomo si è candidato con la Lega Nord e oggi ha sparato anche alla sede del Pd di Macerata: verrebbe facile tenere alta la polemica verso chi ogni giorno alimenta l'odio contro di noi. Ma sarebbe un errore: è tempo di calma e di responsabilità, davvero", ha postato su Facebook.

Non usa toni pacati, invece, Alessandro Di Battista del Movimento 5 stelle: "Di fronte alla tragedia umana di Macerata, e mi riferisco a tutto, dallo spaventoso omicidio della ragazza ai feriti delle ultime ore, coloro che hanno responsabilità politiche oggi hanno un solo dovere: stare zitti! Chiunque strumentalizzi questa tragedia, e mi rivolgo a tutti, dimostra di non avere minimamente a cuore la risoluzione dei problemi dei cittadini ma esclusivamente un posizionamento elettorale". A lui fa eco il candidato premier M5s, Luigi Di Maio: "Lancio un appello a tutti i leader dei partiti: stiamo in silenzio e non facciamo campagna elettorale sulla pelle della ragazza uccisa e dei feriti di oggi. Ho visto già che è partita la querelle tra i partiti politici, con accuse reciproche. Io faccio un appello alla sobrietà e al rispetto sia dei feriti di oggi sia della vittima di qualche giorno fa. Non è possibile che anche su una tragedia del genere si debba iniziare a fare la campagna elettorale".
 
L'aggressione di oggi, per il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, riporta tristemente alla memoria la strage di Piazza Dalmazia a Firenze del 2011: "Temo che il razzismo ormai sia alimentato - ha aggiunto - e che occorra fare di tutto per dire no a questa cosa e per dire che noi non ci stiamo. Il rispetto per tutti è alla base della nostra Costituzione. Dobbiamo stare molto attenti al clima che si tende a creare rispetto a chi è venuto nel nostro paese con la speranza di costruirsi un futuro diverso".

C'è bisogno, secondo Rossi che "si ricostruisca un clima di rispetto, si abbassino i toni, si entri nei contenuti". Neanche l'esponente Leu non risparmia critiche alla Lega nord, che è ormai "neo fascismo e razzismo, hanno scelto questa strada che è ben diversa dal passato. È grave - ha concluso - che Fi, un partito neoliberista, abbia deciso di allearsi senza porre alcune pregiudiziali fondamentali. In democrazia la Costituzione impone a tutti il rispetto".

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"Quanto è accaduto a Macerata sembra il gesto di uno squilibrato, che merita la più ferma condanna, ma che non può essere ricondotto a una lucida connotazione politica. Questo drammatico episodio richiama però ancora una volta l'attenzione sul problema della sicurezza nelle città, anche perché è serio il rischio che gravi episodi di cronaca alimentino tensioni e scontri sociali fino a degenerare in folli esplosioni di violenza come quella di oggi", è il commento che ha fatto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

Per il presidente di Fratelli d'Italia e candidato premier, Giorgia Meloni, c'è bisogno di uno Stato che garantisca maggiore sicurezza ai cittadini. "Macerata. Italia in piena emergenza sicurezza. Oggi una sparatoria, un gesto folle da criminali squilibrati, senza alcuna possibile giustificazione. Così si è ridotta l'Italia in mano alla sinistra. Chiediamo condanne esemplari e certezza della pena per chi attenta alla sicurezza dei cittadini. È tempo che gli Italiani tornino a credere in uno Stato che garantisca loro sicurezza, ordine e legalità".

Fabrizio Cicchitto, deputato di Ap, esorta a non speculre sulla violenza: "È proprio il caso di dire che non si può scherzare col fuoco. Esistono efferati delinquenti italiani e altrettanto spietati criminali stranieri. Cavalcare episodi drammatici che avvengono poi in tutto il mondo è un atto di irresponsabilità e che trascina menti deboli a fare quello che è avvenuto a Macerata". Ciò non toglie che "è evidente che così come sarebbe aberrante generalizzare i crimini secondo una dimensione razziale, quando le espulsioni vengono decise esse devono essere realizzate cioè lo Stato deve essere tale nel senso di mettere in pratica le sue stesse decisioni: se non lo fa ecco che si determinano una serie di conseguenze negative".

I fatti di Macerata sono, per Nicola Fratoianni di LeU 'devastanti'. "Il 28enne, che risulta si sia candidato lo scorso anno con la Lega di Salvini, metta da parte il tricolore, non gli appartiene. L'Italia è altro". Per l'esponente di Liberi e uguali "il veleno dei rigurgiti del peggiore passato striscia nelle vene di questo Paese".

"Chi in politica cavalca l'intolleranza e il razzismo ha delle responsabilità enormi. Purtroppo il fascismo in questo paese non è mai morto. È una gramigna da estirpare definitivamente. Mi aspetto parole di condanna nette sui fatti di #Macerata. Si Salvini, lo sto dicendo a te", ha postato su Twitter Arturo Scotto, deputato di Mdp-LeU.

Contro l'estremismo politico si scaglia anche Angelo Bonelli (Insieme): "I fatti di Macerata confermano che nel nostro Paese c'è un clima di odio i cui responsabili sono i professionisti dell'estremismo politico. Uno dei massimi interpreti è il capo della Lega, quel Salvini pronto a speculare su ogni cosa. Ringraziamo le forze dell'ordine per aver fermato questo criminale fascista".

L'Osservatore Romano definisce l'attacco a Macerata razzista: "La sparatoria è avvenuta nel clima di forte tensione dopo l'efferato omicidio di una diciottenne, Pamela Mastropietro, per il quale è stato arrestato il nigeriano ventinovenne Innocent Oseghale. A spingere l'uomo sarebbero stati sentimenti di vendetta e odio verso gli immigrati", sottolinea il giornale della Santa Sede.

Fuori dal coro, a sostegno di Luca Traini si esprime Forza Nuova: "Sarà politicamente scorretto, sarà sconveniente, in campagna elettorale nessuno farà un passo avanti, ma oggi noi ci schieriamo con Luca Traini. Il ragazzo marchigiano arrestato poche ore fa con l'accusa di aver ferito degli immigrati. Questo succede quando i cittadini si sentono soli e traditi, quando il popolo vive nel terrore e lo Stato pensa solo a reprimere i patrioti e a difendere gli interessi dell'immigrazione. Mettiamo a disposizione i nostri riferimenti per pagare le spese legali di Luca, a non farlo sentire solo e a non abbandonarlo", si legge in una nota. "Già ci immaginiamo le condanne dell'ANPI, degli antifascisti vari e di chi serve la causa della sostituzione etnica. Già sentiamo lo sdegno dei palazzi e dei salotti tv. Noi invece abbiamo nelle orecchie il pianto straziato della famiglia di Pamela e il grido di rabbia di un'Italia che vuole reagire e non morire d'immigrazione".

Mette in guardia dal pericolo del ' fascismo di ritorno' l'Anpi: "Quello che si è compiuto oggi a Macerata è un gravissimo atto di terrorismo razzistico. Colpire persone inermi e incolpevoli è un atto di barbarie che contrasta con elementari norme di civiltà e umanità. La condanna sia unanime e forte da parte di tutte le forze politiche. Nessuno si senta escluso dal presidiare la democrazia e i principi fondamentali della convivenza civile. Massima solidarietà alla comunità maceratese dall'Anpi. Il fascismo di ritorno, troppo spesso tollerato, va contrastato con chiarezza e fermezza. Ora basta", afferma Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi.

"I fatti di Macerata lasciano senza parole. Un attacco razzista che colpisce tutti noi, per questo c'è bisogno di non sottovalutare il clima di odio che si è creato nel dibattito pubblico e di lavorare assieme per contrastarlo" è il commento lasciato su Twitter dalla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.






 
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