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Commissione speciale, verso accordo Lega-M5s su Giorgetti. Delrio: "Logica spartitoria"

Sembra prevalere ancora una volta l'asse tra Carroccio e 5Stelle. A danno del Pd Boccia, che poteva aspirare alla guida della commissione. Composta da 40 membri, non esaminerà la legge elettorale né la riforma delle carceri
 

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ROMA - "Per la presidenza della commissione speciale è chiaro che c'è un accordo spartitorio a cui noi non partecipiamo". Secondo il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, Lega e cinquestelle sarebbero intenzionati a convergere sul nome del leghista Giancarlo Giorgetti, mettendo in atto lo stesso metodo che ha contraddistinto l'elezione dell'Ufficio di presidenza. Al Senato - lo ricordiamo - la commissione è già stata formata e il presidente scelto è il cinquestelle Vito Crimi.

"Noi nel 2013 - ricorda ancora Delrio - lasciammo all'opposizione la presidenza della Commissione, adesso questo criterio non viene rispettato". Il Pd rinvendica dunque per sé la nomina, proponendo la candidatura di Francesco Boccia. In genere, infatti, viene designato il presidente della commissione Bilancio uscente. "Se è questo un accordo tra Lega e M5S, facciano presto a fare anche tutto il resto", ha detto Boccia riferendosi all'avvio di un possibile governo. Boccia - legato alla corrente di Emiliano - è tra l'altro uno dei parlamentari dem più favorevoli a un dialogo con i grillini.

Una volta insediata, la commissione speciale procederà dunque all'elezione del presidente, in programma per giovedì alle 11. L'organismo, che sarà composto da 40 membri (14 M5s, 8 Lega, 7 Pd, 7 Fi, 2 Fdi, 1 Misto, 1 Leu) dovrà occuparsi non solo del Documento di economia e finanza ma anche di tutte le leggi in scadenza. Dalla capigruppo di Montecitorio è emerso, inoltre, che non esaminerà la riforma della legge elettorale, come richiesto da Fdi. Pd e Leu l'hanno ritenuto inopportuno e M5S ha fatto dei rilievi sulla legittimità della proposta", ha spiegato ai cronisti il presidente dei deputati di Fdi Fabio Rampelli. Sempre per decisione della capigruppo, la commissione speciale non esaminerà nemmeno i decreti legislativi sulle carceri e sulla riforma dell'ordinamento penitenziario.

La Commissione speciale è un organismo temporaneo che opera in assenza delle commissioni permanenti che, per consuetudine, vengono costituite solo dopo la formazione di un governo. Di solito resta in carica poche settimane ma, in questo caso, dipenderà dai tempi necessari per la formazione del nuovo esecutivo. Nella scorsa legislatura fu costituita il 27 marzo e fu sciolta il 7 maggio.
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