Mondo Solidale

Sud Sudan, si combatte, si muore e si fugge da una guerra “trascurata da Tv e giornali”

Parla Arnauld Akodjenou, consulente dell'Alto Commissariato per i rifugiati. “E’ un conflitto non visibile, eppure oltre 2,5 milioni di persone sono rifugiati nei Paesi limitrofi”

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ROMA -  "La guerra in Sud Sudan è una guerra trascurata, non è conosciuta, non appare mai in primo piano nel sistema mediatico internazionale. Non è una guerra dimenticata, piuttosto preferirei usare l'espressione trascurata". Sono le parole di Arnauld Akodjenou, consulente speciale dell'Alto Commissariato per i rifugiati (Unhcr) in Sud Sudan, secondo il quale quella in Sud Sudan è una guerra che "non appare sul grande schermo delle tv". Eppure, specifica, "proprio mentre noi stiamo parlando, adesso, oltre 2,5 milioni di persone del Sud Sudan sono rifugiate nei 6 Paesi limitrofi, questa cifra equivale a un terzo dell'intera popolazione di questo Paese. In Africa ci sono molti più migranti di quanti non ce ne siano fuori da essa".

"Capire cosa c'è ditero il progetto hostpot". In merito all'idea di costruire hotspot nei Paesi di transito per selezionare i migranti che hanno diritto all'asilo politico - a questo proposito leggi su Repubblica "Le richieste della Libia a Salvini" - Akodjenou dice: "Per commentare adeguatamente il progetto hotspot, bisogna sapere esattamente quello che c'è dietro, cosa vuole dire, quali sono le regole, quali sono i meccanismi di implementazione, quali potrebbero essere le conseguenze, non soltanto per i migranti ma anche per i Paesi nei quali saranno costruite queste strutture. Per il momento, il mio ruolo è quello di gestire la situazione nel Sudan del Sud. La tragedia umanitaria che sta attraversando questo Paese richiede sempre piu' assistenza sia da parte dei Paesi limitrofi sia dall'Unhcr, che ha bisogno di implementare le risorse".

Proporzioni incredibili dell'esodo. "Sono sconvolto - prosegue Arnauld Akodjenou - dalla resilienza dei rifugiati e degli sfollati sud sudanesi - ha continuato Akodjenou Akodjenou - L'esodo ha raggiunto una dimensione semplicemente incredibile. Dopo quasi 5 anni di conflitto il popolo sud sudanese e' allo stremo delle forze e chiede che l'orrore finisca. Il conflitto deve terminare, la risposta umanitaria deve intensificarsi e tutti abbiamo la responsabilita' di fare il massimo possibile per aiutare i bambini, le donne e gli uomini sud sudanesi costretti a lasciare le loro case". Secondo Akodjenou, "la situazione nel Sudan del Sud e' un singolo elemento di una situazioneglobale di popolazioni in movimento, per risolvere la quale sarebbe importante sedersi a un tavolo tutti assieme per discutere quella che potrebbe essere una soluzione a livello nazionale, regionale e continentale, tutto questo tenendo in mente i valori di base che condividiamo come essere umani e allo stesso tempo l'elemento piu' grande che ci rende generosi verso chi soffre".