Politica

Governo, Marine Le Pen esulta: "Nostri alleati al potere". Ft: "Conte principiante della politica"

Giuseppe Conte (ansa)
La gioia della leader del Front National per l'esecutivo populista: "Si aprono prospettive strabilianti, innanzitutto con il grande ritorno delle Nazioni!". Il quotidiano finanziario londinese sottolinea l'impennata dello spread. In Italia avversari ed ex alleati critici: "Conte mero esecutore di un programma confuso"
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ROMA - Da un lato l'esultanza di Marine Le Pen, dall'altro le dure critiche del Financial Times: nel giorno in cui al Quirinale Luigi Di Maio e Matteo Salvini fanno al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il nome di Giuseppe Conte come futuro premier del nuovo governo, il panorama internazionale si divide. Dalla Francia arriva l'esultanza di Marine Le Pen, felice per il successo dei 'cugini' italiani: "Dopo il Fpoe in Austria - si legge in un tweet della presidente del Front National - la Lega in Italia. I nostri alleati arrivano al potere e aprono prospettive strabilianti, innanzitutto con il grande ritorno delle Nazioni!".
Del tutto diverso il tono del Ft che titola apre l'edizione online con il titolo: "Un principiante della politica proposto come premier italiano" (Political novice Giuseppe Conte proposed as Italy's Pm). "Ora - scrive il quotidiano finanziario londinese - sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a decidere se affidargli il mandato di formare il governo". Il giornale ricorda ancora che da quando i due partiti, definiti 'populisti', hanno trovato l'intesa sul contratto di governo un'ondata di vendite si è abbattuta sui titoli di stato italiani facendo impennare lo spread.

Mette in guardia dai rischi del nuovo governo italiano il sito della Bbc, che scrive: "Scelto il candidato premier del patto di governo populista in Italia. Il professore di diritto Giuseppe Conte è stato indicato come la scelta del Movimento 5 stelle e della Lega per guidare il governo di coalizione". Il sito della radiotelevisione britannica osserva che i "costosi piani economici" della nuova maggioranza "potrebbero provocare uno scontro con l'Ue se sfidano gli accordi del precedente governo per ridurre il deficit di bilancio dell'Italia". Dagli Usa, invece, arriva la notizia di un incontro importante per il leader leghista: Steve Bannon, l'ex stratega di Donald Trump, sarà in Italia in settimana per vedere Salvini. Lo riporta l'agenzia Bloomberg, nell'ambito di un'intervista all'ex consigliere della Casa Bianca.

Tecnico o politico? Ma le critiche non vengono risparmiate neanche in Italia. La strenua difesa da parte dei due leader nei confronti della scelta di Conte, definita innumerevoli volte 'politica', non convince avversari ed ex alleati. Per il segretario reggente del Partito Democratico, Maurizio Martina, il nome presentato da Salvini e Di Maio mette in luce una realtà diversa: "Benvenuti nella realtà a Di Maio e Salvini. Dopo aver giocato per anni con la propaganda facile attaccando fantomatici 'governi non eletti dal popolo', hanno scoperto ora che tutti i presidenti del Consiglio sono nominati dal presidente della Repubblica, che servono le intese e che i governi devono ottenere la fiducia dal Parlamento. Per anni hanno sparso falsità, ora si accomodano nella realtà. Che almeno questo serva a non fare altri danni verso il Paese raccontando ancora queste bugie".

Invita a chiedere scusa agli elettori per tutte le bugie dette il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, che se non apprezza la scelta del premier ("Dicevano che avrebbero appoggiato solo "Di Maio premier", che avrebbero sostenuto solo un "premier eletto"), ritiene strumentali e offensive le parole del leader del Carroccio: "Salvini che al Quirinale strumentalizza addirittura chi assume psicofarmaci è oltre qualsiasi sciacallaggio: nessuno si permetta di scherzare sulla salute delle persone, men che meno chi si appresta ad assumere il ruolo di ministro che dovrà rappresentare tutti gli italiani", ha scritto su Twitter .

Il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci annuncia una ferma opposizione a un governo in cui il premier è declassato a portavoce: "È la prima volta nella storia della Repubblica che il candidato premier è di fatto degradato al ruolo di portavoce. Giuseppe Conte infatti si troverà già fatti l'accordo di governo e la lista dei ministri. È chiaro che di fronte ad un accordo di questa levatura tra M5S e Lega, il Pd farà un'opposizione durissima".

Non meno duro il giudizio del deputato di Forza Italia e portavoce unico dei gruppi azzurri di Camera e Senato, Giorgio Mulè, che parla di 'prima contraddizione' di M5s e Lega: per lui Conte "si appresta a iniziare il cammino come mero esecutore di un programma confuso e senza priorità che non risponde alle esigenze del Paese. Forza Italia non lo appoggerà ed è in attesa di conoscere qual è la differenza tra il professor Monti e il professore Conte".

Sulla stessa linea si pone la capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Mariastella Gelmini: "Lega e Movimento 5 stelle, da sempre contro i tecnici al governo e contro i cosiddetti 'premier non eletti dal popolo', hanno indicato per Palazzo Chigi il professor Giuseppe Conte. Illustre accademico, con un curriculum di tutto rispetto e con grandi esperienze, anche a livello internazionale. Persona rispettabilissima, dunque, ma che di politico ha davvero ben poco. Perché Conte non è stato sottoposto al voto della piattaforma Rousseau o al giudizio dei leghisti nei gazebo?", ha scritto su Facebook.

Ma un attacco, a sorpresa, arriva anche dall'interno del Movimento. A sferrarlo è un senatore di Cinquestelle molto vicino a Beppe Grillo, Elio Lannutti: "Leggo nomi estranei a principi e valori, cariatidi, lestofanti del potere marcio e corrotto, legati a cricche, combriccole, faccendieri, logge coperte, grembiulini, pseudo Autorità e manutengoli del potere che ho combattuto per oltre 30 anni. Spero di sbagliarmi, ma se così fosse, sarebbe una tragedia ed il tradimento di un sogno".
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