Politica

Renzi conferenziere, è polemica. Calderoli: "Si dimetta". La replica: "Farà il suo dovere istituzionale"

Critiche anche da Roberto Saviano: "Renzi imita Salvini dandosi latitante in Parlamento". A far discutere è il progetto dell'ex premier di rimanere dietro le quinte per qualche mese. Sullo sfondo i dubbi sui suoi futuri progetti politici

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ROMA. "Matteo Renzi annuncia che starà fuori per qualche mese? Ne siamo lieti, finalmente ha deciso di andare a fare danni altrove. Ma ci attendiamo che, con coerenza, presenti immediate dimissioni dal Senato". A lanciare l'affondo - contro l'ex premier e segretario del Pd - è Roberto Calderoli. Insorgono i parlamentari dem, in particolare dall'area renziana: "Calderoli è ossessionato da Renzi". Finché lo stesso portavoce dell'ex premier, Marco Agnoletti, interviene su Twitter: "Basta strumentalizzazioni su Renzi: non ha mai detto che per 2 mesi non parteciperà ai lavori parlamentari dove è stato presente a 16 voti su 16, ma che dedicherà tutta la sua attività politica a svolgere al meglio il ruolo di senatore di Firenze lontano dai riflettori nazionali".
A scatenere il caso un colloquio con il Corriere della sera in cui Renzi parla della sua nuova vita da conferenziere: “Starò fuori dal giro per qualche mese". Reduce da un recente viaggio a Pechino dove ha tenuto un discorso sulla Via della Seta e la cultura, ha elencato i suoi prossimi appuntamenti in giro per il mondo: il 6 giugno negli Stati Uniti per i 50 anni dalla morte di Bob Kennedy, poi il 18 luglio in Sudafrica per l'anniversario della nascita di Nelson Mandela. 

Parole che scatenano le critiche degli avversari politici. A cominciare da Calderoli: "È inaccettabile che faccia il turista con lo stipendio pagato dai contribuenti italiani". Ma a intervenire sulla scelta di Renzi non sono solo gli avversari in Parlamento. Anche lo scrittore, Roberto Saviano, pronuncia parole critiche nei confronti dell'ex premier.  Lo accusa di aver completato la distruzione del fronte riformista e di provare a imitare Salvini dandosi latitante in Parlamento.
In difesa di Renzi si schierano diversi esponenti del Pd. Come il senatore Dario Parrini che risponde a Calderoli: "Ma il Calderoli che dice queste assurdità è lo stesso Calderoli collega di partito del campione di assenze al Parlamento europeo, Matteo Salvini, che ha disertato persino il primo voto legislativo in Senato della settimana scorsa? Se è lui, aiutatelo. Ho due certezze: che Matteo Renzi farà il proprio dovere istituzionale, come sempre. A partire dalla seduta di domani”.
 
Mentre Simona Malpezzi, vicepresidente del Gruppo Pd al Senato, scrive su Twitter: “Calderoli continua ad essere ossessionato da Renzi. Vorrei ricordargli che ora la Lega è al governo e che la mitologica stagione delle felpe e dei selfie è finita. Consiglio a Calderoli di occuparsi dei fatti e di smetterla di seguire i suoi incubi".

Sullo sfondo, le tante voci sul futuro dell'ex segretario: c'è chi gli attribuisce il progetto della nascita di un nuovo partito, in stile macroniano, chi la volontà di tornare a candidarsi per future primarie del partito. Di sicuro un appuntamento c'è: la nuova Leopolda, dal 19 al 21 ottobre. A quel punto la lontananza di Renzi dal palcoscenico della politica dovrà necessariamente concludersi.
 
 
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