Elezioni Politiche 2018

Mattarella: "Ora senso di responsabilità, si pensi all'interesse del Paese"

(agf)
Il Capo dello Stato alle celebrazioni dell'otto marzo: "Bisogna saper collocare al centro i bisogni dei cittadini". Salvini: "D'accordo col Quirinale". Berlusconi: "Farò tutto per uscire dallo stallo e consentire la nascita del  governo"
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ROMA - Da Sergio Mattarella un richiamo alle forze politiche, ingabbiate nello stallo post-elettorale, poste tutte quante di fronte ai propri doveri: "Serve senso di responsabilità, saper collocare sempre al centro l'interesse generale del paese e dei cittadini".

E' un appello di fatto a Di Maio, Salvini e Renzi, al metodo del confronto, della ricerca di una mediazione per trovare una maggioranza che guidi il paese. Senza, ovviamente, indicarne la formula. Ma l'idea del presidente della Repubblica, è che i tre blocchi usciti dalle elezioni (M5S, centrodestra e Pd) dovrebbero parlarsi fra di loro, e anche al loro interno, nell'ottica di aiutare il paese e non arroccarsi nel proprio recinto.  E anche il presidente emerito Giorgio Napolitano parla "di una crisi politica difficilissima", e anche lui richiama le forze politiche "ad un grande senso di responsabilità".

Elezioni, Mattarella: "Ora responsabilità, si pensi all'interesse del Paese"

In questa chiave, il messaggio di Mattarella sembrerebbe rivolto in particolare al Partito democratico che, secondo la linea del segretario dimissionario Renzi, dovrebbe chiamarsi fuori da ogni trattativa e restare soltanto all'opposizione. A cominciare dalla imminente elezione dei presidenti delle due Camere.

Sergio Mattarella, ricordando al Quirinale il ruolo delle donne nella celebrazione della Giornata internazionale della donna  ha voluto ricostruire in un passaggio del suo discorso un momento particolare: "Nel 1975 venne approvato un provvedimento molto importante, il diritto di famiglia. Eppure, solo un  anno prima, nel '74, il paese era profondamente diviso, attraversato dalla battaglia sul referendum per il divorzio". Un clima di contrapposizione che inevitabilmente, anche se il capo dello Stato non lo dice apertamente, fa subito pensare alla situazione attuale. Eppure, nonostante quella spaccatura sul referendum allora ancora forte nella politica e nella società italiana, "le donne parlamentari si batterono insieme per la legge sul diritto di famiglia, operando insieme, con una vocazione riconosciuta al bene comune". Mettendo in campo quella che il presidente della Repubblica definisce una vera e propria "lezione repubblicana".

Una lezione, aggiunge, che vale sempre e a maggior ragione deve valere anche oggi, spiegando che "abbiamo avuto e avremo sempre bisogno di questa attitudine, e vale per tutti, di mettere sempre il senso di responsabilità al centro dell'interesse del paese e dei suoi cittadini". Non a caso Mattarella ha voluto ricordare quel momento storico, far riferimento alle donne parlamentari che agirono in modo trasversale e fuori dagli schieramenti.

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Dal 23 marzo, infatti, con l'insediamento delle Camere, parte la battaglia per l'elezione dei due nuovi presidenti. Sarà il primo test per valutare rapporti di forza e possibili alleanze, in vista delle consultazioni al Quirinale e la possibilità di affidare un incarico di governo. Può arrivare da lì, soprattutto dalla nomina del nuovo presidente di Montecitorio, la prefigurazione di una maggioranza. Mattarella ci conta molto per trovare indicazioni che lo aiutino a risolvere il rebus. E per questo il suo riferimento va letto come un richiamo -  rivolto in primo luogo a Renzi che sembra orientato a votare scheda bianca e a restare fuori dalla partita di Camera e Senato - alla ricerca di un confronto.

La partecipazione è, a tutti i livelli, la chiave giusta. Tanto che il capo dello Stato cita la nonna elettrice più anziana d'Italia, Luisa Zappitelli, che a 104 anni anche domenica 4 marzo si è recata al seggio, "da 76 anni non fa mancare il suo voto". Un modo -  oltre a lasciar intuire una certa soddisfazione del presidente per lo scampato pericolo dell'astensionismo - per far capire ai partiti che i cittadini aspettano soluzioni e non polemiche.  

"Ha ragione il presidente Mattarella" risponde subito dopo il monito del Quirinale il segretario della Lega Matteo Salvini in una nota, "gli interessi del paese e degli italiani vengono prima di qualsiasi altro calcolo politico".

E Silvio Berlusconi garantisce in una lettera inviata a tutti gli eletti e le elette di Forza Italia che "farà tutto per uscire dallo stallo e fare il governo". Scrive il leader di Forza Italia, sottolineando di essere il garante della coalizione di centrodestra: "Intendo fare tutto il possibile, con la collaborazione di tutti, per consentire all'Italia di uscire dallo stallo, di darsi un governo, di rimettersi in cammino sulla strada della crescita nella responsabilità e nella sicurezza. "Abbiamo davanti a noi una nuova pagina delle nostre battaglie di libertà da scrivere insieme: io sarò in prima linea come sempre, nonostante l'impossibile e inaccettabile condanna politica che mi ha costretto a non partecipare alle elezioni, con una conseguente forte penalizzazione del nostro Movimento", ribadisce il leader azzurro.

Interviene anche il renziano Luca Lotti, ministro allo sport: "Siamo pronti come sempre ad ascoltare le parole del presidente Mattarella e il suo appello alla responsabilità. E forse anziché parlare del Pd - che ha perso e starà all'opposizione - è arrivato il momento di vedere cosa vogliono fare i vincitori Salvini e Di Maio". Così scrive in un post sui social.