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'Story of Yanxi Palace', intrighi e concubine nella serie dei record in Cina

Oltre 530 milioni di persone hanno seguito un episodio su iQiyi, clone locale di Netflix, ma per il finale del dramma storico in costume, il 28 agosto, i record precedenti verranno probabilmente polverizzati. Un fenomeno che conferma il successo del mercato dello streaming in Oriente

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PECHINO - Intrighi di corte, amori e concubine, la favola di una Cenerentola che diventa consorte dell'imperatore, le stanze e i giardini della Città Proibita. Gli ingredienti per il successo, nella Cina che adora i drammi storici in costume, Story of Yanxi Palace li aveva tutti. Ma i record che sta realizzando questa serie di 70 episodi prodotta e distribuita da iQiyi, clone locale di Netflix, promettono di cambiare per sempre l'industria globale dell'intrattenimento. Domenica 12 agosto infatti 530 milioni di persone, oltre un terzo della popolazione del Dragone e oltre la metà di quella connessa a Internet, hanno visto in streaming una puntata della serie. Il conto totale delle visualizzazioni dal debutto del 19 luglio dice 5,6 miliardi; entro l'ultimo episodio, previsto il 28 agosto, i primati delle precedenti produzioni-culto verranno polverizzati.

'Story of Yanxi Palace'


Numeri degni di una finale mondiale, che vanno però moltiplicati per decine di episodi. E che raccontano come il superamento della televisione generalista che Netflix & Co. stanno portando in Occidente, in Cina sia già una realtà. Una miniera d'oro: il mercato dello streaming alla fine dell'anno scorso valeva 95 miliardi di dollari ed è destinato secondo gli analisti a lievitare fino a 200 entro il 2020. Seguendo le tracce di Netflix e Amazon, anche iQiyi ora punta forte sulle produzioni originali. E se storia e ambientazione sono del tutto in linea con la tradizione cinese, con drammi in costume trasmessi a tutte le ore e su tutti i canali, dal punto di vista della qualità le sue serie rappresentano un passo in avanti. Su Douban, l'ipercritica piattaforma di recensioni popolari cinese, Story of Yanxi Palace si è conquistata finora 7,1 stelline. Niente a che vedere con il 5,4 di Legend of Miyue, ma meglio anche del 6,9 di Empresses in the palace, due dei più illustri predecessori, il secondo adattato da Netflix per il pubblico occidentale.


Di questo passo è probabile vedremo prossimamente sui nostri schermi (schermi del pc, si intende) anche una rivisitazione di Story of Yanxi Palace. Al momento la serie è distribuita in 70 Paesi, per lo più asiatici, in versione originale con i sottotitoli, da Singapore alla Malesia, dalla Corea del Sud al Vietnam (e giù molto si trova su YouTube). Nella seconda metà dell'anno dovrebbero arrivare anche gli episodi doppiati. E poi magari gli adattamenti, visto che nella sua veste cinese, per quanto più fresca e meglio scritta delle precedenti, la storia della sguattera che entra a corte per indagare sulla morte della sorella e finisce per diventare imperatrice farebbe fatica a catturare l'Occidente. 

Tra i record dello streaming e i record al botteghino, si annunciano comunque anni d'oro per l'industria cinematografica cinese. Così scintillanti che hanno attirato l'attenzione delle autorità. Dopo le accuse di evasione fiscale alla super stella Fan Bingbing, da giorni chiusa in un sospetto silenzio, il governo ha emesso un regolamento che limita il compenso degli attori al 40 per cento dei costi complessivi di produzione. E nel weekend le maggiori piattaforme di streaming, iQiyi, Video e Youkou, hanno annunciato un limite a circa 150mila dollari per episodio. Gli attori si consoleranno: di questo passo serie e episodi sono destinati a moltiplicarsi.