Politica

Pd, Martina bacchetta Renzi: "Ingiusto su Gentiloni, basta divisioni". L'ex premier risponde: "Nessuna polemica, solo politica"

Il sindaco Giuseppe Sala: "Matteo non è più la guida adatta al partito". Orfini: "Basta retroscena, discutiamo apertamente". Calenda: "Così non si va da nessuna parte". Damiano: "Ora discontinuità"

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ROMA - All'indomani dell'assemblea del Pd dove l'ex segretario Matteo Renzi ha attaccato la minoranza interna e contestato l'operato dell'ex premier Paolo Gentiloni, arriva la reazione del segretario Maurizio Martina, da oggi non più solo "reggente" ma con pieni poteri e non più ostaggio delle correnti: "Le critiche di ieri di Renzi a Gentiloni sono sbagliate e ingiuste, non le ho condivise", spiega all'agenzia Ansa. "Basta dividersi così tra noi, io voglio un Pd diverso", aggiunge. "Va attaccata la destra pericolosa ora al governo, non chi di noi ha servito bene il Paese".

La risposta di Renzi non tarda ad arrivare: "Da noi nessuna polemica, solo politica: basta ascoltare", scrive su Twitter nel postare il video dell'intervento di ieri all'assemblea del Pd. "Immigrazione, economia, Europa e molto altro. Se qualcuno vuole confrontarsi su tutto (anche vitalizi o voucher) ci siamo", aggiunge l'ex premier. E su Facebook aggiunge: " "Mi spiace per chi dentro il Pd insiste a polemizzare sempre e comunque con me. Io però non intendo rispondere a nessuna polemica, solo politica: pronto a confrontarmi con tutti, su tutto, dall'Europa e l'immigrazione fino ai vitalizi o ai voucher. Prima o poi sarà chiaro anche a quelli che insistono con le divisioni interne e le lotte fratricide che stanno attaccando il Matteo sbagliato. Nel frattempo un abbraccio e buona domenica a tutti".
Di rincalzo anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala commenta: "Mi è sembrato un tono inutilmente polemico, quello di Renzi". A chi gli chiede se il neo senatore possa essere ancora la guida del Pd, il sindaco risponde: "Non penso in questo momento, stando anche a quello che aveva detto" cioè che "avrebbe fatto un passo indietro. "Non credo che debba essere un candidato per la prossima segreteria e non credo nemmeno voglia farlo", spiega Sala, arrivando alla messa in Duomo per il raduno regionale di Unitalsi. E conclude: Francamente, vista da fuori, la giornata di ieri è stata un pò inutile se non che ha regolarizzato la situazione di Martina, cosa di cui sono contento. Credo sia utile però andare alle primarie relativamente in fretta, se non si trova una candidatura univoca".

Più tardi è il presidente dem Matteo Orfini a cercare di mettere pace: "Nessuno si deve offendere - scrive su Facebook -  Semmai, se posso dare un suggerimento, questa discussione la farei esplicitamente, come è avvenuto ieri. Parlando nelle assemblee e nelle occasioni di confronto. E magari facendolo meno il giorno dopo nei retroscena dei giornali. Perchè anche così, con una discussione vera ma leale, si recupera il senso di essere comunità".

Ma per l'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda "così non si va da nessuna parte. Siamo fermi al 'chi ha sbagliato'. Renzi dice Gentiloni, la minoranza dice Renzi, si congela tutto per sette mesi mentre il Paese vive una stagione politica e di governo drammatica. Così non si va da nessuna parte. È un partito in crisi puberale dal 5 marzo", dice su Facebook:

Mentre Cesare Damiano invoca "discontinuità nella conduzione politica e sui contenuti".

 
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