Mondo Solidale

Parte da Roma un appello mondiale ai giovani: resilienza e speranza per una nuova era

L’invito lanciato dal Nobel per la Pace argentino Adolfo Pérez Esquivel e dal leader buddista giapponese Daisaku Ikeda

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ROMA - "Ci rivolgiamo ai giovani del mondo affinché si uniscano per affrontare le importanti sfide dell'umanità e divengano costruttori della propria vita e della storia del nuovo millennio". Inizia così l'appello alla resilienza e alla speranza, lanciato martedì 5 giugno presso la sede della Stampa Estera a Roma, dal Nobel per la Pace argentino Adolfo Pérez Esquivel e dal leader buddista giapponese Daisaku Ikeda, rappresentato da suo figlio Hiromasa. Un dialogo ininterrotto li lega da anni.

Buona parte delle loro riflessioni condivise sono racchiuse nel libro presentato lo scorso anno a Roma: "La forza della speranza - Riflessioni sulla pace e i diritti umani nel terzo millennio". Sono tornati nella capitale per rivolgersi ai giovani di tutto il mondo, passando loro il testimone "affinché assumano con responsabilità il cammino della vita insieme ai loro popoli". Lo hanno reso noto durante la conferenza stampa e, ieri, durante l'incontro presso l'Ex Dogana a cui hanno partecipato circa mille giovani provenienti da numerose associazioni religiose e laiche della capitale. "La minaccia delle armi nucleari, l'incremento dei rifugiati, i fenomeni metereologici estremi causati dal riscaldamento globale, l'avarizia degli speculatori finanziari che aggravano la distanza tra ricchi e poveri" - si legge nel documento - "rappresentano i principali problemi legati alla lotta sfrenata per la supremazia militare, politica ed economica, che offusca la nostra casa comune, il nostro pianeta Terra".
Il Nobel argentino. "Il mondo è in una fase di retrocessione. Dobbiamo far camminare la parola", ha dichiarato Adolfo Pérez Esquivel, ottantasette anni, in prima linea nella difesa dei diritti umani attraverso il Servicio Paz y Justicia dell'America Latina e da sempre al fianco dei familiari dei desaparecidos. Lui stesso, incarcerato nel 1977 a Buenos Aires, si è salvato in extremis rischiando di essere lanciato da un aereo nel  Río de la Plata. "I giovani non sono il futuro - ha aggiunto il Nobel argentino - sono il presente. Non vogliamo giovani addomesticati. Siate ribelli". Duro l'attacco contro l'economia speculativa: "Milioni di rifugiati necessitano che Europa e Stati Uniti, i paesi più ricchi, li accolgano e li abbraccino perché sono nostri fratelli". Nel passaggio del testimone sono state anche rese note le azioni da compiere: conservare la memoria, lavorare per sostenere l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, sradicare le differenze tra paesi, etnie, religioni e culture, promuovere una coscienza collettiva, comprendere che la Terra è la nostra Casa Comune e favorire un indirizzo umano della politica e dell'economia.
Il leader buddista mondiale. Ricordando il ruolo dei giovani nella campagna di sensibilizzazione per un mondo libero dalle armi nucleari, coronato con il Nobel a ICAN nel 2017, e l'incontro dello scorso anno in Vaticano organizzato da Papa Francesco, Hiromasa Ikeda ha detto: "Mio padre quest'anno ha compiuto novant'anni e desidera trasmettere qualcosa di spirituale ai giovani. Osservando le antiche rovine ha preso una decisione in cuor suo, che questo spirito in difesa della vita possa continuare in eterno". Daisaku Ikeda, presidente dell'istituto buddista Soka Gakkai Internazionale che conta 12 milioni di membri in 192 paesi, è da anni impegnato nella promozione su scala mondiale della cultura, della pace e dell'educazione. Uno dei suoi motti - ha ricordato suo figlio - è che "per realizzare una nuova era, sono necessarie la forza e la passione dei giovani". "Sono convinto" - ha aggiunto - "che il significato di questo appello emergerà in futuro".

Da Roma parte una nuova era. Mille i giovani che hanno preso parte all'incontro con i due grandi promotori di pace del nostro secolo. Tante anche le associazioni religiose presenti. Roma, per due giorni, è stata la protagonista indiscussa di un movimento che ambisce a unire i giovani del pianeta per costruire una nuova era. "Centro del mondo sin dall'antichità" - ha detto Hiromasa Ikeda - " il valore di Roma non è solo nei reperti archeologici, ma anche nelle nuove generazioni che vivono qui e che stanno costruendo una nuova cultura e una nuova filosofia. Per questo è il luogo giusto per lanciare il nostro appello". Due giovani romani, Paloma studentessa e Jacopo musicista, hanno risposto all'appello in rappresentanza dei coetanei di tutto il mondo. "Siate i protagonisti della vostra vita", ha detto loro Pérez Esquivel, impegnandosi assieme a Daisaku Ikeda a continuare a camminare al loro fianco.