GINEVRA - Il Perù ritrova il suo capitano, Paolo Guerrero. Il presidente della Corte per i diritti civili del Tribunale federale svizzero ha concesso infatti, in via "superprovvissoria", la sospensione della squalifica di 14 mesi inflitta all'attaccante dal Tas per doping, autorizzando dunque il giocatore a prendere parte al Mondiale in Russia.
"INGIUSTO PRIVARLO DEL MONDIALE" - Il Tribunale di Ginevra ritiene ingiusto privare Guerrero, a 34 anni, della partecipazione a un torneo che rappresenta il culmine della carriera per una positività che, come ha riconosciuto lo stesso Tas, non è frutto di una negligenza "significativa" o di un'azione intenzionale. A detta del Tribunale, inoltre, né Fifa né Wada si opporranno alla presenza del calciatore in Russia e visto anche che entro il 4 giugno vanno consegnate le liste definitive dei 23 convocati, era necessaria una decisione immediata
TAS NON SI OPPONE, ESULTA IL FIFPRO - Il Tas, dal canto suo, ha fatto sapere che non si è opposto alla richiesta di sospensiva presentata da Guerrero mentre esulta il FIFPro, il sindacato internazionale dei calciatori, che riteneva la sanzione di 14 mesi "ingiusta e sproporzionata" visto che anche Fifa e Tas avevano riconosciuto che da parte del calciatore non c'era stata alcuna volontà di imbrogliare né di migliorare le proprie prestazioni.
POSITIVO A METABOLITA COCAINA - Il giocatore era stato squalificato dalla Fifa lo scorso dicembre per un anno dopo essere risultato positivo a un metabolita della cocaina il 5 ottobre 2017, dopo la gara di Buenos Aires contro l'Argentina, valida per le qualificazioni ai Mondiali. La sanzione era stata poi dimezzata e ridotta a sei mesi con scadenza a maggio, in tempo per partecipare alla Coppa del Mondo, ma il Tas aveva accolto il ricorso della Wada, aumentando la sanzione a 14 mesi.
"INGIUSTO PRIVARLO DEL MONDIALE" - Il Tribunale di Ginevra ritiene ingiusto privare Guerrero, a 34 anni, della partecipazione a un torneo che rappresenta il culmine della carriera per una positività che, come ha riconosciuto lo stesso Tas, non è frutto di una negligenza "significativa" o di un'azione intenzionale. A detta del Tribunale, inoltre, né Fifa né Wada si opporranno alla presenza del calciatore in Russia e visto anche che entro il 4 giugno vanno consegnate le liste definitive dei 23 convocati, era necessaria una decisione immediata
TAS NON SI OPPONE, ESULTA IL FIFPRO - Il Tas, dal canto suo, ha fatto sapere che non si è opposto alla richiesta di sospensiva presentata da Guerrero mentre esulta il FIFPro, il sindacato internazionale dei calciatori, che riteneva la sanzione di 14 mesi "ingiusta e sproporzionata" visto che anche Fifa e Tas avevano riconosciuto che da parte del calciatore non c'era stata alcuna volontà di imbrogliare né di migliorare le proprie prestazioni.
POSITIVO A METABOLITA COCAINA - Il giocatore era stato squalificato dalla Fifa lo scorso dicembre per un anno dopo essere risultato positivo a un metabolita della cocaina il 5 ottobre 2017, dopo la gara di Buenos Aires contro l'Argentina, valida per le qualificazioni ai Mondiali. La sanzione era stata poi dimezzata e ridotta a sei mesi con scadenza a maggio, in tempo per partecipare alla Coppa del Mondo, ma il Tas aveva accolto il ricorso della Wada, aumentando la sanzione a 14 mesi.