Politica

Ultimi sondaggi: gli effetti del raid di Macerata sulle intenzioni di voto

(lapresse)
E' l'immigrazione il tema clou delle ultime tre settimane di campagna elettorale. Per il 31% degli italiani è il principale problema dell'Italia. Per il 71% la presenza di stranieri nel territorio in cui vivono è "molto elevata". E il 64% giudica in maniera negativa le politiche mirate adottate dal governo
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QUALE è stato l'effetto del raid razzista di Macerata sugli orientamenti di voto degli italiani? L'azione criminale compiuta una settimana fa da Luca Traini ha inciso sugli equilibri politici? E quanto ha contato il dibattito che durante l'arco dell'ultima settimana ha impegnato il discorso pubblico sul tema del rapporto tra immigrazione, violenza politica e ruolo delle Istituzioni? Per cercare di fornire dati utili all'elaborazione di queste domande, utilizziamo oggi due sondaggi diffusi nelle ultime ore che hanno misurato lo spostamento delle intenzioni di voto nell'ultima settimana.

ATLANTE ELETTORALE Una chiave per leggere il voto italiano
 
Il primo è stato realizzato dall'Istituto Piepoli. E segnala l'inesistenza di spostamenti significativi (oltre l'1%) negli ultimi giorni. Il primo partito resta il Movimento 5 Stelle con il 27%, in calo di 0,5% rispetto all'ultima settimana. La coalizione più forte resta ampiamente quella di centrodestra: cresciuta di un punto percentuale negli ultimi dieci giorni, passando dal 35,5% al 36,5%. All'interno della coalizione l'incremento è ripartito in modo perfettamente simmetrico tra Forza Italia e Fratelli d'Italia che passano rispettivamente dal  15,5% al 16% e dal 4,5% al 5%. Stabili Lega (13%) e Noi con l'Italia (2,5%).
 

Mentre Liberi e Uguali si riconferma al 6,5%, il centrosinistra cresce di 0,3 punti percentuale. I fattori di traino sono i piccoli partiti della coalizione, +Europa della Bonino (che arriva a toccare quota 3%) e Insieme (che raggiunge l'1%). Cala il Partito democratico che perde lo 0,5% passando, secondo l'Istituto Piepoli dal 25,5% al 25%.  Ma non c'è accordo tra i sondaggisti sui numeri del Pd. Secondo Tecné, infatti, il partito guidato da Matteo Renzi è al 22,1% mentre Index Research assegna ai dem il 23,5%.
 
Anche Tecné ha misurato lo spostamento delle intenzioni di voto nell'ultima settimana. In questo caso il calo più vistoso è quello di Liberi e Uguali che perde lo 0,5% passando dal 6,2% al 5,7%. Mentre il maggior incremento è quello della Lega che guadagna lo 0,4% arrivando a quota 13,2%. E per quanto riguarda le coalizioni, Tecné assegna un incremento al centrodestra che arriva al 39,3%, vicinissima a quota 40.
 
Iniziano a comparire anche misurazioni sulle preferenze degli elettori per quello che riguarda gli scenari post-voto. Ancora Tecné ha chiesto agli italiani quale "Grande Coalizione" preferirebbero per guidare il Paese. Il 18,6% indica quella composta dal Pd e da Forza Italia, l'11,3% quella tra Movimento 5 Stelle e Lega e il 4,2% quella composta da M5S e Lega. Ma la preferita è di gran lunga quella composta dal Pd e da Liberi e Uguali: ina ricomposizione del centrosinistra è vista come favorevole e auspicabile dal 45,8% degli intervistati da Tecné.
 
Infine l'immigrazione, con ogni probabilità il tema intorno al quale si svolgeranno le ultime tre settimane di campagna elettorale. Per il 31% degli italiani è il principale problema dell'Italia (dati Tecné). Per il 71% la presenza di migranti nel territorio in cui vivono è "molto elevata". Per il 63% degli intervistati l'aumento dei reati è direttamente legato alla loro presenza. E il 64% giudica in maniera negativa le politiche adottate dallo Stato in materia di immigrazione.      
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