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Diritti tv e quei 1400 milioni promessi da De Siervo. Ma ora tocca ai presidenti

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Luigi De Siervo aveva promesso 1.400 milioni e ci crede ancora, nonostante tutto: martedì 22 maggio a Milano c'è l'assemblea decisiva sui diritti tv e i presidenti dovranno decidere quale strada seguire. Se fare la guerra a Mediapro (con una causa) o accettare le garanzie offerte dal colosso spagnolo-cinese. De Siervo è l'ad di Infront Italia, advisor della Lega di A, dopo essere stato, per lunghissimi anni, ad di Rai Com, il braccio commerciale di viale Mazzini. Con un passato da renziano, De Siervo ha lavorato con impegno e competenza per garantire alle società un contratto più ricco rispetto al passato. Il traguardo, come detto, è arrivare a chiudere a quota 1.400. "Ce la possiamo ancora fare": De Siervo resta ottimista, pur nella bufera. Dipende tutto, adesso, dai presidenti. Che vogliono fare? L'inizio della prossima stagione, il 19 agosto, non è lontano: preparare il Canale della Lega richiederebbe tempo, forse due mesi. Lì spinge, e da tempo, Mediapro: ma i club, e non è una novità, sono spaccati. Ci sono interessi, a volte, contrapposti. Basta pensare che la pubblicità, valutata oltre 150 milioni, potrebbe essere affidata a terzi. Si vedrà. Per ora in cassa sono arrivati i soldi dei diritti tv per l'estero (370 da Img che però fatica a rivenderli in alcuni Paesi, come Usa e Cina), 35 milioni dai diritti tv per l'Italia (Rai), mentre si sta per chiudere la trattativa per i diritti esteri della Coppa Italia (circa 10 milioni da B4 Mena) e la Lega deve ancora mettere in palio highlights e diritti radiofonici (circa 10-12 milioni). Questo ultimo pacchetto interessa da sempre la Rai, per le sue trasmissioni-cult, ma adesso potrebbe fare gola anche a Mediaset, sempre più concentrata sul prodotto in chiaro. E' logico che col passare degli anni questi diritti abbiano perso di peso: Lega-Infront potrebbero mettere in vendita solo quelli che riguardano le fasce orarie di trasmissioni come "Quelli che il calcio..." e la "Domenica Sportiva". E "Novantesimo Minuto"? Una fascia che potrebbe anche restare invenduta: quest'anno, affidato a Paola Ferrari e Alberto Rimedio, ha tenuto il passo, a testa alta. Ma dal prossimo anno con sole tre gare alla domenica alle 15 e una alle 18, resterebbe ben poco. Che farà la Rai? Il grosso, come si sa, viene dalla pay tv, da quei 1050 milioni garantiti all'anno da Mediapro, ora inadempiente (non ha versato la fidejussione) ma che nei giorni scorsi avrebbe offerto a Micciché, Malagò e Nicoletti ampia garanzie. Basteranno a convincere i presidenti, oppure a due tribunali già all'opera (quello civile di Milano e il Tar di Roma) se ne aggiungerà un terzo? Ma a quel punto il 19 agosto, chissà se si vedranno davvero le partite in tv. L'ad di Sky ha garantito a Malagò un'offerta definita "importante", che dovrebbe essere intorno ai 750 milioni (i presidenti sperano qualcosina in più), Perform dovrebbe mettere 200 milioni. Siamo ancora un po' sotto. Ci vuole l'ultimo passo in avanti. De Siervo aveva parlato di 1400 milioni totali. Ci crede ancora. Ma adesso tocca ai presidenti.
 
Martedì la presentazione del libro "Campionesse "di Uva e Gasparri
Si chiama "Campionesse, storie vincenti del calcio femminile": è il libro scritto da Michele Uva, direttore generale della Federcalcio, e da Moris Gasparri. Verrà presentato martedì 22 maggio a Roma: appuntamento allo Spazio Hdrà, palazzo Fiano in piazza San Lorenzo in Lucina. Inizio ore 18,30. Pur in ritardo, adesso il calcio femminile sta avendo una nuova primavera anche in Italia.