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Pd, Martina nuovo segretario. Renzi contestato. Zingaretti: "Non ascolta, è un limite enorme"

Mandato pieno all'ex ministro dell'Agricoltura. Congresso ad ottobre e primarie prima delle elezioni europee. L'ex premier contro M5S: "E' la nuova destra". Poi attacca gli avversari interni: "Perderete di nuovo". Il governatore del Lazio: "Vinceremo la sfida: ora cantieri per l'alternativa in tutto il Paese"
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ROMA - Un patto tra tutte le anime del partito. Maurizio Martina è il nuovo segretario del Partito Democratico. La successione a Matteo Renzi - che apre i lavori attaccando il M5S e analizzando le ragioni della sconfitta elettorale - si compie a quattro mesi del voto del 4 marzo. Ma se l'assemblea è unanime su Martina (solo 7 contrari e 13 astenuti), si divide sull'intervento dell'ex segretario. Contestazioni e attacchi. Le critiche di Zingaretti: "Matteo non ascolta mai, è un limite enorme". E per Martina si tratta di un mandato pieno ma a tempo: perché il prossimo congresso inizierà ad ottobre e la data per le primarie sembra essere già fissata all'inizio del 2019, prima delle elezioni europee.

L'intervento di Renzi e le dieci ragioni della sconfitta. "Mi assumerò tutte le responsabilità. Ma non sono l'unico responsabile". Così Matteo Renzi apre l'intervento che da l'avvio all'assemblea del Pd. "E' necessario analizzare il voto del 4 marzo e poi quello relativo alle ultime amministrative: ma è superficiale il giudizio di chi dice che le abbiamo perse tutte". L'ex segretario prova a ritrovare orgoglio. A sottolineare la bontà delle sue intuizioni politiche: ripete che per andare avanti è necessario non guardare al passato. Che la rottamazione ha fallito perché è stata blanda, incompiuta, irrealizzata. "Non serve tornare all'Unione o ai Democratici di Sinistra la nostalgia non è la risposta alla sconfitta". Riconferma anche la scelta di far saltare il tavolo con i 5Stelle: "Ero contario e vi dico perché io: penso che il M5S sia la nuova destra, una corrente della Lega". Ancora: "Hanno trasformato lo scontro politico in Italia in una zuffa personale, hanno inquinato le falde della democrazia".

Pd, per Renzi applausi e contestazioni: si accende l'assemblea dem

L'ex segretario elenca le dieci cause della sconfitta. E l'analisi scatena le polemiche nella sala dell'Hotel Ergife. Con la minoranza che contesta l'ex segretario: "Basta Blair", dice Andrea Orlando. L'ex premier ricostruisce: dalle divisioni interne al poco coraggio mostrato con la mancata approvazione di riforme come quella dell'abolizione dei vitalizi e quella dello Ius Soli. Ovvero lo scarso coraggio del governo Gentiloni. Ancora: la scarsa presenza sui social, il non aver rinnovato la classe dirigente del partito al Sud e l'aver inseguito per mesi la "fantomatica avventura di Pisapia". E per il proprio futuro prossimo Renzi "si arruola" in quella "grande battaglia culturale che serve per salvare il Paese dalla barbarie". Senza dimenticare la sfida interna: "Smettiamola di considerare nemici quelli accanto a noi. Ci rivedremo al congresso, riperderete il congresso e il giorno dopo tornerete ad attaccare chi ha vinto", dice l'ex segretario replicando alcuni esponenti della minoranza che lo attaccano dalla platea.

Martina: "Serve un lavoro nuovo". Il neo segretario Martina centra il suo discorso intorno al "lavoro nuovo" che serve al partito. Dice: "Dobbiamo tutti essere consapevoli che ci tocca scrivere questa pagina nuova ben oltre le nostre divisioni. Abbiamo le energie per costruire questa ripartenza, questo riscatto". Ripartenza che presuppone la costruzione di un campo largo per un nuovo centrosinistra: "Noi siamo fondamentali per costruire l'alternativa ma non basteremo a noi stessi. Non si tratta di guardare al passato e neppure di fare discussioni tra gruppi dirigenti, ma di dare una speranza a tante persone disilluse che guardano ancora a noi".

"Obama non basta più". E Martina lancia la fase congressuale: "Un congresso straordinario che da oggi a prima delle Europee ci consenta di fare questo percorso nuovo". Un percorso nuovo realizzato da una nuova classe dirigente: "Io andrò a cercare i protagonisti nuovi di questa riscossa. Forse a qualcuno di voi sembrerò nostalgico e non citerò leader del passato, purtroppo però neanche Obama basta più".

Zingaretti: "Bene proposta Martina per il Congresso prima delle Europee. Ora cantieri per l'Alternativa". Il governatore della Regione Lazio, presente in Assemblea, affida il suo commento a Facebook. E scrive: "Il Pd si muove. Con fatica, ma finalmente si muove. Al bando ora ogni conservatorismo o nostalgia del passato con ricette che hanno fallito. Bene dunque la proposta di Martina per svolgere il congresso nei tempi politici giusti, prima delle decisive elezioni amministrative ed europee. Bene anche garantire, tuttavia, uno spazio adeguato per una discussione vera". Poi lancia i cantieri per l'Alternativa in tutto il Paese e critica l'ex segretario: "A me quello che più mi ha colpito dell'intervento di Matteo e un pò anche mi è dispiaciuto è che alla fine non si predispone mai all'ascolto degli altri, delle ragioni degli altri. Per un leader è un grandissimo limite".


L'ordine del giorno sul Congresso. E in chiusura dei lavori, l'assemblea ha approvato, con 14 astenuti, l'ordine del giorno che impegna il partito a convocare il congresso "in vista delle elezioni europee". Nel documento si auspica l'avvio di un "profondo lavoro di ripensamento per il rilancio del Pd", si chiede ai vertici di "mobilitare e coinvolgere le energie che si oppongono alla destra e all'attuale governo, al preoccupante corso degli eventi in Italia e in Europa".
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