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Siria, Gentiloni: "Azione mirata e circoscritta, ma non sia inizio di un'escalation". L'attacco spacca il centrodestra

(ansa)
Il premier: "Operazione non partita da basi italiane, ora diplomazia". Martedì governo riferirà al Senato. Salvini critica l'offensiva di stanotte: "Pazzesco, fermatevi". Ma Berlusconi lo boccia: "In queste situazioni meglio non pensare e dire nulla". Dal Colle nessun riscontro a voci su incarico di governo entro oggi
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ROMA - Arrivano le reazioni italiane all'attacco in Siria di stanotte, rappresaglia dopo i bombardamenti con armi chimiche di Douma della settimana scorsa, attribuiti dalle forze occidentali al regime di Bashar al-Assad. All'offensiva non ha partecipato l'Italia, come precisato dal premier Paolo Gentiloni, in conferenza stampa da Palazzo Chigi: "Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono Paesi alleati, ma abbiamo chiarito che il supporto logistico che forniamo soprattutto agli Usa, in questo caso particolare, non poteva in alcun modo tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni direttamente mirate a colpire la Siria".

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Per il presidente del Consiglio, "l'azione di questa notte è stata circoscritta e mirata a colpire la fabbricazione di armi chimiche. Ma non può essere l'inizio di un'escalation". È questo infatti il concetto che l'Italia ribadisce da giorni. "A un secolo dalla fine della prima guerra mondiale - ha continuato Gentiloni - non possiamo rassegnarci all'idea che le armi chimiche tornino a essere utilizzate nei conflitti. Le conseguenze umanitarie di queste armi atroci non sono degne della nostra civiltà. Le abbiamo viste in questi giorni e non possiamo più tollerarle".

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L'Italia, ha ribadito il premier, in questi sette anni ha sempre sostenuto che la crisi siriana non può essere risolta con la forza: "L'illusione che così si sarebbe arrivati alla cacciata del dittatore Assad, prima di sedersi al tavolo del negoziato, è pericolosa. Non è troppo tardi per lavorare alla soluzione della crisi siriana". 

 NESSUN INCARICO DI GOVERNO ENTRO OGGI
Stamattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato informato con una telefonata da Gentiloni e segue l'evolversi della situazione. I venti di guerra non portano per il momento accelerazioni nella crisi di governo, il percorso resta quello indicato dal presidente al termine delle consultazioni. Al Colle non trovano alcun riscontro le voci che parlano di un incarico che verrebbe conferito già oggi.

Il presidente del Consiglio ha avuto una conversazione telefonica anche con la premier britannica Theresa May. La leader britannica ha confermato a Gentiloni che l'attacco in Siria aveva l'obiettivo di ridurre la capacità delle armi chimiche e non di influire sulla crisi siriana. 

CONTRASTI NEL CENTRODESTRA
Il primo a commentare, in modo critico, l'azione militare di stanotte è stato il leader della Lega Matteo Salvini. "Stanno ancora cercando le 'armi chimiché di Saddam - ha scritto su Twitter - stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi 'missili intelligenti', aiutando per altro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi".

Poco dopo, Salvini ha rincarato la dose: "L'intervento di stanotte è pericolosissimo, mi auguro che sia l'ultimo: non a caso Germania e Italia, che fanno parte della stessa alleanza, non hanno neanche messo a disposizione le basi da cui partire per sganciare i missili".
Per poi smorzare leggermente i toni: "Apprezzo l'operato di Gentiloni degli scorsi giorni, il suo equilibrio e la sua misura. Se ci sono elementi concreti che richiedono un intervento, provati e inconfutabili, ci siamo - ha obiettato - perché le armi chimiche non vanno usate per risolvere alcun tipo di conflitto internazionale". Salvini ha infine sottolineato l'urgenza di "mettere intorno a un tavolo Russia e Stati Uniti, per risolvere con il dialogo e non con le minacce".

Silvio Berlusconi, in Molise per la campagna per le regionali, ha invece preso le distanze dal segretario leghista. Scavando un altro solco nella già precaria alleanza di centrodestra: "In queste situazioni - ha detto il leader di Forza Italia - è meglio non pensare e non dire nulla. Si tratta di un attacco su obiettivi precisi contro siti legati alla produzione di armi chimiche, che traduce il principio internazionale di condanna di queste armi. Lasciamo intervenire l'Onu". 

Su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha definito l'attacco in Siria "fuori dalla legalità internazionale, in assenza di un pronunciamento dell'Onu sui presunti attacchi chimici. Evidentemente - ha continuato - i disastri causati in Libia non hanno insegnato nulla. L'Italia non assecondi questa pericolosa deriva". 

MARTEDI' GENTILONI RIFERIRA' AL SENATO
Il Movimento Cinque Stelle ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato una convocazione urgente del Parlamento "affinché il presidente del Consiglio possa informare le Camere dell'andamento della crisi e avviare una riflessione condivisa sull'evoluzione dello scenario nelle prossime settimane".

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberta Casellati ha convocato per lunedì alle ore 18 la conferenza dei Capigruppo. E ha già preso contatto con il premier Gentiloni, perché il governo riferisca in Senato già nella giornata di martedì 17 aprile. 

Il leader del Movimento, Luigi Di Maio, ha manifestato su Facebook la sua preoccupazione, chiedendo diplomazia e non una nuova escalation di violenza: "Restiamo al fianco dei nostri alleati - ha scritto - soprattutto perché in questa fase delicatissima l'Ue deve avere la forza di farsi vedere compatta e unita, anche nell'invitare le Nazioni Unite a compiere ispezioni sul terreno affinché si accertino le responsabilità sull'uso di armi chimiche da parte di Assad. Su questo aspetto, in particolare, mi auguro che anche il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si mostri coeso".

• LA REAZIONE DEL PD
In una nota congiunta, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina e il responsabile esteri del partito Piero Fassino hanno ribadito "il massimo impegno politico e diplomatico per bandire l'uso criminale di armi chimiche, fermare le violenze e restituire la parola al negoziato come unica strada per mettere fine al dramma che la Siria vive da sette anni". In questo senso, "la Conferenza internazionale sulla Siria convocata il 24/25 aprile a Bruxelles dovrà essere la sede per uno sforzo di responsabilità di tutta la comunità internazionale".

Martina, nel suo intervento all'assemblea lombarda del Pd, ha anche criticato chi ha commentato "con superficialità" l'intervento in Siria: "Penso a Salvini in primis. Il dovere dell'Italia - ha precisato - è quello di stare con l'Europa e con la comunità internazionale"

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• TAJANI: "EUROPA SIA GARANTE DELLA PACE"
Anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha affidato la sua prima reazione a Twitter: "L'uso di armi chimiche è inaccettabile. L'Europa - ha scritto - deve giocare un ruolo maggiore nel garantire la pace e nell'evitare l'aggravarsi di crisi umanitarie, come quella che soffrono i siriani". Tajani ha aggiunto che lunedì, durante la seduta plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, si terrà un dibattito sulla questione siriana.
"Le bombe - ha twittato inoltre il coordinatore nazionale di Mdp e deputato di LeU, Roberto Speranza - non risolvono i problemi. Li aggravano. Serve un immediato cessate il fuoco e una nuova iniziativa internazionale per la #PACE".
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