Elezioni Politiche 2018

M5s in calo nelle grandi città che amministra: perde consensi a Roma, Torino, Livorno

La sindaca di Roma, Virginia Raggi e la prima cittadina di Torino, Chiara Appendino 
Risultati a macchia di leopardo nei piccoli comuni. I grillini crescono a Pomezia e a Bagheria, calano a Pinerolo e Carrara
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L'onda gialla degli M5s non riesce a sfondare nelle grandi città che amministra. Già si parla di "effetto Raggi" o anche "effetto Appendino", nelle Politiche di domenica scorsa, come a sottolineare che quando l'ideologia grillina si applica concretamente nell'amministrazione quotidiana dei problemi cittadini, nella gestione delle grandi aree urbane, non ottiene i consensi che si aspetta, e anzi arretra di qualche punto. 

Torino, ad esempio: in due anni gli M5s perdono in media cinque punti percentuali rispetto alle amministrative del 2016. La sindaca Appendino non si nasconde: "In calo perché non ci siamo sottratti alle responsabilità, stiamo mettendo in ordine i conti". Ma è un fatto che il Pd, pur con una emorragia di voti, è tornato ad essere il primo partito nel capoluogo piemontese e il Movimento 5 Stelle il secondo in termini di voti assoluti: dunque con una situazione capovolta rispetto alle Comunali del 2016.
E a Roma, dopo un estenuante conteggio e con i risultati ancora non definitivi, per l' "effetto Raggi", quindi l'amministrazione della sindaca Cinquestelle, gli M5s vedono delinearsi un calo del 4 per cento. Sono sì la prima forza politica in città, con exploit in periferia e sul litorale, e sono in ballo per vincere 6 collegi uninominali su 11, ma un anno e mezzo fa, alle amministrative 2016, i grillini a Roma avevano sfondato quota 35 per cento. Ora sono calati, sarebbero intorno al 31%.

Nel dettaglio, al primo turno per l'elezione del sindaco, nel giugno del 2016, la Raggi e il suo M5s ottenne il 35,2% contro il 24,9% del dem Roberto Giachetti ma oggi, nonostante una maggiore affluenza alle urne in città il Movimento si starebbe assestando intorno al 30,97% (numeri proporzionali alla Camera), dato anche limato rispetto alla media nazionale. E Roberta Lombardi, candidata alla presidenza della Regione, è arrivata terza contro Zingaretti e Parisi e in più, in ogni zona della città, l'M5s alle regionali ottiene percentuali sensibilmente inferiori a quelle ottenute nel voto per la Camera.
E come è andata a Livorno col sindaco Nogarin in sella dal giugno 2014? Alla Camera i grillini hanno preso il 28,6 %, al Senato appena meno, 28,3 %, entrambi i dati sotto la media nazionale delle due Camere del 32,5%. Al Senato, nel collegio uninominale di Livorno, la vittoria è andata al candidato di centrodestra Roberto Berardi (33,2%), mentre il suo diretto concorrente grillino, il capitano Gregorio De Falco del "salga a bordo c." rivolto a Schettino e delle ultime polemiche familiari, ha perso la sfida diretta (prendendo il 27,05), e totalizzando anche meno della dem Silvia Velo (che ha ottenuto il 30,5%). E alla Camera, sempre a Livorno, sembra averla spuntata il dem Andrea Romano (Pd) al 31,89%, mentre Giulio La Rosa del Movimento 5 Stelle si è fermato al 27,88%, sotto anche a Lorenzo Gasperini, il candidato leghista del centrodestra, che ha preso il 28,74%.
Nei piccoli Comuni amministrati dai grillini i dati invece sono a macchia di leopardo. C'è qualche cittadina che spinge verso l'alto, altre che annotano tonfi. Con dati ancora non ufficiali, gli M5s risulterebbero in crescita a Pomezia e a Bagheria, mentre sono in calo a Pinerolo e Carrara.