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Nuovo scontro 'social' fra Boldrini e Salvini. Lei: "Al governo leader maschilisti". Lui: "Ancora parla?"

(fotogramma)
Il leader della Lega e l'ex presidente della Camera si sfidano a colpi di tweet dopo le dichiarazione fatte dalla deputata al Wired Next Fest di Milano 
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È nuovamente scontro fra l'esponente di Liberi e Uguali Laura Boldrini e il leader della Lega Matteo Salvini. A innescare la miccia è quest'ultimo con un post su Twitter in risposta ad alcune dichiarazioni fatte dall'ex presidente della Camera. "La Boldrini denuncia: 'Al governo leader maschilisti!' Ma ancora parla???", accompagnando la frase con una foto della deputata e l'emoticon di un sorriso.


La risposta di Boldrini non si è fatta attendere. "Ancora parlo?!? Non è che l'inizio, fattene una ragione" con l'aggiunta dell'hashtag #AllaProssima. L'ex presidente della Camera è intervenuta, ospite al Wired Next Fest di Milano, sul nuovo probabile governo M5s-Lega: "Personalmente non mi spaventa l'idea di Matteo Salvini al ministero dell'Interno perché so bene che Salvini è un personaggio che non può spaventare nessuno. Spaventa per l'Italia perché lui non ha le competenze necessarie per gestire un ministero come quello. Mi dispiacerebbe se l'Italia fosse annoverata nella lista dei Paesi razzisti, l'immigrazione è un fenomeno che va conosciuto e gestito".

Sullo scambio di battute è intervenuto il capogruppo alla Camera di LeU Federico Fornaro. "Il futuro ministro dell'Interno Salvini cancelli subito dal suo profilo Twitter l'attacco intimidatorio ad una parlamentare della Repubblica, la presidente Laura boldrini - ha commentato su Twitter -. Siamo ben oltre il confine della legittima critica. Nel dibattito di una democrazia non è tollerabile l'invito a tacere rivolto a un esponente della futura opposizione da parte di uno dei leader della costituenda maggioranza di governo. Esprimo la solidarietà a Laura a nome di tutte le deputate e i deputati del nostro gruppo". 

Questo è solo l'ultimo degli innumerevoli scontri fra Salvini e Boldrini. Discordi quasi su ogni argomento, dalla gestione dei migranti e della sicurezza alla delicata questione della violenza sulle donne tanto che, alla fine della legislatura, il 23 marzo il leader della Lega l'ha salutata su Twitter con un ironico "Bye bye!". Anche in quel caso, Boldrini ha prontamente risposto: "Ancora tu? Ma le trame per andare al governo non ti impegnano già abbastanza? Attento, che mentre scrivi tweet su di me ti sfilano la poltrona. #TuChiamaleSeVuoiOssessioni".

Ruggini che spesso si sono trasformate in evidenti e discutibili provocazioni da parte di Salvini. Come l'episodio del luglio 2016 quando, durante un raduno a Soncino (provincia di Cremona) di simpatizzanti del Carroccio, venne condotta sul palco una bambola gonfiabile con il leader leghista che subito disse: "C'è una sosia della Boldrini qui", ricevendo dure condanne perfino da alcuni suoi compagni di partito. Un fatto ancora più grave è avvenuto lo scorso gennaio a Busto Arsizio (provincia di Varese), dove in piazza Einaudi il Movimento Giovani Padani della Lega diede alle fiamme due fantocci con le fattezze di Boldrini e dell'allora premier Paolo Gentiloni. Un episodio che gli esponenti leghisti cercarono di archiviare parlando di leggerezza e goliardate, e dell'antica tradizione di bruciare le cose vecchie per propiziarsi l'anno nuovo. Poi il passo indietro, con le scuse dei vertici milanesi, dissociatisi dal gesto. 
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