Politica

Ultim'ora

Marina Brambilla nuova rettrice della Statale a Milano, è la prima donna: “Ci sono voluti cento anni ma ce l’abbiamo fatta”

Crisi in Siria e governo, Berlusconi cerca un rilancio: "Nel 2002 facemmo finire noi la guerra fredda"

(lapresse)
L'ex cavaliere vuole accreditarsi come leader internazionale. A Isernia: "Sono l'unico leader di questo centrodestra a poter fermare l'escalation"
1 minuti di lettura
ROMA - Silvio Berlusconi, messo al margine della trattativa politica per la formazione del nuovo governo dopo il brutto risultato del voto del 4 marzo, cerca ora di ritrovare una perduta centralità giocando sull'esperienza internazionale di governo, approfittando dell'esplosione delle tensioni tra Usa e Russia in Siria. 

Un'offensiva a tutto campo per accreditarsi come il leader naturale, d'esperienza, per mediare tra i due ex protagonisti della guerra fredda. Un tweet di Forza Italia rivendica il ruolo dell'ex cavaiere nell'aver messo fine alla Guerra Fredda con l'accordo del 2002 di Pratica di Mare. A campeggiare nel tweet una foto di Berlusconi tra Putin e George W. Bush (tutti giovanissimi). 

Ma non solo tweet. In un intervento sul Corriere della Sera, Berlusconi spiega come l'Italia abbia bisogno "di un governo autorevole sul piano interno e internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare delle maggiori potenze". E ribadisce:  "Quindici anni fa - ricorda - il nostro governo mise intorno a un tavolo, a Pratica di Mare, Russia, Stati Uniti, Europa, in uno storico accordo che avrebbe potuto inaugurare una nuova epoca, di alleanza e non più di contrapposizione. Oggi un governo italiano autorevole potrebbe riprendere a lavorare proprio in quella direzione, perchè l'Italia proprio nel Mediterraneo ha grandi interessi in gioco ma ha anche un ruolo strategico imprescindibile".

Oltre ad accreditarsi come 'stratega' internazionale, l'altro pilastro è scavare ulteriormente il solco tra Lega e M5s che sulla crisi siriana non hanno posizioni esattamente coincidenti. Matteo Salvini ha preso le distanze da Washington più di quanto abbia fatto il MoVimento 5 Stelle, che ha confermato la vicinanza agli alleati Nato.

E dal Quirinale si continuano a registrare queste fibrillazioni e la preoccupazione sulla divaricazione in politica estera non è l'ultimo dei problemi in vista dell'incarico esplorativo che Mattarella dovrà dare nei prossimi giorni. 

Ieri sera ad Isernia - dove domenica 22 si vota per le regionali - diceva: "Il problema della Siria - ha detto Berlusconi - è molto grave. La sede che se ne deve occupare è quella delle Nazioni Unite. Noi non abbiamo oggi un governo che fa contare l'Italia né in Europa né nel mondo. Quindi, non possiamo fare niente. Nella nostra situazione, adesso, è meglio non dare giudizi. Questi li deve dare l'Organizzazione delle Nazioni Unite". 




 
I commenti dei lettori