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Gentiloni: "No a Mattarella è no all'Italia. No a voto, ma preferirei non proseguire. Irrealistico un esecutivo Pd-M5s"

In campo il premier. Ancora tensioni nel Pd. Il renziano Richetti critico: "Matteo, il prossimo campionato non è il tuo". Orfini a leader 5 Stelle: "Fatto bene a impedirgli di diventare premier con i nostri voti". De Benedetti: "La cosa migliore è rimandare Gentiloni alle Camere"

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 "Io sono un pò perplesso di altolà preventivi a eventuali proposte del presidente della Repubblica. Tutte le forze politiche dovrebbero fermarsi almeno cinque minuti e riflettere sugli interessi generali del Paese. Dire no al capo dello Stato è dire no all'Italia, è molto pericoloso". Fa sentire la sua voce Paolo Gentiloni intervistato da Fabio Fazio a "Che Tempo che fa", a poche ore dalle nuove consultazioni al Colle. Il premier paventa il voto - "speriamo di non votare tra 4 mesi, un grande rischio" - ma spera di non essere chiamato a proseguire nel ruolo che, ormai da più di due mesi, svolge a palazzo Chigi: "Proseguire? Preferirei di no ma quello che decide il presidente Mattarella mi troverà sempre pronto a rispondere. Lo considero un mio dovere". Infine un messaggio al Pd, che "deve dare un contributo al governo del Paese, ma sarebbe irrealistico un esecutivo con il M5s".

E nel Pd le acque restano agitate. Il voto unitario in direzione ha portato soltanto a una tregua apparente. Ieri due i leader scesi in campo con una posizione critica rispetto a Matteo Renzi: il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Milano, Beppe Sala. Oggi è un renziano 'critico' ma amico dell'ex segretario, Matteo Richetti, a rivolgersi all'ex premier. Intanto, dopo l'intervento di Di Maio, arriva la replica del presidente del Pd. "Più Di Maio racconta la sua idea di democrazia - twitta Matteo Orfini - più rilancia le sue promesse elettorali, più corteggia Salvini, più io mi convinco che abbiamo fatto bene a impedirgli di diventare premier coi voti del Pd. Lega e M5s sono l'opposto della sinistra".

• RICHETTI A RENZI: "IL PROSSIMO CAMPIONATO NON È IL SUO"
"A Renzi direi che il suo campionato non è il prossimo. E fossi stato in Maria Elena Boschi, all'indomani del referendum del 5 dicembre avrei fatto un passo indietro", ha detto durante un faccia a faccia con Giovanni Minoli su La7.

Richetti precisa: "Credo che un Pd senza Renzi sarebbe un Pd più povero, però  sulle prossime ripartenze in termini di leadership credo che Matteo non farebbe bene a se stesso ad essere nella partita". Il Paese ci chiedeva dove siete e noi - ha proseguito Richetti - facevamo solo l'elenco delle cose fatte" , "ma la politica vive anche di relazioni". Richetti ha ribadito il no del Pd  "a governo politico, no ad accordo politico e a un sostegno tattico. Resta un'assunzione di responsabilità su un programma da parte di tutti per mettere in sicurezza i prossimi mesi: clausole di aumento dell'Iva, bilancio e intervento sulla legge elettorale".

• RICHETTI SUL M5S: "LA CASALEGGIO HA INTERESSE A METTERE LE MANI SULLA PA"
L'esponente dem non immagina scissioni nel Pd, "sarebbe folle" dice. Poi l'attacco ai 5 stelle: " La Casaleggio ha interesse a mettere le mani sulla pubblica amministrazione che vede come il più grande patrimonio informativo del Paese". Ad una domanda sull'abolizione dei vitalizi ha risposto: "è come raccogliere una cartaccia per terra e buttarla nel cestino". Perchè il pd non l'ha fatto? " Perchè non siamo stati in grado di trovare una maggioranza. Alla Camera sono riuscito a farlo approvare, al Senato non si è trovata la maggioranza. Anche nel Pd c'erano fortissime resistenze".

Richetti, ritornando sui problemi interni al Pd ribadisce poi il sì alle primarie. "Nel momento di massima difficoltà - spiega - le primarie sono il ricorso a ciò che di più prezioso abbiamo: il nostro popolo, il nostro elettorato. E danno una forza a chi viene eletto che è maggiore e superiore a quella di un'assemblea di gruppo dirigente che dovesse incoronare il prossimo segretario".

• DE BENEDETTI: "LA COSA MIGLIORE È RIMANDARE ALLE CAMERE GENTILONI"
"Penso che la cosa migliore per l'Italia sia rimandare alle Camere il governo Gentiloni", ha detto Carlo De Benedetti, presidente onorario Gedi, al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani (Cuneo). "La cosa più logica sarebbe un governo Gentiloni che va in Parlamento a chiedere la fiducia per rifare la legge elettorale", ha spiegato intervistato da Lilli Gruber. "Lo stato del Pd è chiaramente comatoso", ha poi aggiunto. "Non credo che gli elettori abbiano votato il Pd perché andasse all'opposizione, ma perché facesse politica". Secondo De Benedetti "il Pd ha quindi fatto male a non sedersi al tavolo con i 5 Stelle per dimostrare che il loro programma era insostenibile". Sull'ex segretario, Matteo Renzi: "È inaccettabile che abbia dato le dimissioni senza darle". E il movimento 5 Stelle? "È ridicolo - ha affermato - ma Salvini è peggio, antisemita, antieuropeo, finanziato da Putin". Per queste ultime affermazioni Matteo Salvini ha annunciato querele. "A chi bisogna credere tra Grillo e Di Maio sull'euro? Tutte buffonate", ha concluso l'Ingegnere.
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