Mondo Solidale

Gaza, 40 Ong italiane a Gentiloni: "L'uccisione di civili non può restare impunita"

Appello urgente al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri della Piattaforma delle ONG Italiane che operano nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Amnesty International l’ha definita “un’aberrante violazione del diritto internazionale e dei diritti umani”

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ROMA - Sdegno e profonda preoccupazione tra le organizzazioni umanitarie per gli scenari che si aprono in Medio Oriente, dopo i fatti di ieri a Gaza ,dove gli scontri fra le forze armate israeliane e la popolazione civile di Gaza hanno provocato 61 morti (compresa una neonata, asfissiata dai gas)  e oltre 2.700 feriti. Amnesty International l’ha definita “un’aberrante violazione del diritto internazionale e dei diritti umani”. La conta di morti e feriti, impossibile da aggiornare in tempo reale, parla da sé: tra le vittime anche 5 bambini e poi tutti quei feriti, molti dei quali dovranno convivere con disabilità croniche, vista l’impossibilità di ricevere un'assistenza medica adeguata a causa del collasso del sistema sanitario della Striscia di Gaza, soffocata dall’assedio che Israele ha imposto da oltre 10 anni. Non c’è acqua potabile, mancano sangue, medicine ed elettricità.
 
La protesta della piattaforma di ONG. "La furia dei droni e dei proiettili israeliani - si legge in un documento congiunto della Piattaforma che riunisce più di 40 Organizzazioni Non Governative italiane (ONG) in Mediterraneo e Medio Oriente, tra cui Terre des Hommes - ha colpito deliberatamente anche i giornalisti (inclusa la troupe di Al Jazeera), ferendone almeno 11. Queste inaccettabili violazioni del diritto alla vita, alla salute, alla libertà di espressione e di manifestazione - prosegue il documento diffuso - devono essere immediatamente fermate. Le proteste degli abitanti della Striscia di Gaza si inquadrano in un contesto di crisi umanitaria gravissima e di continui abusi e violazioni commesse da Israele a danno di una popolazione civile che vive in una prigione a cielo aperto. Non si possono derubricare gli eventi di queste settimane a disordini fomentati da qualche facinoroso".
 
"Le violazioni di Israele continuano a rimanere impunite". "La lista di feroci campagne militari, come Margine Protettivo - prosegue il comunicato congiunto - che hanno causato migliaia di morti e distruzione, non sembra conoscere tregua. Al contrario, Israele continua ad essere premiato dalla comunità internazionale con rapporti diplomatici solidi e supporto incondizionato. Continuare a giustificare il comportamento violento, aggressivo e provocatorio di Israele non fa altro che indebolire i cardini del diritto internazionale e allo stesso tempo, in maniera perversa, legittimare gli estremismi, con grave danno per i diritti della popolazione occupata e per la sicurezza delle città europee.
 
Le richieste al Governo italiano. La Piattaforma delle ONG italiane in Mediterraneo e Medio Oriente, tra cui Terre des Hommes, chiede con forza l’intervento tempestivo del Governo Italiano affinché:

1) - Condanni pubblicamente l’uso sproporzionato della forza e chieda l’immediata cessazione dell’assedio della Striscia di Gaza, che da oltre dieci anni colpisce circa due milioni di persone costringendole a condizioni di vita insostenibili e a subire punizioni collettive.
2) - Si faccia immediatamente promotore di un canale umanitario che consenta il trasferimento sia a livello locale che internazionale della popolazione della Striscia di Gaza che necessita di cure mediche, sia a causa dei recenti attacchi che per altre malattie non curabili nella Striscia.
3) - Proponga in sede di Unione Europea il ritiro degli Ambasciatori degli Stati membri come gesto di condanna dell’uso illegale della forza e delle continue violazioni del diritto internazionale. Inoltre, che i Paesi dell’Unione, quali Austria, Romania e Repubblica Ceca, che hanno adottato una posizione sullo status di Gerusalemme discordante dalla posizione ufficiale dell’UE, siano chiamati a fornire chiarimenti su tale condotta di fronte al Parlamento Europeo.
4) -
Ribadisca che nei negoziati futuri con i Paesi orientati all’adesione all’UE, come Macedonia, Serbia, Montenegro e Albania, venga tenuta in debita considerazione la loro posizione non-allineata alla posizione dell’Unione Europea circa lo status della città di Gerusalemme.
5) - Si faccia promotore dell’immediata sospensione dell’Accordo di Associazione tra Israele e Unione Europea nel quadro della Politica Europea di Vicinato condizionata alla cessazione dell’uso della forza e dell’assedio della Striscia di Gaza.
 6) - Richieda che il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite predisponga l’urgente invio di una factfinding mission al fine di assicurare la raccolta di prove circa la commissione di crimini internazionali da trasmettere alla Corte Penale Internazionale per porre fine al clima di impunità finora prevalente.