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Giochi 2026 low cost, Milano con Torino questa la soluzione del Coni

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Milano con Torino: ecco la candidatura low cost chiesta dal governo (e che sta bene al Cio). Questa è la soluzione del Coni, e non da oggi: a gennaio fu commissionato proprio da Giovanni Malagò a Coni Servizi uno studio di fattibilità che ha portato su questa strada, l'unica percorribile davvero se si vuole convincere il Cio a darci l'organizzazione dei Giochi invernali 2026. E questa soluzione andrebbe anche incontro a quello che ieri ha chiesto al Coni il governo, dando il via libera alla candidatura. Se Di Maio convince la sindaca Appendino, sinora contraria ad un ticket con Milano, i giochi sono fatti. Milano sarebbe la candidata e Torino avrebbe comunque un ruolo non affatto marginale con short track, slittino, skeleton, bob, trampolino. Tutte discipline che per ora nel dossier di Milano risultano in ticket con St.Moritz ma che potrebbero essere destinate alle Valli del Piemonte dove gli impianti sono già esistenti, cosa assai apprezzata a Losanna. Cortina è tagliata fuori, problemi di strutture e di organizzazione: un conto sono i Mondiali di sci alpino che saranno organizzati non senza difficoltà nel 2021, un conto un'Olimpiade estremamente complessa.

"I cittadini vogliono prima l'abbassamento delle tasse e una seria riforma per favorire l'occupazione, solo dopo i soldi per le Olimpiadi". Lo ha detto oggi, a Riese Pio X, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro. "E ovviamente - ha aggiunto - noi ci teniamo all'opinione dei nostri concittadini". Fraccaro ha ricordato che nell'ultimo Consiglio dei ministri, rispetto alle Olimpiadi, sono state date delle indicazioni. "Siamo pronti a sostenere un progetto di candidatura solo se sostenibile, appunto, dal punto di vista economico e ambientale, nel rispetto dell'autonomia del Comitato olimpico nazionale". Il via libera del governo (dopo i no di Monti e della Raggi), è stato apprezzato non solo al Coni, "un passo avanti notevole" spiegano da Palazzo H, ma ha fatto il giro del mondo: la notizia pubblicata sul sito "aroundtherings.com " ("Italian government behind 2026 bid") è finita in tempo reale sui telefonini di tutti i membri Cio. Malagò e il suo staff sono già al lavoro sulla soluzione Milano-Torino, in attesa appunto che Di Maio convinca la Appendino che è l'unica via se si vuole davvero vincere. Basta guardare il lotto delle altre candidate: stabilito che il Cio vorrebbe tanto tornare in Europa dopo due edizioni invernali in Estremo Oriente (Sud Corea 2018 e Cina 2022), ecco che la rivale più pericolosa per la nostra candidatura potrebbe essere Stoccolma, visto che la Svezia non ha mai avuto le Olimpiadi invernali. Ma c'è una incognita difficile da valutare al momento: in Svezia in settembre ci sono le elezioni politiche. Le altre candidate contano poco o nulla: Sapporo (Giappone) potrebbe spuntarla solo se si ritirassero tutte. Calgary (Canada) sconta i cattivi rapporti che ha il membro Cio anziano Dick Pound, ex numero 1 della Wada, con il presidente Thomas Bach. Pound accusa il Cio di essere stato troppo debole con la Russia, tanto che Mario Pescante (80 anni oggi, auguri) gli aveva anche scritto una lettera aperta. Ma la città canadese è attesa anche da un referendum e ha un consiglio comunale assai diviso (non come Torino ma quasi). Erzerum non ha nessuna chances: la Turchia si candida sempre, anche nel calcio, ma è penalizzata dai problemi di sicurezza.

Non è escluso che qualcuna di queste città prima di ottobre, quando ci sarà a Baires la sessione Cio, possa ritirarsi. Cosa che ha fatto ieri l'austriaca Graz, affondata da 11.00 firme del Partito Comunista: decisione attesa negli ambienti Coni (non una sorpresa come da noi scritto erroneamente). Alla fine, potrebbero restare quindi al ballottaggio Milano e Stoccolma: in questo caso, si potrebbe adottare di nuovo la soluzione dell'assegnazione congiunta (Milano 2026 e Stoccolma 2030), già sperimentata con successo per i Giochi estivi (Parigi 2024, Los Angeles 2028). Pare che agli svedesi questa ipotesi non spiaccia affatto. Si vedrà, comunque: la strada è ancora lunga, il Cio decide il 10 settembre 2019, proprio a Milano. Lunedì prossimo Malagò convoca a Palazzo H una riunione informale, martedì 10 Giunta in mattinata e consiglio nazionale nel pomeriggio. Verranno approvati i principi informatori (c'è qualcosina da limare) che poi dovranno essere portato all'attenzione del sottosegretario Giorgetti e ci sarà anche il via libera al limite ai mandati (tre, come da governo precedente). Si parlerà anche di Olimpiade, è ovvio, ma senza decidere. Troppo presto. Previsto quindi un altro consiglio nazionale a fine mese, in attesa che il consiglio dei ministri (forse ai primi di agosto) dica sì ufficialmente alla candidatura. Che sarà Milano con Torino. Low cost, impianti esistenti, eredità, costi/benefici, impatto ambientale, niente sprechi di denaro pubblico, eccetera. Non è solo quello che chiede il governo, ma anche quello che da anni ormai raccomanda il Cio (sta scritto in tutte le carte e al Coni lo sanno bene, meglio di qualche assessore o sindaco-sindaca...). Stavolta possiamo davvero farcela se blocchiamo in tempo il fuoco amico. Malagò, forse già ad ottobre nuovo membro Cio, ha ritrovato l'entusiasmo di un tempo, e lavora con il suo staff quantomai agguerrito per coronare il sogno
 
Lega di B e Pro, quanti club salteranno quest'anno?
C'è chi compra una società e poi il giorno dopo non è nemmeno in grado di pagare gli stipendi, chi iscrive il club al campionato senza nemmeno garantire la fidejussione in attesa di trovare un acquirente. Succede di tutto nel mondo del calcio: il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, aveva chiesto invano norme più severe, almeno che fosse considerato subito fuori chi iscriveva la società senza fidejussione. Entro fine mese si saprà quanti club salteranno quest'anno e non solo in C perché in B il Cesena in pratica è fuori (il presidente non ha mai pagato le tasse) e sul Bari si addensano ancora nuvole minacciose. In C il Trapani, dopo aver formalizzato l'iscrizione, è stato messo in vendita. Lucchese e Reggiana, se va bene, saranno penalizzate. Il Mestre è quasi fuori dai giochi. Al posto del Bassano c'è il Vicenza. Andria, Matera, Cuneo, Siracusa, sono col fiato sospeso. La Juve Stabia ha garantito l'iscrizione poi si vedrà. L'Arezzo è fuori dai guai, finalmente. Non si sa quante squadre salteranno alla fine (4-5?), poi ci saranno i ripescaggi e le seconde squadre (molto poche). Ma è giusto andare avanti così?