Politica

Ballottaggi, tensione Fi. Berlusconi: "Nessuno è autosufficiente". Toti: "Non sono la quinta colonna leghista"

Il leader di Forza Italia ammette la necessità di un rinnovamento anche del suo partito: "Serve un nuovo progetto politico". Acque agitate tra gli azzurri. Il governatore ligure Toti, sotto accusa per legami stretti col Carroccio: "Quinta colonna è chi sta a guardare l'orizzonte"

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ROMA. Parlano tutti del trionfo leghista, all'indomani del ballottaggio delle comunali. E Silvio Berlusconi interviene per chiarire che "nessuna forza politica è autosufficiente". Per dire che "il risultato delle elezioni amministrative, sia al primo turno che al ballottaggio di ieri, conferma il successo del centro-destra già emerso nelle altre consultazioni del 2018. Quello che vince è un centro-destra plurale". Prova a circoscrivere, insomma, il successo del Carroccio. "A un buon risultato della Lega si accompagna un'ancora più forte affermazione di liste e candidati civici, senza un chiaro riferimento di partito, espressione piuttosto di quella società civile che fatica a riconoscersi nell'offerta politica tradizionale".

Soprattutto ce l'ha con i 5Stelle: "Nonostante la crisi Pd il Movimento Cinque Stelle rimane marginale nel governo locale, non riesce in nessun modo a riprodurre il successo delle elezioni politiche, successo che si conferma frutto di un voto di reazione e di protesta emotiva e non di un'adesione consolidata e motivata". Ma alla fine Berlusconi deve ammettere anche i problemi di Forza Italia: C'è "la necessità di un rinnovamento e di un'apertura delle forze politiche nazionali, a cominciare dalla nostra, che devono saper accogliere energie nuove e coinvolgerle in un progetto politico complessivo, espressione di quell'altra Italia che oggi non partecipa alla vita pubblica". Silvio Berlusconi insomma chiama a raccolta tutti i moderati, anche quelli della società civile.

D'altra parte le acque in Forza Italia sono agitate. Toti - che ha dovuto incassare a Imperia la vittoria di Scajola contro il suo candidato - ha chiesto una profonda ristrutturazione del partito. Beccandosi la replica di Mara Carfagna che gli ha rimproverato un intervento a urne aperte. Oggi si difende dall'accusa di essere una quinta colonna della Lega: "Chi non vuole fare niente, vuole una Lega al doppio o al triplo di noi. Non sono io la quinta colonna della lega ma chi sta a guardare l'orizzonte sperando che l'onda non lo centri".
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