Politica

Martina: "Di Maio non spacca il Pd, ma se fa il pane in due forni rischia di bruciare tutto"

Il segretario reggente dem: "Non credo che Renzi uscirà dal partito". Oggi la resa dei conti in assemblea Pd

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ROMA -  Parte dall'apertura  fatta da Luigi Di Maio a tutto il Pd il segretario reggente Maurizio Martina. E, in vista dell'assemblea pomeridiana con i parlamentari dem, afferma con decisione: "Se Di Maio pensa di spaccare il Pd non ce la farà. Noi abbiamo punti di vista differenti, ma non ci facciamo comandare da qualcuno. Quello che contesto a Di Maio è che uno possa fare il pane in due forni e rischiare di bruciare tutto: per me infatti è inaccettabile che si pensi che Lega e Pd siano intercambiabili. Contano le coerenze programmatiche e di ideali. Non convince l'approccio che il primo che ci sta si governa. Non si governa così l'Italia".
Poi, sollecitato sul tema della possibile uscita di Matteo Renzi dal Pd per creare un nuovo soggetto politico, Martina risponde deciso: "Non credo affatto che Matteo Renzi" voglia uscire dal Pd e fondare un partito come En Marche. "Non credo che il tema sia quello di andare oltre il Pd. Di tutto abbiamo bisogno - continua - tranne che di formule divisive e di ennesimi contenitori. Il tema è il rilancio del nostro progetto, non è una questione di andare indietro o di andare oltre".

In merito all'assemblea del Pd in programma per il 21 aprile, l'ex ministro delle Politiche agricole aggiunge: "Mi sono candidato a segretario convinto che non sia un impegno che posso esaurire da solo, credo nella costruzione di una squadra, un gruppo, una collegialità. Non servono conte e divisioni".

In realtò l'assemblea dei parlamentari di oggi si prospetta come una resa dei conti sia sulla linea da tenere in vista delle consultazioni, sia sulla scelta del futuro segretario, con i renziani alla ricerca di un'alternativa a Martina. Sul primo punto Ettore Rosato, vicino all'ex segretario, prova a circoscrivere il dibattito: "Il Pd andrà al Colle giovedì e dirà le cose che sono state dette in direzione". In pratica, la linea dell'opposizione non si discute. Ma la partita deve ancora cominciare.
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