Spycalcio

Lotti firma la nuova "Melandri": niente stangata per le big ma la Juve avrà 15 milioni in meno

3 minuti di lettura
In zona Cesarini, ma ci siamo: domani, giovedì 1 marzo, il ministro dello sport, Luca Lotti, firmerà i decreti. La nuova legge Melandri sui diritti tv sarà così completata. Lotti aveva promesso a molti presidenti che ce l'avrebbe fatta prima delle elezioni, e sta mantenendo la sua promessa. "Domani firmeremo il decreto sulla riorganizzazione dei diritti televisivi del calcio, la cosiddetta legge Melandri. La riforma con la riorganizzazione dei diritti televisivi era annunciata grazie ad una norma di un anno fa: arriviamo ora con i decreti attuativi. Possiamo dare questa notizia", la conferma del ministro. La nuova Melandri prevede maggiore equilibrio in serie A, una forbice di guadagni ridotta fra grandi club e quelli mediopiccoli che andranno di sicuro a prendere di più. Lotti si è ispirato alla Premier League ed è soddisfatto perché il calcio italiano si è dimostrato sempre più appetibile. Molti player internazionali infatti si sono fatti sotto, e adesso i diritti tv si stanno vendendo in tutto il mondo, Usa compresi. Inoltre l'arrivo di Mediapro, con oltre un miliardo di offerta, dimostra l'interesse che c'è per il nostro campionato. Più soldi, quindi, e la possibilità di distribuirli meglio a tutti. La nuova Melandri prevede che la quota fissa passi dal 40 al 50 per cento, poi c'è una quota del 30 per cento sulla base dei risultati sportivi conseguiti e infine una quota del 20 per cento sulla base del cosidetto radicamento sociale (sparisce il sondaggio telefonico e si valorizzano le politiche sui prezzi dei biglietti per portare più persone negli stadi). Lotti firmerà i decreti che riguardano i criteri di ponderazione e di determinazione del pubblico di riferimento, come previsto dall'emendamento presentano nella legge di stabilità. In un primo tempo c'era stato forte allarme da parte di alcuni grossi club che temevano una stangata: secondo alcune proiezioni, ad esempio, la Juventus avrebbe avuto 40 milioni in meno. Tagli consistenti anche per Roma, Inter, Milan. Il ministro ha parlato con tutti: presidenti, ad, avvocati, consulenti. E' stato trovato un modo che non penalizzi troppo le grandi società, pur venendo incontro a quelle medio-piccole che avranno un sensibile vantaggio. Niente stangata, quindi. La Juve, per fare un esempio, dovrebbe comunque prendere circa 15-10 milioni in meno. Non è poco. Ma rispetto a quello che si temeva mesi fa, è sicuramente un passo avanti. Non va dimenticato infatti che sono pochi i club che investono nel calcio: sarebbe stato assurdo punirli. Così si spera in un riequilibrio delle risorse, e in un campionato più equilibrato. Con la vecchia Melandri non era cambiato quasi nulla.

Uva:"Puntiamo ad ospitare Europei 2028"
"Il nostro obiettivo è ospitare gli Europei del 2028 e il nuovo stadio di Cagliari, considerando che in quella data sarà già pronto, si candida di diritto ad essere una delle sedi". Lo ha detto il direttore generale della Federcalcio, Michele Uva, intervenendo questo pomeriggio alla presentazione delle tre proposte di progetti della nuova casa del club sardo. "Oggi bisogna fare delle scelte lungimiranti, proiettarsi al futuro, non è concepibile che gli spettatori guardino ancora le partite sotto la pioggia", ha detto il vice presidente esecutivo dell'Uefa raccontando un aneddoto: "Ero allo stadio di Firenze con il presidente delle Federazione australiana. Appena ha cominciato a piovere, mi ha chiesto 'Quando chiudono la struttura?', pensando che ci fosse una copertura". "I vantaggi di avere uno stadio moderno sono per tutti - ha concluso Uva - ci sarà più sicurezza, più spazio per le famiglie e soprattutto nuovi posti di lavoro".

Malagò: "Fondo sport e periferie, finanziati 469 progetti"
"C'è grande entusiasmo per lo stanziamento di ulteriori 75 milioni di euro per il fondo Sport e Periferie, per cui oltre 469 domande per un importo sotto i 300mila euro, se verranno confermati i requisiti ma questo lo do per scontato, avranno la possibilità di essere finanziati. Si tratta di un numero che si commenta da solo, perché ricordo che nel precedente bando del Fondo erano 183 progetti, quindi una bellissima notizia per il mondo dello sport". Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine di una riunione informale con alcuni membri della Giunta del Coni, commentando il via libera del Comitato olimpico nazionale al finanziamento immediato dei progetti relativi al Fondo Sport e Periferie inferiori a 300mila euro con la somma messa a disposizione dal Governo la scorsa settimana.

Quando il sollevamento pesi vince la sua Olimpiade...
Piena soddisfazione da parte del presidente Antonio Urso e da tutto il mondo del sollevamento pesi per i risultati dei Giochi invernali. E il motivo è presto svelato: nei risultati delle azzurre in Corea c'è molta Fipe. Per la precisione Michela Moioli e Sofia Goggia si sono allegate con il bilanciere (regalato da Giovanni Malagò) e con il preparatore atletico Artina, tecnico della Federazione pesi. Ma non solo loro: anche la Nazionale di short track si allena con la pesistica, visto che il preparatore atletico è Carlo Varalda, il direttore tecnico della scuola di formazione della Fipe, nello specifico la Fipe "Strength Academy". In parole povere questo vuol dire che dietro le tre medaglie d'oro (Moioli, Fontana, Goggia), l'argento (staffetta short track) e il bronzo (Fontana) vinti alle Olimpiadi, c'è una preparazione fatta da tecnici che utilizzano strumenti ed esercizi propri della pesistica. Urso ci tiene giustamente alla immagine della sua Federazione (è anche n.1 di quella europea): la pesistica ha dimostrato che non è solo doping, ma preparazione attenta, cultura del corpo e della sua formazione in vista di un obiettivo sportivo. Come ha sottolineato tempo fa anche Malagò, la pesistica è una disciplina trasversale, uno "sport per tutti gli sport", come testimoniano anche le preparazioni di rugbisti, pallavolisti, tennisti e adesso delle azzurre dei Giochi invernali. Ma la lotta al doping, è chiaro, resta sempre ben presente: Urso è riuscito a fare grandi risultati in Europa, a parte quei Paesi del blocco dell'Est che faticano ad arrendersi. Il Cio tiene sotto controllo il sollevamento pesi, ai Mondiali ben nove Nazioni erano state messe al bando (fra queste ovviamente la Russia...) e ai prossimi Europei 35 atleti non potranno partecipare. "Ma io non mollo di sicuro-ci dice Urso-e i risultati delle Olimpiadi invernali rivalutato l'immagine della nostra disciplina. Questo per noi è un momento decisivo....".