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La riforma dello sport Malagò tratta con Giorgetti

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Palazzo Chigi, maxivertice (quasi tre ore) fra i sottosegretari Giorgetti e Valente e il n.1 del Coni, Malagò, accompagnato dal segretario generale Carlo Mornati e da una folta delegazione di dirigenti. Mornati ha spiegato: "Un incontro interlocutorio, molto proficuo. E' una norma aperta, da scrivere: ma ci ascoltano. Modifiche? Non se ne è parlato. Oggi è tutto in itinere. Il fatto che ci sia una riforma successiva è scontato, ma devono scrivere una norma, come va scritta. Tempi di attuazione della riforma dello sport? Il 2019 rimane un anno interlocutorio, nel 2020 vedremo di che parliamo. Non so quando ci rivedremo, forse giovedì o venerdì. Tutto molto pià propositivo di quanto si possa immaginare all'esterno". C'è ottimismo, quindi. Ma la riforma del Coni non si ferma: dopo la Camera adesso si va al Senato dove, in commissione bilancio, il governo presenterà alcuni emendamenti. Poi tutta la materia, con il complesso nodo della legge di bilancio, tornerà alla Camera "blindata" dove verrà posta la fiducia e, nelle speranze di Salvini-Di Maio, la legge verrà approvata definitivamente entro il 21 dicembre. Insomma, nessuno stralcio per la parte che riguarda lo sport, come sperava Malagò. Nessun decreto legge, come si augurava Carraro. Si fa tutto in fretta. Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti va avanti per la sua strada, più che convinto della necessità di questo provvedimento che ribalta tutto il mondo dello sport. Nel governo attuale non c'è particolare simpatia per Malagò, e per il modo in cui ha condotto lo sport in questi anni: sì, ma l'inquilino di Palazzo H non ha alcuna intenzione di fare le valige, almeno adesso che sta per diventare membro Cio e sta per portare a casa l'organizzazione dell'Olimpiade 2026 con Milano e Cortina. Sarebbe pericoloso (e poco responsabile) lasciare adesso il Coni, col rischio di un commissariamento da parte del Cio: che direbbero i governatori (leghisti) di Lombardia, Fontana, e Veneto, Zaia? Giovedì 13 ci sarà proprio a Palazzo Chigi un summit "olimpico" molto delicato, perché il governo dovrà dare le sue garanzie, mentre oggi pomeriggio, come detto, Giorgetti ha ricevuto nuovamente Malagò e molti altri dirigenti per un lunghissimo confronto, importante ma non decisivo. La riforma lascerà a Malagò solo la preparazione olimpica. Un po' poco per uno come lui. Ma ci sarà tempo per decidere che fare.

Europa League 2 dal 2021 con la settima italiana: ma ora si esagera...
"Penso fosse terminato un ciclo di 4 anni e secondo me non c'erano i presupposti per andare avanti. I miei principi umani e personali sono leggermente differenti. Però sono felice di aver lasciato una Federazione solida dal punto di vista finanziario, patrimoniale, di posizionamento internazionale ma soprattutto sportivo, perché il progresso delle nazionali giovanili e del calcio femminile è stato uno dei 4 passaggi fondamentali di un lungo percorso di cui ringrazio Tavecchio che mi ha dato la possibilità e soprattutto le 500 persone che tutti i giorni si occupano della Federazione". Parla così del suo addio alla Figc Michele Uva, ex direttore generale, ospite di 'Radio anch'io Sport' su Rai Radio1. Uva dal 1 gennaio tornerà alla Coni Servizi, non si sa con quale incarico. Al suo posto in Figc potrebbe arrivare Marco Brunelli, ma come segretario generale quando l'assemblea straordinaria modificherà lo statuto. Gravina ha fatto un'ottima offerta a Brunelli, ma non-assicurano fonti Figc-un 40 per cento in più rispetto a quello che prende oggi alla Lega di serie A. Il presidente Micciché, comunque, farà il possibile per non perdere Brunelli. Per quanto riguarda l'intervista a Uva, l'ex dg di via Allegri ha parlato anche di calcio internazionale visto che ha un ruolo importante in Uefa e sino 2021 resta vicepresidente). Uva ha spiegato che nella terza coppa, che partirà nel 2021 e che si chiama Europa League 2, ci sarà la settima squadra italiana. Inoltre la Champions sino al 2024 non cambia, anche se ci potrebbero essere piccole correzioni dal 2021. Fra Uefa e Fifa c'è a guerra che porta solo al gigantismo. Si gioca troppo.

La festa delle Fiamme Gialle al Coni con la Goggia, Tortu, Garozzo e c.
Domani, martedì 11 dicembre, alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò, del presidente del Cip, Luca Pancalli e dell'Assessore allo Sport di Roma Capitale, Daniele Frongia, nel prestigioso e storico Salone d'Onore del Coni, le Fiamme Gialle daranno vita al tradizionale incontro di fine anno. Verrà presentata la prossima stagione agonistica, che interesserà tutti gli atleti gialloverdi, con un programma particolarmente denso di appuntamenti nazionali e, soprattutto, internazionali, visto che il 2019 sarà un anno importante per le qualificazioni olimpiche per Tokyo 2020. Saranno presenti, tra gli altri, Filippo Tortu, Sofia Goggia, Arianna Fontana, Antonella Palmisano, Ruggero Tita, Alessia Trost, Simone Manigrasso, Daniele Garozzo, Giorgio Avola, Silvana Stanco, Edwige Gwend, Alice Bellandi, Giacomo Gentili, Luca Rambaldi, Filippo Mondelli, Andrea Panizza, Clara Guerra, Luca Beccaro e Silvia Zennaro. Saranno premiati i migliori atleti delle sezioni giovanili delle Fiamme Gialle che nel corso della stagione agonistica 2018 hanno conquistato successi nazionali ed internazionali, tra i quali spiccano i nomi di Alex Vinatzer (sci alpino juniores) e Tommaso Giacomel (biathon giovani), medaglie d'argento ai Campionati Mondiali di categoria, di Emanuele Capponi (canottaggio), argento al Campionato Europeo Juniores nell'otto fuoriscalmo e di Lara Maule (canottaggio), oro ai Campionati Mondiali Universitari nel quattro senza Pesi Leggeri. Il premio "Promessa dell'anno" andrà alla giovane judoka Alice Bellandi, capace di vincere nel 2018 il Campionato Mondiale under 21 e il Campionato Europeo juniores nella categoria 70 kg. Nel corso dell'evento, organizzato, come lo scorso anno, con la preziosa collaborazione di "UnipolSai Assicurazioni", verrà anche assegnato il Premio "Atleta dell'anno 2018" delle Fiamme Gialle e consegnati i premi alla carriera a Manuela Moelgg, spesso protagonista in Coppa del Mondo, e al tecnico dello sci alpino Matteo Guadagnini.