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Il ministro dell'Istruzione a Repubblica Tv: "Basta con i concorsi straordinari"

Nel videoforum Marco Bussetti annuncia: "Semplifichiamo tutto, bisogna salire in cattedra subito dopo la laurea. Fermiamo il prossimo bando per non abilitati e no a nuovi cicli di Tirocinio Tfa. Presto assumeremo diecimila insegnanti di sostegno e il bonus cultura andrà anche ai precari". La nomina della Iena Giarrusso? "Per i concorsi nelle università non serve uno sceriffo, basta la magistratura" 

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ROMA - Nella scuola si torna ai concorsi ordinari: "Se lo passi bene, se no ti ripresenti al successivo", dice il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Basta con i bandi straordinari per precari abilitati, non abilitati, basta con il Fit che deve formare un docente per tre anni dopo il concorso, non partirà nessun nuovo tirocinio universitario, altrimenti detto Tfa. Si deve chiudere con la vecchia Babele dell’arruolamento. Nel corso del videoforum a Repubblica Tv, Bussetti ha rivelato: "Insieme al mio staff sto lavorando da agosto a un progetto di grande semplificazione. C’è bisogno di docenti giovani che diano forza alla scuola italiana, laureati subito in cattedra. La mia idea, che proporrò ai sindacati e alle parti sociali, è quella di fermare le procedure straordinarie non ancora avviate, dare semplificazione e un ordine". Il prossimo concorso ordinario – ha spiegato il ministro – sarà bandito "nel corso del 2019, e parallelamente si farà anche quello non selettivo per diplomati magistrali e laureati in Scienze della formazione primaria". L’altro bando speciale che andrà a compimento è quello per precari abilitati, d'altro canto si stanno già pubblicando le prime graduatorie. Quest'ultimo è stato messo in discussione dal Consiglio di Stato. Poi basta.

Già. È probabile che il prossimo concorso per non abilitati varato dall’ex ministra Valeria Fedeli, oggi congelato, venga definitivamente soppresso. E così, a domanda precisa, il ministro ha detto che è sua intenzione non attivare un nuovo ciclo di Tirocinio formativo attivo, il Tfa gestito dalle università. Il nuovo sistema di accesso alla professione sarà quello del concorso ordinario: il prossimo si svolgerà nel 2019, appunto. E sarà bandito "con i candidati che conosceranno in anticipo quanti posti sono disponibili sulla singola provincia". I bandi ordinari, in questo nuovo regime di ordine, si faranno ogni due anni? "Si faranno quando c'è bisogno di assumere docenti in una determinata provincia su una determinata materia".
 
Un riordino generale dell’arruolamento della scuola italiana è, quindi, punto centrale dell’amministrazione Bussetti. Il ministro ha annunciato "entro l'anno", poi, un concorso per diecimila posti per il sostegno, in due tornate: "È un ruolo, quello del docente del sostegno, che non può essere affidato a tappabuchi". Troppo delicato.
 
"ANCHE AI PRECARI I 500 EURO"
Il ministro dell'Istruzione ha detto che, oltre al premio di valutazione allargato anche ai precari, anche il bonus cultura (500 euro) andrà ai docenti non di ruolo: "Il bonus merito sarà riconosciuto pure agli insegnanti precari". Sulle scuole paritarie Bussetti ha confermato: "Daremo più fondi statali agli istituti che chiedono le rette più basse. Dobbiamo ricordarci che la metà delle cosiddette private sono scuole dell’infanzia. I diplomifici fuori controllo? "Ci sono sempre gli ispettori".
 
"A MEDICINA AUMENTARE LE BORSE DI SPECIALIZZAZIONE"
Sul fronte universitario, il numero chiuso delle facoltà di Medicina per ora non può essere abolito, "tuttavia dobbiamo avere università in grado di ospitare un numero elevato di studenti, e sono proprio gli stessi atenei che fanno presente il problema". Ancora: "Dobbiamo aumentare sicuramente gli accessi e soprattutto le borse nelle scuole di specializzazione. Questo è l'obiettivo. Avremo bisogno di pediatri, medici rianimatori, medici specialisti e le nostre università dovranno laurearli e formarli. Quest'anno abbiamo iniziato".
 
Il concorso in Diritto privato a cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha rinunciato? “Il premier è una persona speciale, un regalo per questo Paese”. La nomina di Dino Giarrusso, da parte del sottosegretario all'Istruzione Lorenzo Fioramonti, a controllore dei concorsi falsi? "L’università non ha bisogno di sceriffi. Fioramonti ha scelto una persona di sua fiducia, ma i post su Facebook devono diventare carte ufficiali. Per i concorsi falsi c’è già la magistratura".
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