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Elezioni, al via il silenzio dei sondaggi: le ultime rilevazioni certificano lo stallo

(afp)
A due settimane dal voto scatta il divieto di diffusione di nuove rilevazioni. Ecco le ultime indicazioni, anche se altri sondaggi continueranno a circolare
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Due settimane di silenzio. Nessun nuovo dato, nessuna nuova percentuale: dal 17 febbraio fino al giorno delle elezioni, il 4 marzo, è vietata la diffusione e la pubblicazione dei sondaggi. Certo: quelli riservati continueranno a circolare tra chi vive in prima persona la parte finale di questa campagna elettorale. E continueranno a orientare le scelte dei partiti negli ultimi giorni prima del voto dei cittadini.
· NESSUNA MAGGIORANZA E SISTEMA BLOCCATO
Nelle ultime ore la maggior parte degli istituti di ricerca – come Demos per Repubblica -  si concentra sull’assenza di maggioranze certe. E quindi sulle ipotesi di governo basate su larghe (o larghissime) intese. Nessuna coalizione o partito riuscirebbe a raggiungere la maggioranza di seggi alla Camera (316). Nei numeri di Ipsos per il Corriere della Sera: il centrodestra è a 283 seggi, il centrosinistra a 158 e il Movimento 5 Stelle a 152. Liberi e Uguali raccoglierebbe 24 seggi.

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Uno stallo. Certificato anche dai numeri del sondaggio Cise-Sole 24 ore. In percentuale: il centrodestra è al 34,7%, il Movimento Cinque Stelle al 29,4%, il centrosinistra al 27,4% e Liberi e Uguali al 5,3%. Il sondaggio si concentra anche sulle ipotesi che ha il centrodestra di raggiungere in solitaria la maggioranza dei seggi. E qui il Sud è decisivo. Nel caso di un risultato vicino al 35%, la coalizione guidata da Berlusconi, Meloni e Salvini dovrebbe ottenere al Sud 83 collegi. Con risultato prossimo al 40%, i collegi da vincere al Sud diventano 62 mentre con percentuali al 45% il numero scende a 42.

· GENTILONI IL LEADER BIPARTISAN
La partita dei leader è senza storia. Demos e Ipsos assegnano le stesse prime quattro posizioni. Gentiloni su tutti. Gradito dal 47% dei cittadini sia secondo Demos che secondo Ipsos. Al secondo posto Emma Bonino (42% - 36%), al terzo Luigi Di Maio (38% - 35%), al quarto Matteo Salvini (34% - 29%). Per i partiti: c’è un lento calo del Pd a fronte di una sostanziale tenuta del Movimento Cinque Stelle.

In questo senso sono da segnalare le forbici indicate da Euromedia Research in un sondaggio commissionato da Porta a Porta. Dove i tre valori sono relativi al minimo, al valore centrale e al massimo:

Forza Italia: 15,6 - 17,3 - 19,0
Lega: 12,7 - 14,2 - 15,7
Fratelli d’Italia: 3,9 - 4,8 - 5,7
Noi con l’Italia: 1,6 - 2,3 - 3,0
Tutta l’area di centrodestra: 36,5 - 38,6 - 40,7

Partito Democratico: 20,3 - 22,1 - 23,9
Civica Popolare: 0,2 - 0,5 - 0,8
+Europa: 1,6 - 2,3 - 3,0
Insieme: 0,4 - 0,8 - 1,2
Minoranze linguistiche: 0,1 - 0,4 - 0,7
Tutta l’area di centrosinistra: 24,2 - 26,1 - 28,0

Movimento 5 stelle: 24,9 - 26,8 - 28,7

Liberi e Uguali: 4,8 - 5,8 - 6,8

CasaPound Italia: 0,3 - 0,6 - 0,9

Infine una domanda rivolta da Emg agli elettori di sinistra sulle scelte post voto di Liberi e Uguali. Per il 21% il partito di Grasso dovrebbe cercare un’alleanza con il Pd. Per il 25,2% l’alleanza andrebbe ricercata con il Movimento 5 Stelle. Il 22,8% sostiene che è meglio non allearsi con nessuno.
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