Mondo Solidale

Arabia Saudita, criticava la guerra nello Yemen: sei anni di carcere per un attivista

Secondo quanto riferisce il quotidiano Okaz è accusato di aver criticato l'intervento militare nel Paese dove è in atto una guerra dalle conseguenze catastrofiche che in 3 anni ha provocato quasi 10 mila morti e 22 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza

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RIYADH (AsiaNews/Agenzie) - Un tribunale saudita ha condannato a sei anni di prigione l'attivista pro diritti umani Issa al-Nukheifi. La sentenza - si apprende da AsiaNews - è giunta nel tardo pomeriggio di ieri e ha riconosciuto colpevole l'imputato per alcuni tweet critici verso il governo diffusi in passato. Secondo quanto riferisce il quotidiano Okaz, egli è accusato di aver criticato l'intervento saudita in Yemen, dove è in atto una guerra con conseguenze "catastrofiche" che - meglio ricordarlo - in 3 anni ha provocato quasi 10 mila morti e 22 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza; di queste, circa 8 milioni e mezzo sopravvivono in condizioni di carestia. In più, sono stati accertati più di un milione di casi ed emergono casi di difterite.

La caccia agli attivisti. Secondo l'accusa, l'attivista avrebbe anche "insultato" il governo e "messo in discussione" le decisioni, le misure di sicurezza e i provvedimenti in tema di giustizia penale.  Il gruppo saudita pro diritti umani Alqst, con base a Londra, riferisce che l'attivista è stato arrestato nel dicembre 2016. Gli attivisti di Amnesty International parlano di condanna di natura politica e chiedono l'immediata scarcerazione dell'uomo. Invece di chiedere l'aiuto degli attivisti, per rafforzare il cammino di riforme - come quella recente voluta da Re Salman, che ha rinnovato i vertici delle forze di terra e di aria, a causa dei fallimenti militari nello Yemen - le autorità "danno loro la caccia, con tutti gli attivisti silenziati o imprigionati", sottolinea Dana Ahmed responsabile per il Paese di Amnesty International. Oltre ai sei anni di carcere, Issa al-Nukheifi una volta liberato non potrà utilizzare per altri sei anni internet o i social media; per tutto il periodo non potrà nemmeno lasciare il Paese per viaggi all'estero. 

Già in carcere per 4 anni. L'attivista era già stato incarcerato nel 2012 e rilasciato nell'aprile del 2016. A soli otto mesi di distanza il nuovo fermo, conclusosi con la condanna di ieri. Nelle scorse settimane, alla vigilia del processo, al-Nukheifi aveva scritto una lettera al potente principe ereditario (e numero due del Paese) Mohammed bin Salman (Mbs) dicendosi felice per i suoi interventi "a favore della libertà di espressione e dei diritti umani". "Le scrivo dalla mia cella - ha aggiunto l'uomo - dove sono stato rinchiuso per aver chiesto proprio questi passi". Nel settembre scorso le autorità saudite hanno arrestato decine di religiosi, intellettuali e studiosi, attirandosi le critiche di gruppi e organizzazioni internazionali pro diritti umani. Queste azioni mirate contro quanti chiedono maggiori libertà e diritti è una "coordinata repressione del dissenso".