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Renzi: "Ha ragione Berlusconi, no a larghe intese con noi". E su D'Alema: "Ha cercato di distruggere il Pd"

Il segretario del Pd ospite di Circo Massimo su Radio Capital: "Con noi ex M5s? Non scherziamo". E ribadisce: "Saremo il primo partito e primo gruppo parlamentare". Su Di Maio: "Capo degli impresentabili"

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ROMA - No alle larghe intese con Forza Italia e porte chiuse ai fuoriusciti del M5s. Per il segretario del Pd Matteo Renzi, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, la "partita è ancora totalmente aperta". E l'obiettivo non cambia: "Vogliamo essere primo partito e primo gruppo parlamentare". Il caso Campania è stato "strumentalizzato da Di Maio, fresco dello scandalo su rimborsopoli". E di D'Alema dice apertamente: "Ha tentato di distruggere il Pd dall'interno, ora lo fa dall'esterno".

NO ALLE LARGHE INTESE
"Silvio Berlusconi in questa fase ha ragione quando dice che è inutile pensare a larghe intese con il Pd - afferma Renzi, rispondendo a Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto - Ha torto quando pensa che il Pd non tiene. Sta facendo una campagna elettorale che nemmeno il mago Silvan: presenta cose o che non è riuscito a fare in passato o che abbiamo già fatto noi, come la rottamazione delle cartelle esattoriali o lo sblocco dei contratti pubblici". Le larghe intese sono archiviate? "Non sono mai iniziate. Silvio Berlusconi ha votato due governi: quello di Mario Monti e quello di Enrico Letta. Mai il mio".

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PORTE CHIUSE A EX-M5S
Rispetto poi alle "avances" del leader di Forza Italia ai transfughi pentastellati, commenta: "Agli impresentabili dei cinquestelle Berlusconi fa un'offerta che non possono rifiutare. È un'offerta quasi commerciale. Nemmeno fosse alla Standa. Dice: 'venite con noi che almeno avrete la legislatura piena'. Questo dovrebbe far riflettere gli elettori". E ribadisce con fermezza che il Pd non ospiterà gli ex M5s: "Scherziamo? Noi abbiamo un'altra idea della politica. Il punto è che, di fatto, chi vota il M5s elegge questa gente qua".

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IL CASO CAMPANIA
Quanto all'inchiesta sui rifiuti in Campania, Renzi chiarisce: "Sull'indagine è bene che si vada a sentenza e si dica chi sta rubando come, dove e quando. In questa vicenda è evidente la strumentalizzazione di Di Maio, perché da una settimana stava in crisi per rimborsopoli. Si butta sul primo caso che ci riguarda, mostrando scarsa cultura garantista. Roberto De Luca ha fatto un passo indietro, chiudendo le discussioni. Ma Di Maio, nella foga di strumentalizzare questa storia, è arrivato a dire una parola enorme: 'assassini'. Ed è stato querelato da Vincenzo De Luca per questo. Poiché è sensibile alla lotta alla casta, gli dico: rinuncia all'immunità parlamentare e vai in tribunale".
Quanto al giudizio sul governatore campano, il leader del Pd risponde: "Se vogliamo fare una discussione su come è amministrata la Campania parliamo di Pompei, del Litorale Domizio, di Bagnoli. Qui però ci stiamo candidando per governare l'italia". E puntualizza: "Se vogliamo discutere di candidati, ditemi quali impresentabili abbiamo nelle liste e io rispondo 'zero'. Vincenzo De Luca è stato uno straordinario sindaco di Salerno. Ha uno stile di governo che non tutti condividono, com'è noto, ma non ha mai avuto un problema con la giustizia. La sua onestà non è mai stata messa in discussione".

LA REPLICA A D'ALEMA
Il segretario dem replica poi a Massimo D'Alema, esponente di Leu, che a Circo Massimo ha escluso nettamente una vittoria del Pd alle prossime elezioni: "Che D'Alema abbia una relazione complicata con tutti i leader di centrosinistra è una cosa nota - afferma l'ex premier - Dal giorno dopo le Europee, dal 40,8%, ha cercato di distruggere dall'interno l'esperienza del Pd. E oggi lo fa dall'esterno". E rilancia il tema del voto utile: "Ogni voto dato a D'Alema e al suo partito è regalato a Salvini e a Berlusconi".

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NO A CONCORRENZA CON GENTILONI
Renzi infine non si sbilancia sull'ipotesi di un Gentiloni bis, ma respinge ogni antagonismo con l'attuale premier: "Siamo una squadra e siamo tutti in campo. Fate pubblicità comparativa, fate tre foto di gruppo. Da un lato c'è lo 'spread team' guidato da Berlusconi ma a trazione leghista, dall'altro c'è il M5s, che dove governa fa quel che è accaduto a Roma ed è il partito degli impresentanili e degli ex onesti. Il Pd è la squadra più forte e Gentiloni ha fatto molto bene il presidente del Consiglio".