Politica

Governo, renziani contro accordo con l'hashtag #senzadime. Ma scende in campo l'ala dialogante

Offensiva dei fedelissimi dell'ex segretario. Orfini: "In direzione voterò no". Orlando: "Se 5 Stelle chiudono con Lega fatto nuovo da valutare" Appuntamento in Direzione il 30 aprile o il 2 maggio. Con l'ala trattativista anche il sindaco di Milano Sala, quello di Bologna Merola, i presidenti delle Regioni Piemonte e Lazio Chiamparino e Zingaretti e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando

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ROMA - Passano pochi minuti dal discorso di Maurizio Martina dopo l'incontro con il presidente della Camera Roberto Fico e nel Pd esplode lo scontro tra le due anime. "#senzadime" è l'hashtag rispolverato dai parlamentari più vicini a Matteo Renzi per bloccare sul nascere l'ipotesi di un dialogo tra il Pd e il M5s per dar vita a una maggioranza che faccia nascere un governo. "Qualora il reggente Martina, come ha annunciato, sottoponesse qualsivoglia ipotesi di governo Pd-5 Stelle alla direzione del partito, io voterò convintamente, senza esitazioni, contro" scrive Anna Ascani, twittando #senzadime. Sempre su Twitter molti militanti renziani stanno protestando anche con l’hashtag #renzitorna, sempre per esprimere il loro dissenso nei confronti dell'apertura di Martina.
Stesso tenore di dichiarazioni da Ernesto Magorno, Sandro Gozi, Ivan Scalfarotto, Michele Anzaldi. Il presidente Matteo Orfini non usa Twitter ma dice chiaramente: "Sono contrario a un'intesa con i 5 Stelle". Uno dei più duri è Michele Anzaldi. "Francamente - dice il parlamentare - questa presunta apertura mi sembra un capolavoro di tafazzismo e una strategia di comunicazione suicida: Martina apre senza avere niente in mano".

Molto più sfumata la posizione di Graziano Delrio: il capogruppo dei deputati dem ribadisce che "deciderà la direzione e che il risultato non è scontato: le differenze restano tante".

Poi c'è chi apre spiragli più o meno ampi. L'ex sindaco di Torino Piero Fassino dice: "A chi si interroga e ha dei dubbi" su un eventuale governo Pd-M5s "chiedo quali siano le alternative. A questo punto o spingiamo di nuovo Di Maio nelle braccia di Salvini per un governo dannoso per il Paese. O si torna al voto ma questo non cambierebbe le cose".

Dopo la fronda renziana sono venuti con forza allo scoperto gli esponenti del fronte del dialogo. In questo si sono dichiarati favorevoli al dialogo Piero Bassetti, Sergio Chiamparino, Luigi Berlinguer, Giuseppe Antoci, Nicola Zingaretti, Beppe Sala sindaco di Milano e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando oltre ovviamente agli esponenti della minoranza interna come Gianni Cuperlo e Andrea Orlando. "È giusto verificare se si è davvero irreversibilmente consumata la possibilità di un accordo tra M5s e Lega. Se ciò fosse vero, costituirebbe un fatto nuovo di cui dovremmo tenere debita considerazione", ha detto il ministro della Giustizia. E l'ex deputato ha aggiunto: "Sono d'accordo con Maurizio Martina. Se il Movimento 5 Stelle dichiara archiviato il tavolo con la Lega, il Pd deve tener conto della novità. La Direzione, da convocare al più presto, si confronti ed esprima sul nuovo scenario una posizione condivisa".

La parola dunque si sposta dai social e dalle dichiarazioni alla sede dirigente del partito che sembra sarà convocata il 30 aprile o il 2 maggio. Ma nei Gruppi parlamentari e in direzione la maggioranza renziana è indiscutibile e se l'hashtag #senzadime diventerà, oltre che un messaggio su twitter, un'indicazione politica, il dialogo con i 5 Stelle sembra destinato a fare poca strada. 
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