Politica

Mandato a Casellati. Prime consultazioni a vuoto. Di Maio rinnova l'aut-aut, ma Salvini non molla Berlusconi

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (lapresse)
La presidente del Senato registra lo stallo. Il capo politico del M5s: "Centrodestra ammucchiata. Solo noi e la Lega possiamo formare un governo. Ma Salvini deve fare presto". Il leader del Carroccio da Catania: "Usano Berlusconi per non fare il governo. Se Casellati fallisce meglio elezioni subito". Il Cavaliere: "La nostra è coalizione vera: parlamentari eletti con i voti di tre partiti". Domani possibili nuove consultazioni
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ROMA - "Casellati ha tempi stretti e un mandato ben preciso, per verificare i presupposti per una maggioranza con M5s e Centrodestra. Come ho detto più volte, il Centrodestra è un artifizio elettorale, che si presenta diviso anche a queste consultazioni. Quindi le abbiamo ribadito che noi siamo pronti a sottoscrivere un contratto di governo solo con la Lega".

Con queste parole, Luigi di Maio, spalleggiato dai capigruppo Danilo Toninelli (Senato) e Giulia Grillo (Camera), ha riassunto la posizione del M5s, la cui delegazione si è presentata per prima a Palazzo Giustiniani per le consultazioni della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, a cui il presidente Mattarella ha affidato il mandato esplorativo per verificare la possibilità di creare una maggioranza all'interno del perimetro delle sole forze vincitrici delle elezioni, appunto M5s e coalizione di centrodestra.

Ma il giro delle consultazioni serve solo a confermare la situazione di stallo, con M5s e Lega fermi nelle rispettive posizioni. Probabile per domani una nuova tornata, anche perché la Presidente del Senato entro venerdì dovrà riferire al capo dello Stato sull'esito dei colloqui. Ma Matteo Salvini pensa già al dopo: "Spero che Casellati abbia più fortuna. Se questo giro va male decide il presidente della Repubblica. Per me abbiamo già perso troppo tempo. Meglio andare a votare subito. Anche domattina. E saranno gli italiani a questo punto a dare un voto in più al centrodestra che potrà governare da solo".

Casellati ha anche dato mandato ai suoi questori di collaborare con gli omologhi della Camera per l'istruttoria comune sui vitalizi. Sulla riforma dei vitalizi nel pomeriggio si è svolto un incontro tra il presidente della Camera Roberto Fico e il presidente dell'Inps Tito Boeri.

Consultazioni, Di Maio: "L'idea di un governo col centrodestra è fallita, Salvini decida in fretta"


"Salvini - ha ricordato Di Maio nel prosieguo del suo intervento a Palazzo Giustiniani - mi ha accusato di porre dei veti. Non vedo perché io non possa porre un veto su Berlusconi e lui sì sul Partito democratico. Noi e la Lega siamo le uniche due forze politiche che non si pongono veti a vicenda. Questo andrebbe compreso, e invece continuiamo a vedere la Lega propinarci l'ipotesi un governo dell'ammucchiata del Centrodestra. Senza questa ammucchiata un governo poteva già partire. E queste consultazioni dimostreranno che l'idea di un governo di Centrodestra ha già fallito. Le uniche forze in grado di dare vita a un governo sono M5s e Lega. Quindi dico a Salvini di decidersi presto, entro questa settimana. E non è mancanza di umiltà. Lui deve prendere in considerazione questo modello di governo alla tedesca che stiamo proponendo. E' lui che deve fare una scelta".


Salvini manda da Casellati i capigruppo della Lega, Giorgetti e Centinaio. Lui prende un volo per Catania e, una volta sbarcato, interpreta così le parole di Di Maio: "Ho il dubbio che il M5s usi Berlusconi per non andare al governo". Quanto a quell'ultimatum, "decida entro questa settimana", Salvini proprio non ci sta: "Non vedo dove sia il rispetto del
voto degli italiani: il secondo arrivato che impone le regole del gioco al primo, lui vuole comandare...". In definitiva, anche Salvini resta sulla sua posizione: "O Di Maio e Berlusconi smettono di dirsi no a vicenda o gli italiani non si meritano di andare avanti un mese in questo modo" e quindi si torni alle urne. Prima di partire, Salvini aveva nuovamente fissato il suo unico paletto: "Noi siamo pronti a fare tutto, tranne che un governo con il Pd. Se Di Maio vuole fare la rivoluzione con il Pd, gli faccio i migliori auguri". A seguire, un tweet con il riferimento alla mancanza di umiltà a cui Di Maio ha risposto dopo l'incontro con Casellati.


Al termine del colloquio con la presidente Casellati, presentandosi alla stampa Giorgetti non ha fatto altro che ripetere il concetto: "Come Lega abbiamo dato dimostrazione di responsabilità facendo numerosi passi indietro. Lo ha fatto anche il nostro segretario Salvini non mettendo la pregiudiziale come premier. Chiediamo che Di Maio faccia lo stesso. Se questi veti cadessero siamo pronti a fare un governo nelle prossime ore. Chiediamo responsabilità per il bene del Paese".


Ma intanto nel Centrodestra si registra quel passaggio che lo stesso Di Maio interpreta come il disvelamento di una verità, "l'artifizio elettorale" di una "ammucchiata" di forze. La coalizione non si presenta alle consultazioni con un'unica delegazione, ma ognuno va per sé. E lo rimarca persino Salvini: "Andremo dalla Casellati da soli". E allora Silvio Berlusconi, che guida personalmente la delegazione di Forza Italia assieme alle capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, dedica gran parte delle sue valutazioni a respingere quell'idea di fragilità.

"Di Maio ha tacciato la nostra coalizione di artificialità - esordisce il Cavaliere al termine del faccia a faccia con Casellati -. Una cosa assurda, noi siamo insieme da anni, abbiamo governato per nove anni, governiamo insieme in importanti regioni e adesso partecipiamo ad alcune importanti elezioni regionali. Abbiamo approvato lo stesso programma, i nostri parlamentari sono stati eletti con il voto degli elettori dei nostri tre partiti. Questa è una coalizione che non può essere definita non realistica, artificiale. Avendo appreso queste notizie (le parole di Di Maio, ndr), non abbiamo potuto far altro che mantenere la nostra posizione. Sottolineo che noi non abbiamo posto veti su nessuno, il veto viene dai Cinque stelle contro di noi. Abbiamo casomai insistito sul fatto che essendo la coalizione del centrodestra quella vincente, spetta a lei indicare il presidente del Consiglio. La Lega, avendo avuto più voti, deve esprimere il candidato. Inoltre, abbiamo le nostre idee su come uscire da questa impasse, ma non è questo il momento di esprimerle".


A chiudere, Fratelli d'Italia. Anche Giorgia Meloni ribatte alle affermazioni di Di Maio: "Non comprendo cosa si intenda per governo ammucchiata. Quando si rispetta la volontà popolare si fa una cosa molto bella. Le ammucchiate si fanno quando si vuole prendere chi è arrivato secondo, con chi è arrivato terzo, e con chi è arrivato sesto e provare a fare un governo. Che è quello che propone oggi il Movimento cinque stelle". "Siamo disponibili a dialogare con altri - conclude Meloni -, ma non prescindiamo dalla guida del governo per un esponente di centrodestra. Che abbiamo indicato in Matteo Salvini".

Così, al termine delle consultazioni di Casellati la situazione di stallo è persistente e manifesta. Ed è lo stesso Berlusconi a paventare la possibilità di un nuovo giro di consultazioni nel giro di 24 ore. "Domani dovevo andare a fare presenza in Molise - spiega concludendo il suo intervento a Palazzo Giustiniani -. La presidente ci ha pregato di essere ancora disponibili per un incontro. Probabilmente effettuerà un secondo giro di consultazioni. Naturalmente mi sono dichiarato disponibile". Anche il capogruppo leghista Giorgetti, interpellato dall'Ansa alla Camera, considera "possibile" per domani un nuovo giro di consultazioni, alla presenza questa volta del leader leghista Matteo Salvini.


Prima delle consultazioni, il capogruppo M5s al Senato Danilo Toninelli è tornato a parlare dell'apertura al dialogo con il Pd su un programma di governo, su cui ha poi insistito Di Maio dopo le consultazioni: "Ci siamo rivolti alla Lega e al Pd perché si può fare una convergenza, però vogliamo che il Pd ci risponda. Siamo noi che abbiamo preso l'iniziativa già da settimane per un contratto di governo".

Ma resta, nel Partito democratico, il muro alzato soprattutto da esponenti renziani. Secondo il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, per M5s e Lega è arrivato il momento della verità: "Con il mandato alla presidente Casellati di verificare le condizioni per una possibile maggioranza di governo tra centrodestra e Cinque stelle si pone fine alle ambiguità di questi 45 giorni. Altro che aspettare le elezioni regionali, ora è il momento della verità per chi dopo il 4 marzo ha pensato solo a tatticismi e personalismi".

 "Se la presidente Casellati intendesse dialogare con noi, siamo disponibilissimi a farlo, ma non credo sia di suo interesse sapere cosa pensiamo di un ipotetico governo tra i due vincitori delle elezioni" afferma Ettore Rosato, vicepresidente della Camera dei Deputati, intervenendo a Ho scelto Cusano - Dentro la notizia, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. Il senatore Pd Dario Parrini: "Il nostro programma è totalmente incompatibile con sparate propagandistiche come il reddito di cittadinanza e l'abolizione della Fornero".

Il capogruppo del Pd a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, anche lui vicinissimo a Renzi, rincara la dose: "Toninelli sa benissimo che il forno con il Pd è chiuso, anzi non è mai stato aperto. Ora Di Maio e Toninelli devono smetterla con i balletti inconcludenti e cominciare a dire chiaramente alla Presidente incaricata Casellati se sono in grado di formare un governo e una maggioranza con il centrodestra. Il Paese non può più aspettare i loro vecchi riti da Prima Repubblica".
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