Elezioni Politiche 2018

Rosato: "Non abbiamo paura delle elezioni: Lega e M5s hanno toni e programmi simili, governino loro"

Il deputato dem che ha ispirato la legge elettorale conferma la linea del partito che sarà portata lunedì in direzione: "Abbiamo la responsabilità e il dovere di stare all'opposizione". Sulla presidenza della Camere: "Se ce ne verrà offerta una bene. Noi non domandiamo nulla"

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ROMA - "Nessuna paura di tornare alle urne. Nostro dovere è stare all'opposizione. Le forze che hanno vinto le elezioni, e che hanno programmi e toni comuni (Lega e M5s), spiegheranno ai loro elettori perchè, pur avendo i numeri, non avranno voluto governare". Ettore Rosato, il deputato pd che ha dato il nome alle legge elettorale - finora capogruppo del partito alla Camera - interviene nel dibattito sulle trattative in corso fra i tre poli usciti dalle elezioni del 4 marzo (oltre al centrosinistra, centrodestra e M5s), a proposito della formazione di un eventuale governo. E sulla discussione per la scelta dei vertici dei due  rami del Parlamento.
 
Formazione del governo: M5s e Centrodestra aprono al Pd. Per stanarvi, viene agitato lo spettro di una vostra débacle nel caso si rivotasse fra sei mesi: avete paura di tornare alle urne?
"Nessuna paura, e comunque se quelli che hanno i numeri non vogliono governare, noi che ci possiamo fare? Chi ha i numeri, se non vuole governare deve spiegarlo poi ai suoi elettori se non lo fa. I numeri consentono di governare a forze che hanno programmi e toni molti simili, come M5s e Lega".

Questa è la linea che sarà confermata lunedì in segretaria pd, o c'è la possibilità che passino posizioni alla Emiliano favorevoli a una alleanza coi 5 Stelle?
"A me sembra che questa sia la linea condivisa completamente all'interno del partito, tranne qualche piccola eccezione. Non mi pare che ci sia una discussione sul fatto che abbiamo la responsabilità e il dovere di stare all'opposizione".

Questa situazione di impasse è colpa della legge che prende spunto dal suo nome, il Rosatellum?
"Semmai questo è il risultato del tripolarismo, non della legge elettorale. Come dimostrato da molti studi, qualsiasi legge elettorale (tranne quelle bocciate dalla Consulta), avrebbe prodotto lo stesso risultato".

Era prassi prevalente la presidenza della Camera all'opposizione. Ci contate?
"Sì, esisteva quella prassi, la presidenza della Camera all'opposizione. Ma oggi nessuno sa se sarà ancora così. Visto che dalle elezioni sono uscite due formazioni vincitrici (centrodestra e M5s), e una, quella sconfitta, che ha annunciato la sua ferma intenzione di stare all'opposizione, logica vorrebbe che una presidenza toccasse a noi. Bisogna vedere: se ci dicessero 'Vogliamo riconoscere al Pd una presidenza in quanto forza di opposizione', registreremmo l'offerta. Sarebbe una scelta intelligente per chi la propone. Ma certo è che noi non domandiamo nulla".