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Sale la tensione in Burkina Faso e i civili sono in balia di esercito e jihadisti: l’allarme di Hrw

“In una situazione di crescente instabilità, continuano a moltiplicarsi gli attacchi contro la popolazione da parte dei terroristi. Ad inasprire il clima anche le forze dell’ordine responsabili di saparizioni e giustizia sommaria

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ROMA - Accusati di essere spie del governo, fatti sparire perché sospetti terroristi o vittime di attentati. Sono queste alcune delle opzioni che hanno portato alla morte di decine di civili in Burkina Faso. In un clima di crescente instabilità, è è proprio la popolazione a pagare il prezzo più alto.

La paura è h24. Nel rapporto pubblicato il 21 maggio dal titolo 'Di giorno temiamo l'esercito, di notte i jihadisti': abusi da parte di islamici armati e forze di sicurezza in Burkina Faso", l'ong Human Rights Watch documenta le uccisioni e le molestie inflitte agli abitanti dei villaggio nella regione del Sahel che sopportano da un lato le minacce degli islamisti e dall'altro gli abusi da parte delle forze di sicurezza a danno dei sospetti. "Come conseguenza della crescente insicurezza in Burkina Faso - spiega la direttrice per lo Sahel di Hrw Corinne Dufka - ha portato a crimini terribili sia da parte dei gruppi armati che da forze di sicurezza statali. Il governo dovrebbe rispettare l'impegnopreso e indagare sugli abusi".
Il terrorismo. A partire dal 2016 diversi gruppi islamici armati, tra cui Ansaroul Islam, Al-Qaeda nel Maghreb islamico (AQIM) e lo Stato islamico nel Grande Sahara (ISGS) hanno iniazato ad attaccare non solo basi militari e forze dell'ordine, ma anche obiettivi civili nel nord del Burkina Faso e nella capitale, Ouagadougou. Le azioni terroristiche hanno ucciso decine di persone e costretto 12.000 abitanti a lasciare le loro case. Hrw ha raccolto prove che confermano l'esecuzione di 19 persone da parte dei miliziani fondamentalisti con l'accusa di essere degli informatori della polizia. "Ho sentito il rumore delle motociclette di notte - ha racconatto un testimone - da noi è vietato usarle, quindi ho capito che erano loro. Poi ho sentito degli spari e ho visto le persone che avevano ucciso".

Scuole nel mirino. Alle intimidazioni non sfuggono insegnanti e dirigenti scolastici. "Il messaggio è chiaro", ha detto un maestro. "'Non insegnare francese e se insisti, ti uccideremo'". E proprio le continue vessazioni del corpo docente hanno portato alla chiusura di oltre 200 scuole e costretto 20.000 studenti a rimanere a casa. 
Oppressi. Ma la popolazione è vittima anche di chi dovrebbe proteggerla. Proprio in seguito all'aumento delle tensioni e degli attacchi, indossando la maschera della 'lotta al terrorismo', alcuni tra agenti e militari sono diventati aguzzini. Sono almeno 14 le presunte esecuzioni sommarie , mentre diverse le morte avvenute durante lo stato di detenzione. Alcuni testimoni hanno detto di aver visto nel nord del paese dei cadaveri - spesso bendati e con le mani legate - abbandonati lungo strade e sentieri. E la maggior parte delle vittime era stata vista per l'ultima volta incustodia delle forze di sicurezza del governo.

Fermati e uccisi. Alcuni leader delle comunità a nord del Sahel hanno affermato di aver visto le forze di sicurezza arrestare persone che casualmente si trovavano nelle vicinanze degli attacchi terroristici. Nonostante la maggior parte sia stata rilasciata, numerosi hanno denunciato gravi maltrattamenti e quattro  uomini sono morti in custodia. Altri hanno racconattao che due ragazzi, uno dei quali con una disabilità mentale sono morti all'inizio di febbraio dopo esser stati fermati e picchiati dalla polizia vicino a Baraboulé. "La logica di uccidere e maltrattare i sospetti in nome della sicurezza alimenterà e aggraverà l'insicurezza in Burkina Faso", ha detto Dufka. "I governi Burkinabe dovrebbero rimediare alla loro promessa di indagare sulle accuse di abuso e prendere misure concrete per prevenirne altri".