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Quirinale, le consultazioni giovedì e venerdì. Stavolta si comincia dai partiti: ultima parola a M5S

La data del nuovo round di colloqui è stata fissata dal Colle. I 5Stelle saranno sentiti dopo il centrodestra. Intanto circola l'ipotesi di un terzo uomo rispetto ai duellanti Di Maio e Salvini. Ma il leader pentastellato dice no. Flick, uno dei papabili: "Sarei un buon premier come tanti altri"

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ROMA -  La data delle nuove consultazioni è decisa. Il presidente della Repubblica ha fissato la nuova tornata di colloqui per giovedì e venerdì. Il primo giorno sarà dedicato alle forze politiche, solo nel secondo Sergio Mattarella vedrà le cariche istituzionali: i presidenti Fico e Casellati e il capo dello Stato emerito, Giorgio Napolitano. Quindi ordine invertito, rispetto al primo giro terminato giovedì scorso con una fumata nera. Il penultimo incontro sarà con il centrodestra unito, quindi l'ultimo partito a salire al Quirinale sarà il Movimento 5 Stelle.

Anche su questo c'erano stati dubbi nelle ultime ore. In genere l'ultimo partito consultato è quello più consistente dal punto di vista elettorale - cui viene riconosciuto maggior peso politico - e la decisione del centrodestra di salire al Colle unito aveva fatto sorgere il dubbio: sarà preso in considerazione il risultato del singolo partito o quello della coalizione? Una soluzione, quella adottata, che dovrebbe piacere ai Cinquestelle cui spetterà la parola finale. La scelta è stata fatta dal presidente perché il centrodestra non ha un gruppo parlamentare unico e quindi è stato inserito nella "casella" già prevista per la Lega perchè il partito di Salvini il  è il gruppo parlamentare più forte della coalizione di centrodestra.

Il presidente - giovedì scorso - aveva deciso di lasciar trascorrere alcuni giorni di decantazione per consentire alle forze politiche di uscire dallo stallo. La situazione sembra ancora di impasse, con le scintille di ieri tra Salvini e Di Maio e la decisione del Pd di restare sulla linea dell'opposizione.
Nelle ultime ore si è parlato con insistenza anche di un possibile "terzo nome" contro lo stallo. Tra le ipotesi circolate anche quella di Giovanni Maria Flick - ex presidente della Corte costituzionale nonché ministro nel governo Prodi - che oggi ha detto: "Sarei un buon premier come tanti altri. Di certo so che il termine contratto in politica non mi piace". Il professore viene considerato vicino al Movimento e la sua candidatura potrebbe essere indicata soprattutto per un ipotetico asse Pd-M5S. Ma da Termoli arrivano le parole di Di Maio che pone il veto a un premier terzo: "Per Palazzo Chigi sento parlare di Cottarelli, Severino, Cantone... ma se hanno preso zero voti? Non si sono candidati e rispetto la loro posizione ma in Europa secondo voi avrebbe più credibilità un premier che ha preso zero voti o uno che ne ha presi 11 milioni?".

Tutti sono consapevoli che anche il secondo giro di consultazioni potrebbe non bastare per un incarico pieno. Si parla anche di un possibile mandato esplorativo conferito dal presidente Mattarella. Ad agitare lo scenario politico, d'altronde, anche due importanti scadenze elettorali: le regionali in Molise (22 aprile) e in Friuli Venezia-Giulia (il 29) con i due vincitori del 4 marzo - Di Maio e Salvini - in pole position per la vittoria finale. Difficile per esempio che possano consumarsi strappi nel centrodestra prima di quelle scadenze, con il leghista Fedriga in testa dei sondaggi in Friuli, grazie all'appoggio di tutta la coalizione. La priorità di Mattarella comunque è chiara: vorrebbe un governo insediato nel pieno dei suoi poteri prima del Consiglio europeo di fine giugno: il 28 giugno, infatti, i capi di Stato e di governo dovranno discutere di riforma dell'eurozona e del contestato Trattato di Dublino sui migranti, oltre che di budget comunitario. E il Paese - ragionano al Quirinale - non può arrivare a quell'appuntamento senza un governo nel pieno dei suoi poteri.

GLI ORARI DELLE CONSULTAZIONI
Giovedì
alle 10 il gruppo "Per le autonomie (Svp-Patt, Uv)" del Senato della Repubblica
Ore 10.30 gruppo Misto del Senato della repubblica. Alle 11 gruppo Misto della Camera
11.30 Liberi e uguali

 16.30 Partito democratico
17.30 Gruppi della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d'Italia
18.30 Movimento 5 stelle

Venerdì alle 10.30 il presidente emerito Giorgio Napolitano
Ore 11.15 Presidente della camera dei deputati Roberto Fico
Ore 12 del Senato Elisabetta Alberti Casellati.
 
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