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Scene di vita dalla campagna danese 

Contadini o borghesi siate benvenuti nella felice Danimarca

Nel 1961 Ugo Mulas fu inviato nel paese del nord Europa con Giorgio Zampa. Ne nacque un volume nel quale gli ultimi scatti sono per Karen Blixen

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Il ritratto di un bambino realizzato durante un’escursione nelle campagne danesi 

Scene di vita dalla campagna danese 

Uno scorcio del Luisiana Museum of Modern Art, uno dei più importanti musei dedicati all’arte moderna e contemporanea. Si trova sulla costa della Selandia del Nord, a Humlebæk, poco più di mezz’ora di treno da Copenaghen 

Un ritratto di Arne Jacobsen, fra i più celebri architetti e designer danesi (1902- 1971), fotografato su una delle poltrone da lui stesso progettate 

Scene di vita dalla campagna danese 

Il volume raccoglie le immagini e gli scritti realizzati durante un reportage condotto nel paese scandinavo 

Scene di vita dalla campagna danese 
Dopo aver frequentato la Facoltà di Legge senza laurearsi, Ugo Mulas s’è iscritto al corso serale di nudo dell’Accademia di Brera e ha cominciato a bazzicare il Bar Giamaica. Ben presto diventa un “fotografo sociale”, come ha scritto Elio Grazioli nel libro a lui dedicato ( Ugo Mulas , Bruno Mondadori), un reporter che fissa con la macchina a tracolla le immagini della sua Milano che sta cambiando pelle. Nel 1961 lavora già per testate giornalistiche: Novità, Rivista Pirelli, Domus. E poi per la moda e la pubblicità. Tra le varie testate della Milano del boom c’è anche L’Illustrazione italiana, mensile diretto da Livio Garzanti. Gli commissiona vari servizi, alcuni in coppia con una delle firme della rivista, Giorgio Zampa, accademico, cui non dispiace scrivere sui giornali, cosa che farà del resto per tutta la sua vita. Insieme sono andati nelle due Germanie, all’Ovest e all’Est. Zampa è germanista e ha spiccati interessi letterari.
Nel 1961 la destinazione è invece la Danimarca. Ci vanno due volte, la prima per un articolo di Zampa, Appuntamento con Karen Blixen: un pomeriggio trascorso in casa della scrittrice, che in Italia è allora conosciuta con lo pseudonimo di Isak Dinesen, e di cui hanno tradotto Sette storie gotiche, La mia Africa e Racconti d’inverno. La seconda per un servizio che s’intitolerà Danimarca serena. Il volume edito da Humboldt Books ( Danimarca 1961, pagg. 93, euro 18) raccoglie le foto di quel viaggio, mentre in appendice ci sono alcuni scatti dedicati alla scrittrice. L’idea della rivista è di rappresentare la linda e ordinata Danimarca come esempio in positivo.

Mulas che viene dalle immagini di uomini che dormono stesi sulle panche della Stazione Centrale o camminano nella neve della periferia milanese, coglie perfettamente l’ordine borghese, o piccolo borghese, degli interni del paese; e le stalle, le mucche al pascolo, i macelli lindi del mondo contadino. Sono fotografie eleganti e nitide, ma il meglio lo dà là dove ritrae le persone, in particolare gli artisti. Sono designer danesi: Arne Jacobsen, Hans Wegner, Acron Bjorn, Sigvard Bernadotte. Mulas ha già iniziato a fotografare in Italia artisti e poeti; possiede il senso dello spazio che attornia i suoi soggetti. Gli scatti dei designer, fissati insieme con i loro oggetti, sono straordinari per acume e sottigliezza. Persone e oggetti sono sullo stesso piano, si compenetrano e dipendono reciprocamente. Il fotografo milanese possiede un’empatia rara, che mette a proprio agio le persone che ritrae, e persino gli oggetti.

Le tre immagini più belle del libro, che contiene testi di Giorgio Zampa e Dario Borso, sono dedicate a una teiera, una saliera e un’oliera, e a una serie di bicchieri di diverso formato, uno dentro l’altro. Ciascuno ha una sua identità e la forma risulta esaltata dal punto di vista assunto da Mulas. Altrettanto belle sono le fotografie che descrivono il Luisiana Museum of Modern Art, piccolo capolavoro di comprensione dello spazio.
Mulas è prima di tutto un modo di guardare, di mettersi a distanza e insieme di partecipare allo spazio che raffigura. Non è ancora il fotografo degli artisti del decennio successivo, della Pop Art, ma il suo sguardo contiene già quel mondo che si appresta a raccontare da lì a poco, senza essere mai mitologico o elegiaco, cinico o romantico, sempre con una compartecipazione della distanza. L’empatia della raffigurazione.
 
IL LIBRO
Ugo Mulas, Danimarca 1961 ( testi di Dario Borso e Giorgio Zampa, pagg. 94, euro 18). Il volume raccoglie le immagini e gli scritti realizzati durante un reportage condotto nel paese scandinavo