VENEZIA 75

Alla Settimana della Critica giro del mondo tra horror, commedie, fantasy

Sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti in anteprima mondiale. L'Italia è rappresentata dalla giovane regista Letizia Lamartire

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Un fantasy indiano, un horror tunisino, una commedia africana e una commedia intergenerazionale italiana. Il cinema e il mondo è il rapporto al centro della 33esima edizione della Settimana della critica (29 agosto – 8 settembre 2018) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti in anteprima mondiale. "Al principio di (ir)realtà del discorso dominante -  racconta il delegato generale Giona A. Nazzaro, (che ha curato la selezione con Luigi Abiusi, Alberto Anile, Beatrice Fiorentino e Massimo Tria ) - opponiamo il principio della discontinuità, del piacere, dello smarrimento, della sensualità, del rischio, dello sconosciuto e dell'ignoto. Opporre a quanti alzano steccati invocando identità limitanti tutte le possibilità che il cinema - e il mondo, e il corpo - ancora offre".
 
Ad aprire la sezione parallela della Mostra di Venezia c’è il fantasy indiano Tumbbad, parabola sulla cupidigia, che, spiega Nazzaro, "viaggia alla velocità di un racconto di Emilio Salgari filmato da Spielberg". A chiudere invece c’è un horror tunisino, Dachra, che affronta il conflitto fra tradizione e modernità alla luce delle speranze di una rivoluzione che è ancora in attesa di compiersi. A Kasha è una commedia solare strappata agli orrori della guerra civile in Sudan. Per l’Italia una autrice rivelata alla Sic un anno fa con il cortometraggio Piccole italiane. Stavolta propone Saremo giovani e bellissimi. Il cinema francese si presenta con la commedia surreale Bêtes blondes, quello tedesco propone un romanzo di formazione sentimentale, Adam und Evelyn, all’ombra della caduta del muro di Berlino. Sul fronte documentari Still Recording offre uno sguardo inedito, dall’interno, dell’inferno della guerra siriana inedito. Il Montenegro fa il suo esordio alla SIC con You Have the Night, dolente poema sulla scomparsa di un mondo. Infine, M è l’esordio alla regia della popstar finlandese Anna Eriksson, con un misterioso horror sensuale e sperimentale.
 
 
Il manifesto è di Stefano Tamburini, grafico e narratore per immagini scomparso prematuramente nella seconda metà degli anni '80 

Se la guerra in Sudan si fa Commedia degli equivociA Kasha di Hajooj Kuka, regista sudanese, classe 1976. La Kasha è una retata che serve ad arrestare i soldati sfaticati che mancano all'appello. Il film racconta di un eroe di guerra in licenza che per stare con la fidanzata tarda a rientrare nell’unità militare e si trova nei guai. La guerra civile in Sudan vista come una commedia degli equivoci, e dei travestimenti, con soldati che si devono reinventare persino come donne.
 
Lui e lei quando cade il muroAdam und Evelyn del regista (e compositore) tedesco Andreas Goldstein. Tratto dall’omonimo romanzo di Ingo Schulze, tradotto in più di 10 lingue, il film è ambientato nell’estate del 1989 nella Germania dell’Est. Lui è un sarto, lei una cameriera. Stanno per partire in vacanze ma lei scopre che lui la tradisce e parte da sola per l'Ungheria, lui la segue. In viaggio, mentre si aprono le frontiere, bisogna scegliere in quale mondo bisogna vivere.
 
Bestie bionde. Bêtes Blondes di Alexia Walther e Maxime Matray. Commedia anarchica con protagonista l’ex star di una sitcom in un viaggio surreale. I due registi hanno firmato il cortometraggio Twist, vincitore del Grand Prix al festival internazionale Entrevues Belfort. Bêtes Blondes è il loro primo lungometraggio.
 
'Betes blondes' di Alexia Walther e Maxime Matray 
 
Quotidianità della guerraLissa ammetsajjel (Still recording) di Saaed Al Batal e Ghiath Ayoub. Documentario girato nei giorni più duri e violenti della guerra in Siria, raccontata nel vivere quotidiano. I due cinasti siriani, studenti d’arte, hanno lasciato Damasco per unirsi alla causa dei ribelli a Douma. Girato in quattro anni, il film ritrae la vita degli abitanti di Douma, il passaggio dalla liberazione alla militarizzazione, sino alla guerra, l’assedio, la fame.
 
Sesso, morte, pop. La popstar finlandese Anna Eriksson, mezzo milione di dischi venduti, firma M, film d’esordio che che il delegato Nazzaro definisce “Il film più radicale di tutta la selezione”. Un visionario horror performativo, esplorazione tra sessualità e morte
 
Giovani, bellissimi, italiani. Letizia Lamartire, trentenne laureata al Conservatorio, dopo il corto Piccole italiane presentato l'anno scorso nell'ambito alla Sic esordisce con Saremo giovani e bellissimi,  film su una cantante interpretata da Barbora Bobulova. Protagonista Isabella, ex popstar dei primi anni Novanta e Bruno il chitarrista che la accompagna. Grandi amici e partner sulla scena ma, madre e figlio, uniti da una relazione simbiotica che è diventata però anche una gabbia.
 
Tu hai la notteTi imas noc (You have the night) del regista 36enne Ivan Salatic, nato a Belgrado. È un viaggio lirico attraverso la fine della classe operaia, tra umanità e resistenza. Il protagonista, costretto a tornare a casa perché il cantiere navale ha dichiarato bancarotta, lasciando molti operai senza lavoro. Arriva una tempesta e una vita è persa: tutto potrebbe cambiare in una notte.
 
Caccia al tesoro (fantasy) in IndiaTumbbad, presentato fuori concorso, è il film d'apertura della sezione. Lo firmano Rahi Anil Barve e Adesh Prasad. È co-prodotto da India e Svezia. Tra effetti speciali e sangue, modernità e tradizione offre una riflessione politica sui rapporti fra il continente indiano, il mondo occidentale e le contraddizioni post-coloniali. Ambientato XIX secolo: ai margini del fatiscente villaggio di Tumbbad vive il figlio illegittimo del signore locale, ossessionato dal mitico tesoro dei suoi antenati. Il ragazzino sospetta che la bisnonna, strega vittima di una maledizione, ne conosca il segreto ed è da lei che scoprirà dell’esistenza di una divinità malvagia posta a guardia del tesoro.
 
Non aprite quella porta in TunisiaDachra del tunisino Abdelhamid Bouchnak è il film di chiusura, un horror. La protagonista Yassmine, studentessa di giornalismo, cerca insieme agli amici Walid e Bilel di venire a capo di un misterioso crimine accaduto più di 25 anni prima, quando una donna fu ritrovata mutilata e quasi morta in mezzo al nulla. Le loro ricerche li porteranno nel cuore della foresta, fino ad un piccolo villaggio isolato di nome Dachra. Sentendosi intrappolati, proveranno a sfuggire all'orrore.
 
Stefano Tamburini, immagine 33. L'immagine simbolo di questa edizione è di Stefano Tamburini, grafico e narratore per immagini scomparso prematuramente nella seconda metà degli anni '80. È l'esempio di una delle principali tecniche usate da Tamburini, che saccheggiava magazine di moda e ricreava le immagini con collage di cartoncini colorati, con un occhio ai papier découpé di Matisse e alle illustrazioni pubblicitarie del futurista Fortunato Depero.