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Eletta al Senato dopo otto mesi di malattia per stress da lavoro, scoppia caso M5s

La vicenda raccontata dal programma Le Iene. Anzaldi (Pd): "Ministero del Lavoro e Inps avviino ispezione sulla neosenatrice Vittoria Bogo Deledda"

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ROMA - In malattia per quasi un anno per stress da lavoro, guarisce appena eletta tra le file del M5s. La protagonista della vicenda raccontata dalle Iene in un servizio di Filippo Roma è la senatrice sarda pentastellata Vittoria Bogo Deledda. Oggetto di un duro attacco da parte del deputato Pd Michele Anzaldi.

Un testimone, che è voluto rimanere anonimo, ha raccontato al programma Mediaset che la donna, dirigente dei servizi sociali del Comune di Budoni (Sassari), per circa un anno non è andata a lavorare presentando un certificato di malattia per "stress da lavoro". Poi l'improvvisa guarigione dopo la candidatura. Documenti del comune accertano che Deledda risulta in malattia per 243 giorni consecutivi fino al 2 febbraio. La sua candidatura con i 5Stelle risale al 29 gennaio. "Accerteremo tutto", ha assicurato Luigi Di Maio alle Iene,  mentre il marito della donna ha aggredito il cameraman della trasmissione. La senatrice ha spiegato di soffrire della sindrome da "bournout", che può interessare chi per lavoro deve intrattenere quotidianamente relazioni interpersonali.
 
"Il ministero del Lavoro e l'Inps avviino un'ispezione sul caso", afferma Anzaldi che aggiunge: "Quanto reso pubblico è sufficiente per procedere d'ufficio, ma se non ci sarà una risposta a breve presenterò un'interrogazione parlamentare".

"È tutto regolare? Diagnosi e prescrizioni mediche - prosegue l'esponente dem- sono regolari? La coincidenza tra candidatura M5s e guarigione, dopo una malattia così lunga, non può che alimentare sospetti. Il 29 gennaio Bogo Deledda viene candidata, il 2 febbraio guarisce e si mette in ferie per la campagna elettorale. Dopo un'assenza per malattia durata mesi e mesi, l'esponente M5s torna in salute e per settimane gira in lungo e in largo la Sardegna per comizi con Luigi Di Maio e i candidati del partito di Grillo. Delle rassicurazioni del leader M5s - aggiunge il deputato dem - alla "Iena" Filippo Roma, la cui troupe è stata aggredita peraltro dal marito di Deledda e merita innanzitutto le scuse, non sappiamo che farcene: tutti ricordano gli impegni solenni di Di Maio alla rinuncia e alle dimissioni dei super furbetti di Rimborsopoli, ma a un mese dal voto non si ha notizia né di rinunce alla proclamazione, né di dimissioni dalla poltrona né delle tanto annunciate cause per danno d'immagine promesse da Di Maio in tv", conclude Anzaldi.
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