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Violenza e razzismo: con Salvini un passo indietro

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Violenza, razzismo: è una pessima annata per il calcio italiano. Un ragazzo ha perso la vita a Milano, uno stadio è stato chiuso a Milano, i cori ignobili continuano a Roma. Matteo Salvini è contrario a chiudere gli impianti e a vietare le trasferte, il suo braccio destro Giorgetti sostiene che quella decisione estrema (che va presa in base al protocollo Uefa, non va dimenticato) di lasciare le tribune vuote è una "sconfitta dello Stato: se lo Stato non è in grado di garantire la possibilità che uno spettacolo si possa tenere, dà un segnale di impotenza". Tanti pareri, non c'è una linea chiara, comune. Troppa confusione non aiuta: in questi momento bisogna avere i nervi saldi. "Cori razzisti? Credo si debbano rispettare le regole internazionali, la gara si sospende per alcuni minuti per far capire che le regole vanno rispettate e si doveva fare così anche per Inter-Napoli". Lo ha detto Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, durante la trasmissione di Emilio Mancuso, 'La Politica nel Pallone su Gr Parlamento'. E sul ritorno del difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly a San Siro dopo i buu razzisti ricevuti nella gara con l'Inter, si augura che "non si ripetano e che le cose migliorino, è una questione di educazione, è una questione di valori, ogni uomo è uguale all'altro, i buu sono un atto di inciviltà che va condannato e va spiegato ai giovani il rispetto dell'altro. Fin dai tempi della scuola va inculcato nei bambini. E' un aspetto diverso di affrontare la questione, poi i delinquenti vanno in galera, ma il clima che c'è va disinnescato a livello culturale", ha aggiunto Tajani. Parole di buon senso. Ma molti ultrà sono sul piede di guerra. “La maggioranza non ha ululato ma un suo diritto è stato calpestato”, sosteneva ieri uno striscione a San Siro (vuoto). Non la pensa così il giudice sportivo che ha chiuso l'impianto, per lui a fare quei cori di discriminazione contro Napoli e razzisti contro Kolulibaly è stata la “grande maggioranza dei tifosi” della curva, e i cori sono stati “reiterati tutta la gara”. Non certo una minoranza. Diverso all'Olimpico, lì erano circa 100-200 ultrà della Lazio, sui 2.200 della curva: un coro, anche questo orrendo che è stato sentito dall'inviato della procura federale, ma non “percepito” in tutto lo stadio. Il 30 gennaio il consiglio federale della Figc interviene per modificare la procedura in caso di cori razzisti: la procura federale di Giuseppe Pecoraro vorrebbe più poteri per fermare le partite. Il presidente Gravina voleva sostituire Pecoraro con Legnini, ex Csm, ma il procuratore napoletano ha ancora tante pratiche sul tavolo e non vuole mollare sino alla fine del suo mandato.

Intanto, dopo le parole di Salvini in quel summit (inutile, anzi controproducente) è stato spostato l'orario di Genoa-Milan di campionato: in un primo tempo era previsto che si giocasse lunedì 21 alle ore 21, poi è stato deciso di anticipare alle 15. Tutti contrari, dalla Lega a Preziosi, ai tifosi per bene che a quell'ora lavorano. Felice forse qualche ultrà che magari va allo stadio solo a far casino (o tentare di farlo). Insomma, una decisione assurda che va in controtendenza, un passo indietro rispetto al lavoro che è stato fatto in questi anni dall'Osservatorio. “Polemiche? Ce ne faremo una ragione” ha detto oggi a Reggio Emilia la dottoressa Daniela Stradiotto che dirige l'Osservatorio. Il vento è cambiato: lei si è sempre battuta per venire incontro ai tifosi, partite serali, trasferte il più possibile aperte. Ma è stato Salvini che ha voluto l'orario pomeridiano a Marassi, come era possibile dirgli di no? I problemi si risolvono non spostando gli orari. Danneggiando i tifosi e mettendo in crisi una città. Ma applicando le leggi che già ci sono (lo ha detto oggi anche Giorgetti) e con la certezza della pena. Non servono leggi speciali, lasciamole ad altri Paesi.

Mercoledì al Coni gli Stati generali dello sport
Una giornata di approfondimenti e dibattiti per cercare di far luce sul destino del movimento in un momento estremamente delicato, con grandi rivoluzioni alle porte (vedi Sport e Salute). Mercoledì 16 gennaio - con inizio previsto alle 10, presso il Salone d'Onore del Coni - si terranno gli Stati Generali dello Sport Italiano. I lavori saranno aperti dal saluto del presidente Giovanni Malagò: previste dieci sessioni, chiamate a sviluppare il tema 'Coni, futuro segnato e/o futuro sognato?'. Le cinque tavole rotonde della mattinata prevedono, nell'ordine, l'intervento dei membri del Cio, della Giunta Nazionale, dei presidenti delle Federazioni Olimpiche e di quelle non olimpiche, per chiudere con le Discipline Sportive Associate. Nel pomeriggio, a partire dalle 14, sono invece in programma le altre cinque sessioni, con gli interventi - rispettivamente - di atleti e tecnici, degli Enti di Promozione Sportiva, dei Presidenti dei Comitati Regionali, dei Delegati Provinciali e delle Associazioni Benemerite. La conclusione e la sintesi dei lavori saranno curate da Malagò e dal segretario generale, Carlo Mornati.

Lega Pro, riunione a Milano della Commissione Antipirateria
Si è riunita oggi a Milano, presso lo studio dell’avvocato Enzo Morelli, la Commissione Antipirateria della Lega Pro. I rappresentati della Lega Pro, unitamente a quelli di Eleven Sports (distributore del Canale Serie C), hanno affrontato le problematiche del fenomeno della pirateria e hanno discusso modalità e strumenti per contrastarlo al fine di proteggere l’unico esempio ad oggi di un canale in Italia, di cui la Lega è editore.A fronte dei casi emersi nel corso dell’incontro, si è deciso di rivolgersi in prima battuta all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. In seconda battuta, come espresso dal presidente Ghirelli, è necessario che la Lega Pro faccia fronte comune con le altre Leghe per proteggere e valorizzare il più possibile il prodotto Serie C e il valore dell’intero movimento.