Politica

Quell'accordo non s'ha da fare: bocciatura social trasversale dalla base del Pd e dei 5Stelle

(lapresse)
Il mandato esplorativo per vagliare la possibilità di trovare una maggioranza per il nuovo governo non piace ai sostenitori dei partiti in Rete, compresi gli elettori di centrodestra
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Cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia. Se dobbiamo giudicare dalla reazione social la possibilità che sull'accordo tra M5S e Pd prenda forma una maggioranza di governo, si può parlare di certezza matematica: il fallimento è scontato. L'idea non va giù né ai sostenitori del Pd, né ai pentastellati, per non parlare di chi si dichiara simpatizzante del centrodestra. Gli ottimisti, i favorevoli e i curiosi (o forse sarebbe meglio definirli cinici, quelli del "sarebbe bello vedere come va a finire"), almeno su Twitter e Facebook sono relegati a una sorta di riserva indiana.
Nel pomeriggio delle consultazioni di Fico, i trending topic di Twitter sono monopolizzati dal tema politico: c'è #pdm5s, il più neutro #Consultazioni2018, #Martina segretario del Pd che apre a un'intesa e il più chiaro di tutti, quel #SenzaDiMe (spinto dai renziani) che già il 6 marzo era entrato nel gergo social-politico italiano.

· TRA LE FILE DEL M5S E LO SCONFORTO A SINISTRA
"Tu voti il #M5S per avere #menoEuropa e ti ritrovi al governo il #Pd che mette ai #5Stelle le condizioni della 'lotta al sovranismo e una decisa spinta europeista'. A cosa è servito andare a votare?", attacca un utente, sottolineando una delle profonde differenze tra i due partiti e evidentemente parteggiando per un'intesa con la Lega. Ma c'è anche chi critica la posizione di Salvini ("per stare appresso al quel dinosauro stai facendo tornare il PD al governo ..... me sento male") e chi invece rivendica il suo netto no all'accordo del Pd perché "non possiamo essere ricattati da chi ha perso referendum ed elezioni", aggiungendo un #megliosenzadite alla nutrita schiera di fantasiosi hashtag.
Ma forse è a sinistra che gli animi sono più colpiti, dove lo sconforto è più netto: "Ci sono mode che non passano mai, tipo gli harakiri del #PD". Al partito si rimprovera di aver tradito gli elettori, di aver perso la dignità e di avere un'incurabile vocazione masochistica: "Come si può dare appoggio ad un movimento che non si è mai schierato nelle battaglie per i diritti e cercava appoggio da un partito fascista? #pdm5s segnerebbe fine definitiva della sinistra...". O ancora:  "Il Pd ha perso prima il contatto con i cittadini, ora ha perso il contatto anche con i suoi ultimi elettori".

Un altro utente attacca direttamente Martina: "Caro reggente, non mi hai convinto. Non farò parte di questo suicidio". Torna, il tema del suicidio, all'italiana o alla giapponese che sia. Si va alla conta? Gli elettori sono d'accordo almeno che chi vuole l'intesa ci metta la faccia: "C’è poco da fare scintille - conclude un altro utente - chi vuole un governo con i 5 stelle lo dica fuori i nomi e dopo fuori dalle palle". Il #senzadime in alcuni casi diventa un plurale maiestatis #senzadinoi.

· QUELLI CHE "O LA VA O LA SPACCA"
Come è ovvio, non sono solo gli elettori del Pd e del Movimento a criticare un'intesa tra i due partiti. Un elettore di centrodestra tuona: "#pdm5s sarebbe insulto grave a volontà popolare. Il #4Marzo i cittadini hanno sbattuto fuori dalla porta il partito che governava. Ora grazie a giochi di palazzo, lo si vuole far rientrare dalla finestra?". Posizione ricondivisa anche tra altri utenti, che criticano poi la 'fame' di potere sia dei dem che del Movimento 5 Stelle: "Mentre il #Pd ha fatto dell’esercizio del potere la propria unica ragion d’essere politica, per il #M5S vale il detto 'Franza o Spagna purché se magna'. Insomma, un matrimonio perfetto"
 
Non tutti però. Anche se le posizioni contrarie sono maggioritarie, non è un plebiscito. L'intesa ha un suo sostegno: "#PDM5S O la va, o la spacca!". Perché i due partiti, spiega un altro elettore, hanno una base di sostenitori con lo stesso orientamento politico: "Non ci vuole molto a capire che il M5S e il PD si siano scontrati con toni molto violenti perché dovevano conquistare gli stessi elettori. Quello che mi lascia perplesso è l'indignazione dei renziani. Quando il Pd si alleò con Berlusconi non avete fatto tutto questo casino", chiosa. Ci vuole testa, spiega un altro elettore: "Gli influencer di entrambe le parti hanno un gran da fare nel tentare di smontare ogni possibile avvicinamento, il problema è se i rispettivi dirigenti ragioneranno con la loro testa o si faranno guidare dal fake trend di pochi scalmanati". E un altro utente, su twitter: "Caro Martina, ho votato Pd perchè andasse al governo, non all'opposizione. Quindi vai e parla con Di Maio, trovate un accordo e date un governo a questa povera Italia. Fate vedere chi ha senso dello stato e chi No".
Le divisioni lacerano i partiti, e il Pd in questo è bravissimo. Come in ogni derby, c'è anche chi tifa perché l'altro perda. Così c'è chi scrive: "Prima ero piuttosto agnostico sul punto, adesso però mi piacerebbe davvero vederlo partire questo governo #PDM5S". Ma non per un motivo politico, per ripicca: "Non foss'altro per vedere la reazione dei #senzadimers".

Insiste un altro: "La tristezza e pochezza politica del #senzadime è davvero devastante, nessun commento programmatico, niente agenda per l'Italia, solo un NO secco , senza neanche parlare di quando il #Pd si alleava con Verdini, Alfano e compagnia bella pur di governare". Oppure: "Tanti del Pd twittano #senzadime per opporsi al M5S anziché preoccuparsi di voltare pagina in un partito crollato dal 40% al 18%... forse dovrebbero twittare #senzadiRenzi e iniziare una fase davvero nuova". Serve una svolta, su questo non c'è dubbio. Ma in quale direzione, non è chiaro.
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