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Tornano 'I bastardi di Pizzofalcone', eroi imperfetti. Gassmann: "C'è tutto lo spirito dei napoletani"

Alessandro D’Alatri porta in tv la seconda stagione de 'I bastardi di Pizzofalcone', la serie tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni, in cui Napoli mostra le sue mille facce, ma lontane dagli stereotipi: "A Pizzofalcone c’è l’aristocrazia, l’alta borghesia, la borghesia arricchita, il popolo, il quartiere, la camorra: tutta la società è concentrata in 400 metri"
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Il pianto è forte, disperato. L’assistente capo Romano (Gennaro Silvestro) si guarda intorno e corre verso il cassonetto: in una cassetta della frutta c’è una neonata. Incredulo, spaventatissimo la porta nel commissariato di Pizzofalcone e chiede aiuto ai colleghi: arriva l’ambulanza, la piccola respira male. All’ospedale lotta per giorni tra la vita e la morte, lui non la lascia un attimo: chi l’ha abbandonata?

Comincia così Cuccioli, che inaugura la seconda stagione de I bastardi di Pizzofalcone, la serie tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni (Einaudi stile libero) diretta da Alessandro D’Alatri in onda dall’8 ottobre su Rai1 (ma dal primo disponibile su RaiPlay). Presentato tra gli applausi al Prix Italia che si svolge a Capri, è un caso che mette i brividi, in cui nulla è come appare: dietro la perfezione di salotti, roseti e terrazze della Napoli bene, si consuma l’orrore.

'I bastardi di Pizzofalcone' tornano in tv


La Napoli di de Giovanni è piena di mistero, vita, colore e disperazione, costruita sull’umanità dei personaggi. I poliziotti 'bastardi' ormai sono una squadra d’eccellenza, la magistrata Piras (Carolina Crescentini) si è schiarita i capelli e non sembra più una dark lady. L’ispettore Lojacono (Alessandro Gassmann) ha l’aria più serena “ma anche se apparentemente il rapporto con lei si stabilizza, tutto deve ancora succedere” annuncia l’attore.  Spunterà all’orizzonte un altro uomo?

Il cast - Gassmann, Antonio Folletto, Tosca d’Aquino, Massimiliano Gallo, Gianfelice Imparato, Simona Tabasco, Gennaro Silvestro, Gioia Spaziani, Serena Iansiti, Luigi Petrucci, Matteo Martari - è il punto di forza della serie (sei episodi) prodotta da Rai Fiction con Clemart. 


Ogni personaggio viene sviluppato anche dal punto di vista privato: il saggio, adorabile Pisanelli (un grande Imparato), a caccia del killer dei vecchietti, fa i conti con la sua solitudine; la maga del web Ottavia (D’Aquino), che diventa operativa col campo, deve conciliare lavoro e problemi familiari; la giovane Alex e Rosaria vivono il loro amore ma niente è facile; l’ombra del padre grava su Alex, che è andata a vivere da sola, creandole mille insicurezze. Il commissario (Gallo) è sempre un po’ il padre di tutti. Le sceneggiature - firmate dallo scrittore con Dido Castelli, Francesca Panzarella, Silvia Napolitano, Salvatore de Mola - restituiscono il fascino del racconto, le contraddizioni, la città con i suoi scorci fa il resto.

“Quando mi è stato proposto di girare la seconda stagione de I bastardi di Pizzofalcone confesso che ho esitato non poco”, racconta D’Alatri, “dopo il grande successo della prima ero consapevole che sarebbe stata una scommessa ad alto rischio. Ma sono un lettore dei romanzi di Maurizio de Giovanni, sono storicamente innamorato di Napoli, c’era l’opportunità di lavorare con un cast eccezionale e l’occasione di esplorare un cast di puntata composto prevalentemente da attori napoletani. Poi era l’occasione per debuttare nella serialità televisiva. Quindi ho accettato”. Il regista spiega di “aver rispettato la narrativa di de Giovanni. Raccontare una Napoli lontana dagli stereotipi è stato il vademecum per tuffarmi in questa avventura, Napoli è una città che sta vivendo un momento di grande rinascita culturale. La sua storica multiculturalità la rende una perla di umanità che ho cercato in tutti i modi di esaltare”.

Anche Alessandro Gassmann è innamorato di Napoli. “I bastardi di Pizzofalcone racconta la società nella sua interezza e questo non poteva che avvenire a Napoli perché c’è tutto. Come dice giustamente de Giovanni a Pizzofalcone c’è l’aristocrazia, l’alta borghesia, la borghesia arricchita, il popolo, lo spirito del quartiere, la camorra: tutto concentrato in 400 metri. Ma in quei 400 metri puoi raccontare la società. Credo che I bastardi sia importante anche per la città, perché la racconta benissimo. C’è un esempio straordinario che è Gomorra, girato in modo straordinario che racconta la faccia feroce, e c’è il mondo di un commissariato come Pizzofalcone che è l’altra faccia. Convivono”.

“In questa seconda serie”, racconta l’attore ridendo, “ci saranno grandi sorprese, spero non siano troppo traumatizzanti. Il mio rapporto con la Piras si stabilizza ma niente è come appare, non si può mai stare troppo tranquilli… Credo che il successo nasca dalla capacità di Maurizio di descrivere eroi con tanti difetti, che hanno la forza di coinvolgere la gente. Tutti possono immedesimarsi. Maurizio ha una grande capacità di descrivere i rapporti umani e la psicologia dei protagonisti. I napoletani vivono le storie dei 'bastardi di Pizzofalcone' in maniera viscerale, ne sono molto orgogliosi, ho sentite sulla mia pelle per le strade, nei vicoli l’attenzione per questa serie ed è bellissimo. Il lavoro con D’Alatri è stato quello di avvicinarci ancora di più alla scrittura, di essere fedeli. Alessandro è molto bravo con gli attori, ci sono protagonisti di puntata eccezionali. Credo che sia importante per la Rai attingere dalla letteratura contemporanea e in questa direzione Tinny Andreatta sta facendo un grande lavoro”.

Per Gassmann il futuro è ancora a Napoli. “Sono stato adottato. Sto mettendo in scena Fronte del porto, con l’adattamento di Enrico Ianniello che sposta l’azione nel 1978 a Napoli. E a gennaio come regista porterò in scena una pièce di Maurizio de Giovanni che è un capolavoro: Il grande silenzio. Una famiglia napoletana alto borghese a Posillipo è costretta a vendere, perché non ha più soldi, la bellissima villa in cui è cresciuta: si parla di abbandoni, recriminazioni. I protagonisti sono Massimiliano Gallo (che è il commissario dei bastardi, ndr), Stefania Rocca, Monica Nappo e due ragazzi che devo ancora scegliere”.